Dopo quasi due ore, ho spento il televisore. Stavo guardando il docufilm “Maria”. Ottima recitazione, ottima scenografia, buono quasi tutto, ma non ho più sopportato di vedere una inarrivabile soprano nella fase della sua decadenza artistica e psichica recitare la parte di una Oriana Fallaci qualsiasi. Della serie: lei non sa chi sono io.
Mi rendo conto che i problemi internazionali e quelle interni di questo Paese opulento a macchia di leopardo sono ben altri. Tuttavia, informo il mondo che sto continuando lo spoglio della produzione letteraria di Federico Faggin. È una lettura per me molto difficile, che prosegue arrancando, chiedendomi più volte ad ogni pagina come sia possibile che nel XXI secolo vi siano ancora personaggi coinvolti nella diatriba sul rapporto tra il pensiero (la coscienza) e l’essere, tra spirito e natura, insomma coinvolti nella disputa tra le diverse scuole dell’idealismo e del materialismo, seppure il tutto ammantato di riferimenti alla “quantistica”.
Lo so che quello che sto per dire sembrerà un atto di presunzione estrema, smodata, visto il successo dei libri, specie l’ultimo, di Faggin. Però mi chiedo come un uomo di così grande talento nel suo campo teorico e applicativo, possa avventurarsi su temi di cui, a leggere i suoi libri, sa davvero poco. Faggin, per esempio, sembra ignorare siano esistiti Hegel, Marx, Engels e anche altri, che solo degli sciocchi possono considerare come dei rottami.
La coscienza, scrive Faggin, non è riducibile né a processi meccanici di qualche tipo né a processi biochimici o elettrici, secondo un volgarissimo materialismo particolarmente attivo nelle neuroscienze. Tutto giusto: i processi reali nello spazio e nel tempo sono le fonti della nostra conoscenza, e dunque della nostra coscienza.
Ma Faggin va oltre tale presupposto, e scrive: “l’evoluzione dell’universo parte da enti coscienti dotati di libero arbitrio che emergono da Uno. Uno è un Tutto, sia in potenza che in atto, irriducibilmente dinamico e olistico, che vuole conoscere se stesso per autorealizzarsi. Uno è fatto di parti-intero, inseparabili e in continua evoluzione che da Lui emergono e che comunicano tra di loro per conoscere se stesse”.
La vecchia immondizia metafisica è rientrata dalla finestra e ci sommerge.
il problema è che la meccanica quantistica per i suoi aspetti matematici e dunque esoterici per i più diventa la base per una revisione idealistica del mondo; tuttavia è da dire che la cosa sta più nel profondo; la meccanica quantistica E' idealistica nella interpretazione di Copenhagen; vi invito a leggere un mio vecchio post sul tema scritto anni fa ma sempre valido secondo me; visioni diverse ci sono ma hanno deviato anch'esse verso una sorta di idealismo; perfino Bohm; sarebbe lungo fare il discorso qua per cui col permesso di Olympe vi devio verso un mio vecchio post . https://ilblogdellasci.wordpress.com/2014/06/20/il-buonsenso-e-morto-affatto/
RispondiEliminaPS da ammettere che l'idea che il mondo materiale sia fatto di un sistema di onde materiali che risuona dappertutto, ed è visibile ai nostri strumenti come particelle facilita pl'esistenza o si evolve in molti casi in una sorta di dio di Spinoza fatto di onde di De Broglie; ma è l'alternativa alla visione neopositivisa di Copenhagen dove le cose esistono solo se le misuri
RispondiEliminae consentimi una altra nota Olympe, come dicevano i due vecchiacci Carlo e Federico per vedere l'albero si perde la foresta, io e i miei colleghi siamo talmente specializzati da essere esperti di "niente", nessuna filosofia pere carità!!! l'ho scritto in un recentissimo intervento a Pisa citando Nature Important questions that resisted the powerful, phenomenological methods tended to get eclipsed. Anything that smacked of 'interpretation', or worse, 'philosophy', began to carry a taint for many scientists who had come through the wartime projects.
RispondiEliminaHistory: Shut up and calculate , Nature volume 505, pages 153–155 (2014) KaiserNature article History: Shut up and calculate , Nature volume 505, pages 153–155 (2014)
leggerò al mio rientro, grazie
EliminaMi chiedevo se avessi capito quello che dice Faggin quando ne hai scritto qualche giorno fa. Per il fatto stesso che ne scrivevi. Non so se lo sai, YouTube è pieno di sue conferenze e interviste - per problemi di vista sto leggendo molto meno ma ci sento ancora bene - troppa presenza quella di Faggin per essere di solo merito, mi è sembrata. Metafisica, dici? A me pare che si faccia fumate di oppio dei popoli - fumate che furono, penso - fenomeno questo che andrebbe studiato: come accade che condizionamenti culturali assorbiti fin dalla tenerissima età restino accucciati e nascosti in qualche parte del cervello, silenti e invisibili per tanti anni di età adulta e poi a un certo momento ecco lì che è come se uno stesse fumando quell'oppio adesso e il suo discorso sorprende per le vie che imbocca con sicurezza sorridente un po' stordita. "...enti coscienti dotati di libero arbitrio che emergono da Uno. Uno è un Tutto, sia in potenza che in atto, irriducibilmente dinamico e olistico, che vuole conoscere se stesso per autorealizzarsi. Uno è fatto di parti-intero, inseparabili e...." e addio Faggin.
RispondiEliminaVorrei rispondere, ma il commento non porta alcun nome ...
EliminaScusami, ho istallato linux su un altro pc e da lì ho inviato il commento, ora ti rispondo dal solito con windows, dove vedo fatto il login mancante prima
EliminaPS una precisazione spero inutile: "Mi chiedevo se avessi capito..." intendevo: se io avessi capito.
RispondiEliminaNiente 😉
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