Franco Cardini, studioso che non ha bisogno di presentazioni, sul Domenicale è recensore di un libro di Alessandro Barbero, definito “divo del piccolo schermo” e divulgatore “geniale”, che sa “saltabeccare”, cioè passare da un argomento storico a un altro, con “nonchalance”.
Il prof. Barbero è persona simpaticissima e competente, ben altra cosa rispetto alla serialità televisiva sword and sandal. Tuttavia mi chiedo se sia appropriato accostargli un poker di nomi quali William Faulkner, Mark Twain, Margaret Mitchell e Harriet Stowe per tratteggiarne la scrittura “ruvida e a un tempo maestosa”.
Il libro di Barbero è un esercizio “psicoanalitico-mnemotecnico”, nota il professore fiorentino, un “monologo ininterrotto per 262 pagine di un vecchio reduce quasi centenario che mastica tabacco inchiodato alla sua poltrona”. In C’era una volta il west c’è anche la sputacchiera.
Non manca un riferimento alla “banalità del male”, un must, né agli “idilli amorosi d’una sensualità tutta e solo carnale”, youporn ante litteram, e alle “bestemmie e bevute che ti disgustano” e ciò malgrado, “misteriosamente, ti affascinano”, scrive il “pertinace cattolico” Cardini.
Corri fiducioso in libreria, lettore, affrettati d’impeto, finché “il ventre che l’ha partorito è ancora gravido”, rammentando che “Questa è fortuna editoriale e mediatica, studio, intelligenza, lungimiranza”, certifica il professore emerito.
Posso capire che il recensore punti a riscuotere il pattuito tessendo le lodi di un collega di vaglia che pratica la divulgazione storica con arte, però mi pare che l’enfasi si sia spinta fino a diventare marchetta. A tal punto che sorge il sospetto che in realtà Cardini abbia voluto divertirsi con una birichinata.
@Olympe
RispondiEliminaO. T: https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2021/06/14/-nato-non-vogliamo-nuova-guerra-fredda-con-la-cina-_8c35990f-967b-4ae3-899d-0ca7cd1d2624.html
A me sembra che le dichiarazioni di questo signore siano piene di contraddizioni. Mi piacerebbe sentire la tua.
Ciao
Ma quale birichinata. La nostra società è un intreccio inestricabile di favori fatti e favori resi, con backlog di crediti e debiti ("avanzo un piacere da te"). Il mattoncino elementare è la raccomandazione, che a mio parere è reato di corruzione. Il peggio, perlomeno dal punto di vista estetico, si riscontra nel sottogruppo di interesse (stavo per dire "blocco sociale")dei cosiddetti intellettuali.
RispondiEliminaUn americano di passaggio per di qua coniò molti anni fa la locuzione "familismo amorale" che riferì, per carenza di conoscenze della nostra società, a una sola parte geografica del Paese, dandovi anche (alla locuzione) un senso letterale: famiglia di consanguinei. Non sapeva, lo yankee, di avere centrato un obiettivo molto più grosso. Qui tutti si imbucano in una famiglia, e pretendono favori dopo averli dati o in previsione di restituirli. E i favori sono tutti, ma proprio tutti, fatti coi soldi degli altri. Del resto, è il modo in cui i preti, da sempre, fanno la carità.
e questo non risponde a una logica di dominio che conviene e arricchisce chi la fomenta?
EliminaVexata quaestio ma non per questo meno vera e intrisa di conseguenze
EliminaA Erasmo:
EliminaSpiace ma un tuo commento non posso pubblicarlo. Per certe affermazioni ci vogliono delle prove, assumendosene la responsabilità.
Io non mi faccio copia di quello che scrivo qui, e perciò non sono in grado di capire quali sono le affermazioni incriminate. Sono un po' sorpreso, ma riconosco che hai il diritto di pubblicare o non pubblicare.
Eliminacarissimo, non sto incriminando nulla, e anzi ti dico che condivido, come sempre, quello che commenti, ma ragioni di opportunità sconsigliano questo tuo ultimo post. non avertela a male, cerca di comprendere la mia posizione.
EliminaPiù che altro ne va della mia autostima, perché ero convinto di avere pieno autocontrollo.
EliminaMa no dai, su centinaia di commenti non è mai successo niente. In quest'ultimo c'è il nome di una persona, e credo sia opportuno evitare. Tutto qua, la mia stima per te è alta e totale. Ciao
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