Con quest’acqua non si esce. Piove così copiosamente che vorrei dormire fino a domani. Sognare il mare, in fuga dalla sopravvivenza. Mi piace anche stare tra la gente, non c’è niente di più curioso di veder sfilare il genere homo, per dirla banalmente. Ci sono invece persone che si sentono meglio se stanno in casa, non solo in questo periodo di pandemia, ma sempre.
Che rapporto hanno certi luoghi con la memoria? Nessuna memoria senza immaginazione, i ricordi più sono creazioni e più sono affidabili. Da quanto tempo conosco questi luoghi? Sono sempre stati così, anche prima dello stato di emergenza. E però quel tempo è come un ricordo che sfugge e forse non tornerà più.
Noi due soli, in mezzo alla piazzetta, formavamo un piccolo assembramento. Mi chiesi: ma oggi non avevamo un posto più allegro da visitare? Eppure questo luogo l’ho amato! Ogni volta mi sembrava di sentirmi due secoli in meno sulle spalle. Ai tempi di Canova, certi sogni potevano diventare realtà. Oggi la realtà ha ucciso ogni speranza. Invece di una petite madeleine imbevuta di tè di tiglio, addentammo senza alcun brivido proustiano un biscottino, che non attivò alcun processo di memoria.
(*) Sia ben chiaro, la gipsoteca è un unicum nel suo genere, merita ampiamente una visita, tanto più che il prossimo anno cadrà il bicentenario canoviano. Della gipsoteca vidi alcune foto delle distruzioni provocate dalle granate austriache. Quanti delitti contro il patrimonio storico-artistico hanno commesso gli austriaci nel Triveneto. Bombardarono a più riprese anche Venezia, provocando danni e morti. Le altane che ancora si vedono, poste sulla cima di certi caseggiati, risalgono a quell’epoca, servivano per piazzare fucilieri e mitragliatrici in funzione contraerea. A due passi da Possagno c’è Asolo, ultimo rifugio di Eleonora Duse, bella cittadina ma una tomba, e villa Barbaro di Maser, superbo esempio palladiano con affreschi di Paolo Caliari. A un quarto d’ora c’è Bassano, che non è poca cosa. Ci si può arrampicare, in auto o in bici (non per tutti) su per i tornanti del Grappa, sulla cui cima ma anche prima, se è sereno e non c’è troppo smog, si può raggiungere con gli occhi anche Venezia. Partendo dal Ponte Vecchio, palladiano anch’esso, si può seguire il percorso del Brenta a piedi. Si mangia bene o almeno discretamente ovunque in quei posti. Come sapeva Hemingway e anche ... Mitterand (ma questa è un’altra storia e la posso raccontare solo a quattr’occhi).
"lo scultore nato morto"
RispondiElimina"il cui cuore è ai Frari, la cui mano è all'Accademia e il resto non so dove"
RispondiEliminaCerto, se il confronto lo facciamo col Bernini, ma a forza di confronti cosa resta? Non parliamo poi dell'oggi, per pietà
Eliminaeppure io considero Cattelan il nuovo Canova, per pietà
EliminaI luoghi della nostalgia? I tuoi sono modesti. Vengo a Venezia e te lo dimostro. O mi ospiti a casa tua o scelgo la più bella camera al Danieli, tanto costa solo euro 4,55 ma se voglio anche cenare devo aggiungere un altro euro. Ma forse è troppo squallido mangiare in albergo? Ti invito in piazza S.Marco al Quadri (sta lì da 190 anni) in due spendiamo 1,84. Vabbè, c'è la mancia ma comunque conviene. Se proprio voglio risparmiare ci spingiamo fino a Torcello alla Locanda Cipriani: si mangia bene e ce la caviamo con 1,56.
RispondiEliminaAspettami, sto cambiando la mia pensione in lire.
Fonte: Guida Michelin del 1957
È una fortuna avere dei luoghi che ti riportano indietro nel tempo, anche perché come è noto indietro non si torna.come vede più si va avanti e meno funziona.cambiano i luoghi e cambiamo noi. Non si esponga ad altre delusioni.
RispondiEliminaBella pagina comunque
grazie
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