Se in Germania il governo ha la grana della cava di lignite a Lützerath, in Italia si corre ai ripari prima che sia troppo tardi. Ecco dunque i primi provvedimenti del governo contro il cambiamento climatico: nelle pizzerie solo pizza alle tre stagioni. Sulla base del nuovo decreto, dal primo febbraio, una classica pizza quattro stagioni potrà essere ordinata solo nelle province alpine e in località sopra i mille metri, dove c’è ancora un vero inverno.
Dunque, per le altre regioni solo pizza primavera, estate e autunno. Scartata, per il momento, la proposta della Lega che voleva consentire solo la pizza due stagioni (primavera-estate) per le regioni meridionali.
Il divieto posto sulla pizza quattro stagioni potrebbe essere solo l’inizio. Secondo gli attuali modelli climatici, c’è da temere che tra qualche lustro le pizzerie di questo Paese avranno in carta solo la pizza hawaiana.
Il provvedimento del governo dovrà passare l’esame del Parlamento. L’opposizione promette battaglia per quanto riguarda gli ingredienti da tenere e quelli da eliminare. Generalmente la pizza si compone di 4 ingredienti caratterizzanti della propria stagione: i funghi rappresentano l’autunno, il prosciutto e le olive corrispondono all’inverno, i carciofi figurano la primavera ed infine i pomodori e il basilico l’estate. In alcune versioni, tale ultimo quarto è sostituito con del salamino piccante o con della salsiccia. È per l’appunto sulla base di questa lista d’ingredienti e la loro ripartizione stagionale che si prevede si scatenerà la bagarre parlamentare. A complicare le cose, giunge notizia da Bruxelles che è allo studio un analogo provvedimento restrittivo non solo per questo tipo di pizza ma anche per l’impiego della mozzarella. Chiara la volontà vessatoria contro il made in Italy.
EIA,EIA, APIZZÀ!
RispondiEliminaStai esagerando!
RispondiEliminaTorna ai post seri, serissimi!
Rilassati
Eliminaha appena subito un trauma; è un modo per superarlo.
EliminaAlla riga 11: province.
RispondiEliminaSaluti
AG
;-)
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