Si vedono dei vecchi pugnali e una balestra. Sotto c’è un richiamo esplicito ai cosiddetti No-Vax, espressione che designa un complesso di cittadini adulti che si possono quantificare in circa 7 milioni. Sotto il titolo, nell’occhiello, si legge: “disoccupato, reder, parrucchiera, i sovversivi della porta accanto”. Già in altra epoca questo giornale seppe raggiungere vette della più spregevole volgarità. Sovversivo è termine che richiama nostalgie fasciste e che mi fu affibbiato a suo tempo, lusingandomi immeritatamente pur non avendo mai svolto attività di parrucchiera.
Siamo ostaggi di un virus oppure di una paranoia politico-sanitaria? La politica e ciò che le sta a fondamento, ossia denaro e potere, continua ad esercitare il suo dominio su ciascuno di noi privandoci del diritto di disporre della nostra libertà. Tutto il baccano che fanno i produttori inesauribili di approssimazione e semplificazione serve a deviare la rabbia popolare verso un nemico che non esiste. I padroni e i politici mirano solo a mantenere le disuguaglianze, a tenere sottomessi gli schiavi economici, senza i quali a loro non resterebbe più nulla.
Un tempo la censura riguardava le idee e il sesso. Non c’era giorno che un pretore non disponesse il sequestro di un film, per esempio Uomini contro. Oppure il sequestro su tutto il territorio nazionale di un giornale che avesse dimenticato di mettere le pecette nere a un capezzolo. Se non avete almeno cinquant’anni queste cose non le potete ricordare e forse neanche comprendere. Per masturbarsi bastava immaginarsi qualcuno in pigiama o con le calze a rete.
Si dice che nel frattempo si sia evoluta la mentalità, ma prima ancora s’è evoluto il mercato, anche in quel tipo d’intrattenimento che chiamiamo “porno” e che vale miliardi, sia in versione hard e sia soft, con le sue nicchie, come per la gastronomia. C’inzuppa il pane molta più gente di quanto pensiamo.
Invero pochi, vedendo quelle scene di una serialità malinconica, considerano che si tratta di uno stupro continuo. Chi vi prende parte è volontario? Apparentemente. Per dirla banalmente si tratta della legge dei grandi numeri, vi siamo tutti coinvolti, anche chi crede di aver fatto una scelta di vita diversa, vuoi per i natali, vuoi per millantato merito intrinseco.
Considerati nel loro insieme, gli attori porno hanno scelto la loro attività alla stessa stregua in cui gli operai scelgono la propria catena, le badanti i propri vecchi, i politici di tradire il proprio elettorato. Dite che c’è differenza? Anche nei processi sociali, così come in quelli naturali, non possiamo concepire gli infiniti singoli movimenti in altro modo che come casuali, una casualità che si rovescia dialetticamente in necessità.
Anche quel tipo d’intrattenimento, la pornografia e le sue innumerevoli varianti, è un modo per guadagnare denaro, di occupare il nostro tempo libero, di sviare le frustrazioni di una società che non smette di reprimere desideri di socialità che aspirano a essere più autentici.
E per quanto riguarda la censura delle idee? Non si tratta più di proibire, sequestrare, bruciare. Oggi la censura è un lavoro molto più scientifico, attento e sottile, sotterraneo. È essenzialmente un lavoro di prevenzione. Se siamo liberi di dire ciò che ci pare, se in tv si vede e ascolta di tutto? Un po’ di tutto e di troppo, ma non ciò che è all’indice del pubblico discorso.
La società è inghiottita dalla sua stessa bulimia comunicativa, fabbrica deficienti a forza di stronzate, comprese quelle in camice bianco. Non ci rendiamo conto di cosa nasconda e oscuri la censura di questi tempi. Il fatto stesso che ci si prenda tanta cura della nostra salute, ma che ci sia riconosciuto valore soltanto nella misura in cui produciamo profitto, che al di fuori di questo non ci sia altro orizzonte valoriale per il quale l’umanità si muova, non dice niente?
Pensate davvero che se Greta Tintin dicesse che questo sistema predatorio non è riformabile e che ci si può opporre alla sua violenza solo agendo di conseguenza (non certo con vecchi pugnali e una balestra), essa avrebbe i media inginocchiati ai suoi piedi?
Tirando le somme di quello che Lei dice, ed è senz'altro tutto sacrosanto, capisco che qui a leggere siamo in pochi. Ci hanno già profilato ma in fondo non diamo gran fastidio. Che tristezza.....
RispondiEliminaNon è il numero, ma la qualità... :)
EliminaAh beh sicuro. I contenuti proposti nel suo blog sono stratosferici paragonati alla vulgata.Mentre scrivo sto seguendo Ballarò post Gruber.Ma di che parlano questi ?? Penoso spettacolo
EliminaDa una parte o dall’altra è impossibile ascoltare un dibattito sui fatti, c’è solo ed esclusivamente un dibattito di opinioni. Anche nei casi in cui sono presentati dei dati, questi sono interpretati in modo unilaterale a sostegno di una tesi. Non se ne esce.
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