giovedì 29 aprile 2021

Tutti al macero

 

L’editore W.W. Norton, la più antica e grande casa editrice statunitense, ha annunciato la sua decisione di mandare al macero la biografia del romanziere americano Philip Roth (1933-2018) scritta da Blake Bailey, uscita negli Usa lo scorso 6 aprile, molto attesa e ampiamente discussa perché autorizzata dallo scrittore e frutto di anni di colloqui. Il motivo? Blake Bailey è accusato di molestie e violenza sessuale. Intanto la biografia è in vetta alle classifiche dei libri più venduti. Si può acquistare anche in Italia.

Diverse persone hanno accusato Bailey di molestie sessuali, compreso lo stupro, risalenti al 2003. Nessuno di loro ha presentato alcuna prova a sostegno delle proprie affermazioni.

La presidente di Norton, Julia A. Reidhead, ha affermato che “il signor Bailey sarà libero di cercare editori altrove se lo desidera”. In effetti, dall’oggi al domani Bailey è diventato una “non persona”, ha cessato di esistere.

Reidhead ha dichiarato che corrisponderà l’importo dell’anticipo del libro di Bailey donandolo a “organizzazioni che combattono contro le molestie o le aggressioni sessuali e lavorano per proteggere le vittime”.

Tutto nasce dal New York Times. Il 21 aprile, ha pubblicato un articolo in cui riportava le “accuse di violenza sessuale” contro Bailey, sulla linea della caccia alle streghe #MeToo inaugurata nell’ottobre 2017. Bailey non è mai stato accusato o condannato per un crimine. Finora nessuno degli accusatori ha mai formalmente denunciato le presunte violenze.

Nell’articolo si osserva che la controversia “che ha travolto il signor Bailey è scoppiata in parte a causa della pubblicità che ha ricevuto per la sua biografia di Roth, che ha portato alcune delle donne che lo accusano a farsi avanti”. Alcune di queste “hanno notato di essere state infastidite non solo dagli elogi profusi al signor Bailey, ma anche, nella sua biografia di Roth, da ciò che sembra scusare la misoginia dello scrittore. Alcuni critici letterari hanno colto che nella biografia, il signor Bailey ha eluso i maltrattamenti alle donne da parte del signor Roth”.

Nero su bianco.

Bailey ha etichettato le accuse “categoricamente false e diffamatorie”. Il suo avvocato ha condannato la “decisione drastica e unilaterale dell’editore, basata su accuse false e infondate, senza intraprendere alcuna indagine o offrire al signor Bailey l’opportunità di confutare le accuse”.

La National Coalition Against Censorship ha ripetuto una verità elementare, opponendosi alla decisione di Norton, ossia che i libri “devono essere giudicati in base al loro contenuto. Molti celebri autori della letteratura hanno condotto vite travagliate e preoccupanti. La biografia di uno scrittore può certamente avere un impatto sulla nostra interpretazione e analisi del suo lavoro, tuttavia al pubblico dei lettori deve essere consentito di prendere le proprie decisioni su che cosa leggere“.

Propongo una riflessione, di là del fatto che le accuse rivolte si riveleranno vere o false, oltre che molto (ma tanto!) tardive. Non dovremmo più leggere Louis-Ferdinand Céline perché l’autore in seguito fu accusato di antisemitismo? Bagatelle per un massacro è, per quanto mi riguarda personalmente (e sono tra le poche persone viventi ad averlo effettivamente letto), una schifezza dal punto di vista letterario, ma per il resto Céline è un grande della letteratura.

Che dovremmo fare dell’opera di Donatien-Alphonse-François de Sade, mandare i suoi libri al macero come quello di Bailey, oppure un bel falò? E di Catulle Mendès? Ah già, non usa più leggerlo. Dove ci porterà questo eretismo denunciatario di cui hanno già fatto le spese nomi come quelli di James Levine, Charles Dutoit, Placido Domingo, Woody Allen, Kevin Spacey e molti altri che seguiranno?

Ascoltavo il 6 aprile scorso un’intervista di Piero Maranghi alla soprano Raina Kabaivanska, che sul tema delle molestie sessuale affermava: “Chissà perché a me non è mai successo. Ero anche una bella figliola devo dire. Mi ricordo solamente che una volta, che non parlavo neanche bene l’italiano, vado a cantare in un piccolo teatro [...]. Uno di questi [un impresario teatrale] mi ha messo la sua mano dietro; beh, la sberla che gli ho dato [...]. Se una donna non vuole, si capisce. Per favore non fatemi ridere”.

Potessi replicare a quella sciocchina di Julia Reidhead, le farei osservare che non pochi veri criminali, presidenti, ex funzionari e generali del governo degli Stati Uniti, responsabili della morte di milioni di persone in Medio Oriente, Nord Africa, Asia centrale e in generale ovunque nel mondo, hanno pubblicato tranquillamente e orgogliosamente da Norton le loro memorie e banali riflessioni, scritte perlopiù da ghostwriter.

*

Un tempo, una donna se accettava di intrattenersi di notte a casa di un uomo lo faceva per semplice curiosità, ossia quella di vedere la sua collezione di farfalle o di francobolli. Se il mattino dopo si fosse recata in commissariato per denunciare di aver subito violenza sessuale da parte del padrone di casa, la prima cosa che le avrebbe chiesto il brigadiere sarebbe stata: “Ma lei, che cosa ci faceva di notte a casa di quel tizio?”.

Per fortuna quel tipo di brigadieri non ci sono più, ed è in disuso collezionare francobolli o farfalle. Oggi finalmente una ragazza può recarsi di notte in un’abitazione con uno o più uomini e starsene tranquilla a leggere poesie di Catullo. Ad una condizione però, di essere tale e quale a una tizia che ho visto ieri sera in televisione e sentito esprimersi così: “un’orgia individuale”.

Il mondo non è come desideriamo che sia, tantomeno per quanto riguarda i rapporti umani e tra i sessi. Lo so, è dura da ammettere, ma bisogna farsene una ragione.


2 commenti:

  1. Gent.ma,
    lei ha letto testi della scrittrice Silvia Federici, se si cosa ne pensa?
    Grazie.
    AG

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