giovedì 17 novembre 2022

La linea di rischio

 

Fatta eccezione per l’Italia, in tutti i paesi del mondo, Stati Uniti compresi, s’è capito chi è Volodymyr Zelensky. La figura di merda è stata di livello planetario. E, non contento, l’ex comico insiste. Il presidente Biden è molto arrabbiato, ha dovuto saltare la cena di gala a base di stufato balinese offerta dal presidente indonesiano Joko Widodo.

Tutto ciò è avvenuto durante il vertice del G20 a Bali, in Indonesia, che ha mostrato come i diversi Paesi siano, quando non nemici, quantomeno rivali l’uno dell’altro, rivelando una oggettiva contraddizione: quella tra l’economia globale interconnessa e integrata e il sistema di stati-nazione rivali.

Il G20 si è svolto nelle peggiori condizioni economiche globali, in peggioramento su tutti i fronti. L’inflazione globale è al livello più alto degli ultimi 40 anni, la recessione incombe in un numero crescente di grandi economie, inclusi gli Stati Uniti, i tassi di interesse stanno aumentando mentre le banche centrali inaspriscono la politica monetaria e la crisi alimentare sta spingendo milioni di persone alla fame. L’aumento del dollaro USA fa aumentare il prezzo dei beni di prima necessità nelle valute locali, e dunque l’insicurezza alimentare.

La guerra in corso condotta dagli Stati Uniti contro la Russia in Ucraina, combinata con l’aumento delle spese militari, si aggiunge alla spirale inflazionistica, mentre l’intensificarsi delle tensioni e dei conflitti geopolitici esclude qualsiasi risposta coordinata ai crescenti problemi economici globali. Sonnambuli in un mondo che diviene sempre più povero e meno sicuro.

Dopo aver registrato due trimestri consecutivi di contrazione nei primi sei mesi dell’anno, l’economia statunitense si è ripresa nel terzo trimestre, ma questa tendenza non dovrebbe durare con l’ondata di licenziamenti di massa in atto nelle industrie high-tech.

Gli indici dei responsabili degli acquisti di S&P Global per ottobre hanno indicato un peggioramento della flessione per il Regno Unito, gli Stati Uniti e la zona euro. L’indice globale dei nuovi ordini è sceso al livello più basso dall’inizio del 2020, l’inizio della pandemia. Anche la crescita cinese ha toccato i livelli più bassi degli ultimi tre decenni.

Secondo il Financial Times, “gli economisti stanno rivedendo al ribasso le loro previsioni di crescita per il 2023 per i paesi più ricchi e prevedono un calo della produzione in Germania, Italia e Regno Unito”. A mio avviso sono ottimisti.

La speranza che “la ragione prevarrà” e la guerra sarà presto portata a una conclusione negoziata è un’illusione politicamente paralizzante e pericolosa. Per comprendere il potenziale pericolo, è necessario ricordare le esperienze del passato. Come la prima e la seconda guerra mondiale, lo scopo fondamentale della guerra è riorganizzare il globo e ridistribuire le sue risorse tra le potenze vincitrici. Sotto la spinta della cieca necessità, ossia della legge dell’accumulazione capitalistica, non c’è barbarie di cui il grande capitale e la classe dirigente non siano pienamente capaci.

1 commento:

  1. Capitalismo=Metastasi=Morte
    Le cellule tumorali si diffondono attraverso l’organismo in una serie di passaggi consecutivi:
    Il tumore primario cresce e invade il tessuto sano circostante.
    Alcune cellule malate riescono ad attraversare le pareti dei linfonodi o dei vasi sanguigni adiacenti.
    Trasportate dal flusso sanguigno o da quello linfatico riescono quindi a raggiungere posizioni anche molto distanti da quella di partenza.
    Raggiungono piccoli capillari lontani, ne attraversano le pareti e si diffondono nel tessuto circostante.
    Trovando condizioni favorevoli la cellula si moltiplica e cresce fino alla formazione di un tumore.
    Viene innescata la creazione di nuovi vasi sanguigni utilizzati dal tumore per alimentarsi e crescere sempre più.

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