Lo stato delle democrazie occidentali sta diventando ogni giorno più grottesco, persino tragico. L’omologazione ideologica è in aumento, spesso totale, tra coloro che, non molto tempo fa, difendevano il progetto di una società libera ed egualitaria. Si assiste a un’aperta ostilità a qualunque critica e i dibattiti realmente pluralisti semplicemente non esistono. Se non sei d’accordo con me, non puoi essere parte della conversazione. Una società loquace, fin tropo, ma il dialogo non trova più il suo posto. È vero che si può parlare di tutto, ma non tutti possono parlare.
È facile percepire le manifestazioni dell’inumano e della asocialità quando sono spettacolari, quando sono enormi, per esempio quando si uccide per strada, in un parco o in una scuola con un’ascia o un’arma automatica, ma c’è anche inumanità e asocialità nella banalità della vita quotidiana. Almeno così è presentata anche ogni forma di dissenso radicale, e c’è un vantaggio ideologico nel designare come mostruose o asociali persone di cui abbiamo paura di identificarci. È proprio perché non sono come noi che è suggerita una spiegazione semplice per la loro azione.
Per permettere alla maggioranza della popolazione di vivere e dormire sonni tranquilli, isoliamo gli atti considerati anormali o asociali e i loro autori. Non prestiamo attenzione alle parole della quotidianità, al punto che finiscono per far parte del linguaggio corrente e organizzano la nostra mentalità. Ormai non fa quasi più notizia che all’alba la polizia perquisisca decine di abitazioni di persone che hanno manifestato il giorno prima. Alla ricerca di che cosa, di armi o di che altro? È ovvio si tratti, salvo rari casi, d’intimidazione. Pensate che siamo lontani dal trattamento in TSO per questo tipo di contestatori?
Piuttosto di avere preoccupazione di tutte le altre minacce alla nostra bella società, abbiamo paura del Covid e di chi contesta vaccini, green pass e stato d’emergenza permanente. Lo so, non sono posizioni assimilabili, ma non è casuale siano fatte apparire tali. Poi sarà la volta dei no-nuc, dei no-profit, come già dei no-tav e no-global. Ricordate Genova 2001? Il diritto alla violenza spetta solo allo Stato e a chi lo rappresenta. Tiri fuori il cartello “Il mio corpo, la mia scelta”, e loro ti manganellano. Quelli che un tempo citavano Rosa Luxemburg: “La libertà è sempre la libertà di chi pensa diversamente”, ora applaudono!
I soliti ciarlatani ti dicono: i cittadini (concetto che accomuna miliardari proprietari dei media e poveri in canna) hanno il voto per cambiare le cose. Non importa se svuotato di qualsiasi contenuto reale.
Hanno preso una piega che, se non la smettono entro breve, sarà troppo tardi per tutti.
RispondiEliminaÈ evidente come tu non veda la TV: ogni giorno, tutti i giorni, è pieno di no-vax che strepitano di dittatura sanitaria e non solo sanitaria.
RispondiEliminaquelli sono i loquaci, la ridondanza spettacolare. non mi riferivo a loro.
EliminaE a ragione strepitano, e gli eventi e le derive qui giustamente sottolineate ne sono una drammatica conferma.
Eliminac'è una funzione sociale in questa divisione: con chi si dovrebbero arrabbiare i vax se non con i novax? Con la Scienza? Con la biologia, con la realtà? O, peggio ancora, si arrabbierebbero fra di loro?
RispondiEliminaC'è poi una funzione biologica, di riserva, nel caso, piuttosto remoto, che la strategia vacciniamo tutto vada storta.