Intanto la Lilli Gruber, preoccupata per lo spreco dei vaccini Astrazeneca, si chiede: "a chi potremmo somministrare tutte queste dosi che avanzeranno? Beh, ci sono tanti migranti nei centri di accoglienza che dobbiamo vaccinare". Più che una giornalista sembra la responsabile marketing e comunicazione di una fabbrica farmaceutica...
Dal 9 marzo 2020 un buon pezzo della sinistra che (giustamente) prendeva per il culo la fialetta di Powell, la versione ufficiale dell'11 settembre e tante altre balle e baggianate liberal-imperiali è passata, dans l'espace d'un matin, al culto del lockdown e all'ascolto in piedi e a capo scoperto del quotidiano bollettino del terrore. Senza una crepa, un dubbio, un'esitazione. Il mainstream tanto irriso prima è diventato fonte di verità assolute, classi disgregate e immemori anche dei propri primari interessi sono state mobilitate per la grande leva vaccinale, nel vibrante entusiasmo del dono del proprio corpo alla Patria.
Senza mai domandarsi: ma chi lo sta mettendo in piedi tutto questo show? Non saranno per caso gli stessi che da sempre comandano il mondo e che negli ultimi decenni hanno massacrato la sanità pubblica, quel poco di welfare che erano stati costretti a mettere su per paura della terribile minaccia comunista, i diritti minimi dei lavoratori e in generale quel poco di umanità residuale nella galera del capitalismo? Adesso dobbiamo credere ciecamente a quegli imbroglioni, dobbiamo fiduciosamente credere che abbiano a cuore la nostra salute e la nostra vita, dobbiamo credere che vogliano il nostro bene? Sul serio? Il virus li ha trasformati nell'esercito della salvezza? Che molta gente ci sia cascata e ci caschi ogni giorno, passi, c'era da aspettarselo. Ma che ci caschino anche compagni intelligenti e non facili da gabbare è una meraviglia che non riesco a farmi passare.
Intanto la Lilli Gruber, preoccupata per lo spreco dei vaccini Astrazeneca, si chiede: "a chi potremmo somministrare tutte queste dosi che avanzeranno? Beh, ci sono tanti migranti nei centri di accoglienza che dobbiamo vaccinare". Più che una giornalista sembra la responsabile marketing e comunicazione di una fabbrica farmaceutica...
RispondiEliminaanche altro, ed è facile immaginare cosa
EliminaIn qualità di potenziale cliente, dichiaro: me dispiase, ma go finìo i schei.
EliminaDal 9 marzo 2020 un buon pezzo della sinistra che (giustamente) prendeva per il culo la fialetta di Powell, la versione ufficiale dell'11 settembre e tante altre balle e baggianate liberal-imperiali è passata, dans l'espace d'un matin, al culto del lockdown e all'ascolto in piedi e a capo scoperto del quotidiano bollettino del terrore. Senza una crepa, un dubbio, un'esitazione. Il mainstream tanto irriso prima è diventato fonte di verità assolute, classi disgregate e immemori anche dei propri primari interessi sono state mobilitate per la grande leva vaccinale, nel vibrante entusiasmo del dono del proprio corpo alla Patria.
RispondiEliminaSenza mai domandarsi: ma chi lo sta mettendo in piedi tutto questo show? Non saranno per caso gli stessi che da sempre comandano il mondo e che negli ultimi decenni hanno massacrato la sanità pubblica, quel poco di welfare che erano stati costretti a mettere su per paura della terribile minaccia comunista, i diritti minimi dei lavoratori e in generale quel poco di umanità residuale nella galera del capitalismo? Adesso dobbiamo credere ciecamente a quegli imbroglioni, dobbiamo fiduciosamente credere che abbiano a cuore la nostra salute e la nostra vita, dobbiamo credere che vogliano il nostro bene? Sul serio? Il virus li ha trasformati nell'esercito della salvezza? Che molta gente ci sia cascata e ci caschi ogni giorno, passi, c'era da aspettarselo. Ma che ci caschino anche compagni intelligenti e non facili da gabbare è una meraviglia che non riesco a farmi passare.
caro Amico, sollevi un macigno, al quale non si può rispondere in due righe, questo me lo riconoscerai
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