venerdì 16 ottobre 2020

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https://gbdeclaration.org/dichiarazione-di-great-barrington/


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10 commenti:

  1. sono molto d'accordo con la dichiarazione, ho auspicato dall'inizio un blocco geriatrico. Questo per una logica sanitaria. Ma ho presto compreso che in Italia non era possibile, per mancanza di mezzi, per motivi costituzionali e perché i vecchi hanno in mano il paese e soprattutto il portafoglio delle famiglie (almeno di quelle che contano). Si sarebbe andati incontro a rovesciamenti sociali. C'è inoltre un evidente interesse politico che vede nel blocco generale la possibilità di distruggere una industria bollita da almeno 20 anni.

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    1. L'unico motivo di dissenso con il precedente commento è che i vecchi, avendo in mano il paese, avrebbero interesse a muovere le cose in modo da non morire. Ritengo, invece, che la maggior parte dei vecchi non abbiano in mano niente. Anzi, ci sono legioni di nonni che fanno i baby sitter, con evidenti rischi.
      Per il resto, sono d'accordo con la dichiarazione e anche con le altre considerazioni di Ragionier. Rincarerei anzi la dose, in due sensi: primo, l'interesse politico non riguarda solo la politica industriale ma anche un certo orwellismo all'amatriciana, con qualche possibilità di successo. Secondo, non è possibile chiudere gli occhi di fronte alla disparità di trattamento (di destino!) fra lavoratori del pubblico e del privato.

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    2. La questione è innanzitutto demografica, è un paese di vecchi. Demografia, l'unica scienza esatta della politica. La spesa pubblica italiana è piuttosto evidente chi la intasca; altrettanto evidente è chi dovrà pagare il debito prodotto. La maggior parte del paese ha reddito garantito ma non lavora e non è così cogliona da voler cambiare gli attuali rapporti per un virus: allora tutti a casa, fermi tutti. Lo dice anche la tv.
      Sull'industria sono d'accordo, il blocco mira più che altro a distruggere quel tessuto industrial famigliare che fa ancora lo stesso prodotto di 50 anni fa (lanciato, guarda caso, proprio dal nonno). Non penso sia del tutto sbagliato.
      ho detto dall'inizio che per comprendere questa crisi bisognava mettere subito a fuoco gli interessi della ricostruzione. Ho fatto anche incazzare Olympe :)

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    3. Altro aspetto da considerare è che un cambio di strategia metterebbe alla berlina il modello italiano, tanto celebrato d'estate. L'evidenza del virus, il suo non essere democratico, la sua dittatura, lo fa. Ma il governo non può ora squalificare le sue iniziative tardive e funeste con altre di segno opposto. Allora faranno di tutto per ripetere gli stessi errori, ma in modo coperto (sempre dalle tv).
      Nei verbali pubblicati con tanto ritardo e seppur parzialmente si capisce che il cts non rilevasse evidenze scientifiche sul beneficio di chiudere le scuole, il governo ha deciso di chiuderle. Il cts faceva riferimento inizialmente a riparare gli over 65 delle aree con incidenza elevata, il governo ha tolto questo riferimento e deciso di estendere a tutti e poi a tutto. Il cts chiedeva intervento rapido ad Alzano e Nembro che il governo, "in scienza e coscienza", non ha prodotto, ecc ecc, poi ci sono tanti omissis per proteggere la privacy di...
      E buonanotte.
      Fonda.

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    4. Sulla politica industriale, potrei essere anch'io d'accordo, se ci fosse una politica. Qui, invece, siamo all'alternativa fra il laissez-faire e il ne pas savoir quoi faire, che è molto chiaramente il marchio di fabbrica del governo (non solo di questo governo, ma in questo momento c'è questo qua).

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    5. il governo, come sottolineava Carlo poc'anzi, cerca consenso, non ha una politica industriale, né sanitaria. Come nella sua formazione, si cerca consenso in Vaticano, nei padroni, in qualche ambasciata, nei farmacisti, avvocati, medici, nei sindacati, tutta gente giovane insomma, infine si mettono assieme dei numeri in parlamento. Ah! bisogna anche trovare un presidente del consiglio, quasi dimenticavo, uno per le tv, magari un po' giovane dai.
      Una politica industriale, invece, ce l'hanno grandi gruppi multinazionali ed è chiara la congestione del sistema industriale italiano. Generale e storica direbbe Olympe, ma propria dell'impianto familistico italiano, senza nessuna innovazione, genera un prodotto che è alla base dell'anomalia italiana in Europa. Un prodotto sempre d'esportazione perché sempre realizzato con manodopera sfruttatissima, con 4 famigliari, con costanti aiuti di stato, senza concorrenza e senza tassazione sui capitali, molti in Svizzera. Un sistema che svuota anche le banche locali come visto recentemente in Veneto. In fondo nell'emergenza sanitaria si è reagito con lo stesso riflesso anticoncorrenziale della nostra industria consociativa: abbattere chiunque si muova. Questo porterà alla definitiva sclerosi del tessuto e arriveranno dei grandi belli centri commerciali tutti in plastica antivirus... e magari, chissà, un altro governo. Magari di Conte. Ma anche Giolitti va bene. Anche Mussolini ci fosse qualcuno che ha qualcosa da obiettare. Vediamo.

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  2. GLI ITALIANI SI RIVOLGONO NON AL GOVERNO MA ALLA CARITAS

    (ANSA) - ROMA, 17 OTT - Nel periodo maggio-settembre 2020, confrontato con gli stessi mesi del 2019, l'incidenza dei "nuovi poveri" per effetto dell'emergenza Covid passa dal 31% al 45%: "quasi una persona su due che si rivolge alla Caritas lo fa per la prima volta". Lo afferma la stessa Caritas nel Rapporto Povertà. Aumenta in particolare il peso delle famiglie con minori, delle donne, dei giovani, dei nuclei di italiani che risultano in maggioranza (52% rispetto al 47,9 % dello scorso anno) e delle persone in età lavorativa.
    Nei tre mesi più difficili dell'emergenza Covid, da aprile a giugno di quest'anno, la Caritas ha assistito 450mila persone; una su tre era la prima volta che si rivolgeva all'ente di beneficienza.
    Tra le file degli assistiti sono arrivati anche i piccoli commercianti e i lavoratori autonomi: oltre 2mila di loro sono stati aiutati da Caritas.
    https://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2020/10/17/covid-caritas-aumentano-i-nuovi-poveri-sono-il-45_903ae48d-8fd8-4672-9bf1-16a11d3c4c4b.html

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  3. Non solo la tv va spenta: anche facebook e twitter, attualmente più dannosi della tv stessa.

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  4. Leggo alla fine della dichiarazione:
    "Le persone più a rischio possono partecipare se lo desiderano, mentre la società nel suo insieme gode della protezione conferita ai più vulnerabili da coloro che hanno costruito l’immunità di gregge."
    Ad ora non c'è evidenza scientifica che l'immunità di gregge senza vaccinazione sia possibile come sostengono i firmatari della dichiarazione.
    I governi dovrebbero fare una scommessa rischiosa, qui si vede che gli scienziati non sono politici che campano per essere eletti.
    I politici generalmente in democrazia non scommettono sulle morti di qualche centinaio di migliaia di persone, numeri detti da medici a favore di questa sorta di immunità di gregge.
    I governi, a parte eccezioni, normalmente in questi casi preferiscono fare cose tipo dare aiuti a pioggia, non fare delle scommesse.
    Poi nella dichiarazione c'è scritto che è facile fare un elenco di cose per le famiglie multi generazionali, ma non si fa un esempio.
    Ci penso io, sbattere gli anziani di queste famiglie negli alberghi ^_^.
    Saluti,
    Carlo.

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