venerdì 20 gennaio 2023

La dittatura della borghesia

 

Questa "sfortuna" continuerà fino a quando non verrà eliminata la posizione dei vari Bezos.

Due milioni di persone hanno scioperato o hanno manifestato ieri contro i tagli alle pensioni che aumenterebbero l’età minima di pensionamento a 64 anni con un periodo minimo di versamenti di 43 anni. Hanno aderito agli scioperi i lavoratori delle ferrovie e dei mezzi di trasporto, il personale scolastico e i lavoratori dell'elettricità e delle raffinerie, e si sono svolte 200 manifestazioni di protesta nelle città di tutta la Francia.

I sindacati hanno riferito che 400.000 persone hanno manifestato a Parigi, 140.000 a Marsiglia, 38.000 a Lione, 60.000 a Bordeaux, 50.000 a Tolosa e Lille, e 55.000 a Nantes, 35.000 a Strasburgo. Inoltre, anche in molte città più piccole, cosa che ha sorpreso le autorità di polizia: 25.000 a Orléans, 21.000 a Le Mans, 20.000 a Nizza, 19.000 a Clermont-Ferrand, 15.000 a Tours, 13.000 a Pau, 10.000 a Chartres, 9.000 ad Angoulême e 8.000 a Châteauroux.

Non basta scendere in piazza. Non basterà rifarlo il prossimo 23 gennaio. Servirebbe uno sciopero generale ad oltranza e non solo contro le misure previdenziali annunciate. Mandare a casa la vecchia casta politica e amministrativa, comprese le burocrazie sindacali che con Macron hanno trattato, indire elezioni per organismi popolari di governo, nazionalizzazione dell’industria e confisca delle grandi proprietà, scioglimento delle forze di repressione e istituzione di una guardia popolare armata. Insomma uno scontro sociale a tutto campo, senza esclusione di colpi. Tuttavia i rapporti di forza tra le classi sociali richiamano alla realtà, ci si deve accontentare delle marcette di un giorno e di qualche tafferuglio.

Ieri sera il ministro della funzione pubblica Stanislas Guérini ha dichiarato a TF1 che Macron non modificherà i tagli in risposta alla protesta. Possono permettersi questa iattanza fino a quando avranno a disposizione gli apparati di polizia e i media, ossia fino a quando la testa dei Guérini resterà attaccata ai loro corpi. Ecco dunque spiegato il significato di “dittatura della borghesia”.

La dittatura dei ricchi mira a tagliare 13 miliardi di euro all’anno dalle pensioni, ma gli stati dell’Unione Europea distribuiscono trilioni di euro a banche e società in massicci salvataggi e altri maneggi, spendono miliardi per inviare carri armati e altre armi in Ucraina per la guerra con la Russia, perché la carneficina continui e le sanzioni vadano in culo alla gente più povera (naturalmente per gli spudorati e smemorati lacchè della borghesia sei filorusso se dici questo).

Il rapporto Oxfam ha rivelato che i due terzi della nuova ricchezza creata dal 2020 sono andati all’1% più ricco, ha anche rilevato che i primi 10 miliardari francesi hanno aumentato la loro ricchezza di 189 miliardi di euro dal 2020. Il miliardario francese Bernard Arnault è attualmente l’uomo più ricco del mondo, la sua ricchezza ammonta ora a 213 miliardi di euro. I 13 miliardi di euro che la borghesia francese vuole tagliare dal budget pensionistico annuale della Francia sono di molto inferiori all’importo del profitto che Arnault ha aggiunto alla sua fortuna personale ogni anno dal 2020, quando era di 79 miliardi di euro.

Altro che taglio alle pensioni! Basta questo dato per capire in che cosa consista la dittatura della borghesia, alla quale si può rispondere adeguatamente solo in un modo. Ma, ripeto, i rapporti di forza sono al momento tutti a favore della dittatura della borghesia, che da decenni con la sua propaganda, le sue lusinghe, paventando paure sociali accompagnate da minacce, riesce vincente e se ne sta comoda nei suoi agi e protetta nei suoi covi.


4 commenti:

  1. Tempo al tempo Olympe!
    Intanto grazie per questo post che condividerò!

    Saluti

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  2. Mi associo al grazie dell'anonimo per questo post che serve a mantenermi incazzato, anche se da settantenne non so' cosa puo' servire.

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  3. la via alla servitù volontaria:
    http://www.linterferenza.info/attpol/la-via-della-servitu/

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  4. Se i lavoratori non dimostrano di essere in grado di bloccare ad oltranza le produzioni, il resto è fuffa e non spaventa per niente né Macron né gli altri.

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