mercoledì 9 novembre 2022

Italia: l'invasione che non c'è

 

In poco più di 25 anni gli stranieri residenti in Italia sono aumentati di oltre 10 volte, mentre gli irregolari hanno continuato ad essere più o meno dello stesso ammontare stimato ad inizio anni Novanta, con un peso sul totale delle presenze enormemente inferiore rispetto al passato.

In Italia, al 1° gennaio 2021, risiedono circa 5,2 milioni di cittadini stranieri, che costituiscono l’8,7% della popolazione residente. L’83,4% dei cittadini stranieri si concentra nel Centro- Nord. I cittadini non comunitari regolarmente presenti in Italia al 1° gennaio del 2021 sono circa 3 milioni e 370 mila. Il tasso di disoccupazione dei cittadini stranieri (14,4%) è superiore a quello dei cittadini italiani (9,0%). Sempre nel 2021, il tasso di occupazione degli stranieri (61,4%), nonostante la crescita più intensa, risulta di poco inferiore a quello dei cittadini italiani (62,9%).

Questo è quanto ci racconta l’Istat, poi in televisione le cose cambiano secondo l’ordine spettacolare. Per mia fortuna, verso le 8 e mezza di sera mi prende un sonno che uccide.

La popolazione europea sarà in parte e progressivamente sostituita da popolazioni di origine immigrata (slava, africana, asiatica) e dai loro discendenti. Tutto ciò di necessità, ovvero secondo legge di natura. Del resto, la crisi demografica europea è nei numeri, così com’è nella forza delle cose che vi sia una spinta, soprattutto per motivi economici, dell’emigrazione verso l’Europa.

Gli Stati Uniti possono rappresentare un modello di ciò che sta accadendo anche in Europa. Gli immigrati e i loro figli nati negli Stati Uniti contano circa 84,8 milioni di persone, ovvero il 26% della popolazione statunitense nel 2021. Il Pew Research Center ha previsto che la quota della popolazione di origine immigrata aumenterà a circa il 36 per cento entro il 2065.

Il 51% di tutti gli immigrati negli Stati Uniti nel 2019 è arrivato prima del 2000 (il 29% è entrato prima del 1990 e il 21% tra il 1990 e il 1999), mentre il 25% è entrato tra il 2000 e il 2009. Il restante 25% è arrivato dal 2010. Contrariamente a ciò che si potrebbe pensare, il numero degli immigrati messicani negli Stati Uniti è diminuito di oltre 779.000 tra il 2010 e il 2019, il più grande declino assoluto di tutti i gruppi di immigrati.

Per quanto riguarda l’Europa, a titolo d’esempio: l’immigrazione è il 17% in Belgio, il 18% in Germania, il 19% in Svezia, in Francia, nel 2019, vivevano 6,6 milioni di immigrati (esclusa Mayotte), ovvero il 9,9% della popolazione, e 7,6 milioni di discendenti di immigrati, ovvero l’11,5% della popolazione. In totale circa 1/5 della popolazione ha origini straniere. Come spiego in nota, il 41% è di origine europea (*).

Ogni anno arrivano in Francia circa 300.000 persone. Si tratta dello 0,4% della popolazione, una cifra molto inferiore alla media dei paesi dell’Unione Europea (0,9%). In Italia, mediamente, larrivo di stranieri è inferiore a quello della Francia (la maggior parte non avviene con gli sbarchi).

Gli stranieri presenti in Italia all’inizio degli anni Novanta erano circa 800 mila e all’inizio del XXI secolo oltre 2 milioni, tenendo conto anche dei non residenti, regolari e irregolari.

Nel corso del primo decennio del secolo l’immigrazione ha assunto dimensioni mai osservate prima in Italia e il numero di residenti stranieri alla data del censimento del 2011 superava i 4 milioni, circa 4 milioni e mezzo stimando anche quelli sfuggiti alla rilevazione. All’inizio del 2018 gli iscritti in anagrafe sono quasi 5 milioni e 150 mila. Secondo le stime della Fondazione ISMU si superano i 6 milioni se si aggiungono i non residenti. La quota di stranieri residenti sfuggiti alla conta censuaria è stata stimata intorno al 10 per cento.

Gli stranieri residenti in Italia con meno di 18 anni erano circa 26 mila al censimento del 1991, 285 mila a quello del 2001 e oltre 940 mila a quello del 2011. Secondo i dati anagrafici sarebbero diventati un milione e 40 mila all’inizio del 2018. Una cifra accresciutasi di 40 volte in un quarto di secolo, che comunque non tiene conto, da una parte, di tutti i minorenni diventati italiani e di quelli nati con il passaporto italiano in quanto figli di coppie miste.

I numeri degli sbarchi. Gli sbarchi in Italia dall’inizio dell’anno, stando ai dati del Ministero dell’Interno, sono 39.285, contro i 28.453 di tutto il 2021 e i 13.336 del 2020 in piena pandemia. Dopo i dati in ribasso di febbraio e marzo scorsi, l’impennata c’è stata ad aprile e maggio ed è proseguita a giugno e luglio.

(*) L’origine dei discendenti degli immigrati e la loro età sono logicamente legate all’anzianità delle diverse ondate migratorie in Francia. Il 41% dei discendenti degli immigrati è di origine europea. I discendenti di un genitore che proveniva dalla Spagna o dall’Italia rappresentano il 18% del totale e sono significativamente più anziani data la lunga storia di immigrazione da questi due paesi. Un terzo dei discendenti degli immigrati è magrebino; di questi, due su tre hanno meno di 30 anni. Tra il 2009 e il 2019 il numero dei discendenti di immigrati dall’Africa è aumentato del 4,2% su base annua (4.6% per l’Africa escluso il Maghreb) per raggiungere, nel 2019, il 45% di tutti i discendenti. I flussi migratori più recenti dall’Africa spiegano perché il 70% dei loro discendenti ha meno di 30 anni.

2 commenti:

  1. Mutatis mutandis, nucleare permettendo, pare la ripetizione di quanto avvenne 40.000 anni fa: i nuovi Sapiens che fanno fuori i vecchi abitanti, non più sapiens ma ormai Neanderthal.

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  2. 10 volte in 25 anni: un'eccellente ed efficace, assai rapida, distopia.
    Invito gli scettici ad un "entertaiment" serale: giretto intorno a Roma Termini passate le 21 (se troppo lontana va bene qualche stazione di una qualche citta o un treno/bus serale, con i gioiosi gruppetti di nuovi europei).
    Si realizza lo splendido modello dei bronx statunitensi o delle banlieue sant-denise/molenbeek franco-belghe "se sbagli luogo in una certa ora, sei fottuto/a". Ovvero della guerra civile ogni-tre-mesi sotto casa.
    Vedo che alcune persone non solo negano il problema ma ne traggono - come dire? - un certo compiacimento.
    Auguri ai masosadici e non solo!

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