mercoledì 4 agosto 2021

Vaccinazioni, cosa dice il Rapporto dell'AIFA

 

È stato pubblicato il Rapporto dell’AIFA sulla Sorveglianza dei vaccini COVID19, per il periodo dal 27/12/2020 al 26/07/2021.

Premesso che un evento avverso è un qualsiasi episodio sfavorevole che si verifica dopo la somministrazione di un farmaco o di un vaccino, ma che non è necessariamente causato dallassunzione del farmaco o dall’aver ricevuto la vaccinazione, nel periodo considerato sono pervenute 84.322 segnalazioni su un totale di 65.926.591 dosi somministrate (tasso di segnalazione di 128 ogni 100.000 dosi).

Di tali segnalazioni, l’87,1% riferite a eventi non gravi, come dolore in sede di iniezione, febbre, astenia/stanchezza, dolori muscolari. Le segnalazioni gravi corrispondono al 12,8% del totale, con un tasso di 16 eventi gravi ogni 100.000 dosi somministrate.

«La maggior parte delle segnalazioni sono relative al vaccino Comirnaty (68%), finora il più utilizzato nella campagna vaccinale (71% delle dosi somministrate) e solo in minor misura al vaccino Vaxzevria (25% delle segnalazioni e 17% delle dosi somministrate), al vaccino Spikevax (6% delle segnalazioni e 10% delle dosi somministrare) e al vaccino COVID-19 Janssen (1% delle segnalazioni e 2% delle dosi somministrate).»

Non va trascurato che circa il 74% delle segnalazioni proviene da operatori sanitari, prevalentemente medici e farmacisti, mentre circa il 25% da paziente/cittadino, con un modesto incremento rispetto ai mesi precedenti. Il 96% circa di queste segnalazioni è di tipo spontaneo. Pertanto, è probabile che le persone che hanno presentato qualche problema, non grave, siano nettamente di più rispetto alle segnalazioni ufficiali ricevute.

Del 12,8% di casi gravi, il decesso interessa lo 0,6% e così il tasso d’invalidità. Il 58% circa delle segnalazioni gravi riporta come esito la “risoluzione completa” o “il miglioramento” dell’evento e il 25% risulta non ancora guarito al momento della segnalazione. La distribuzione per esito non presenta differenze significative fra i vaccini attualmente in uso.

Indipendentemente dalla tipologia di vaccino, dal numero di dose e dal nesso di causalità, 498 segnalazioni riportano l’esito “decesso” con un tasso di segnalazione di 0,75/100.000 dosi somministrate. Non sono segnalati decessi a seguito di shock anafilattico o reazioni allergiche importanti, mentre è frequente la correlazione con complicanze di patologie già presenti prima della vaccinazione.

La maggior percentuale di reazioni avverse si è registrata nelle fasce d’età dai 20 ai 59 anni, con un picco in quella 30-39, in netta prevalenza donne.

«A fronte di un’esposizione sovrapponibile fra i sessi (53% delle dosi somministrate nel sesso femminile e del 47% nel sesso maschile), il 72% delle segnalazioni riguarda le donne (175/100.000 dosi somministrate) e il 27% gli uomini (73/100.000 dosi somministrate), indipendentemente dal vaccino e dalla dose somministrati. Tale andamento è osservabile anche negli altri Paesi europei.»


4 commenti:

  1. Grazie per aver riportato questi dati statistici. Mi domando se il cittadino comune, ad esempio un ordinario acquirente di cartelle gratta-e-vinci (!?!), riuscirebbe a leggerli senza andare nel panico al terzo rigo. Io per rincuorarmi ogni tanto rileggo le controindicazioni riportate sul foglietto delle aspirine.
    P.S.: Sono dispiaciuto per la sovraesposizione delle donne, spero si trovi presto il rimedio.
    (Peppe)

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    1. dirò di più: tra i dati del report vi sono delle palesi incongruenze, comunque delle cose non chiare, che nel post ho cercato di sviare. insomma, la mia impressione (mi posso sbagliare) è che non sia necessario giocare a nascondino. vedi u po' che le carte (quali?) relative alla strage di BO decidono di desecretarle dopo più di 40 anni. un Paese sempre così.

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    2. la campagna vaccinale totalitaria un disastro a cielo aperto. Ma è l'unica per tornare a regime tutti

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    3. altre soluzioni, sebbene più proficue sul piano sanitario, comporterebbero rovesciamenti sociali.

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