lunedì 21 ottobre 2019

Se si intendeva questo, bisognava dirlo


“Ognuno secondo le sue capacità, a ognuno secondo i suoi bisogni” (*).

Questa celebre frase, scritta da Marx, viene citata ad ogni piè sospinto soprattutto da coloro che non si sono mai presi la briga di leggere il testo dal quale essa è tratta, ossia la Critica al Programma di Gotha (1875), un pamphlet che dice ben altro che delle frasi ad effetto. Anzi, quest’opera fu redatta da Marx proprio contro le frasi ad effetto di Lassalle, dunque fu un’analisi delle carenze linguistiche e metodologiche del Programma, che Marx condusse con severità e senza riguardi e che per il lettore costituisce un vero godimento anche sotto l’aspetto letterario (**).

C’è chi ritiene che Marx per questa frase abbia tratto spunto dagli Atti degli apostoli (4, 35).


Questa celebre frase di Marx potrebbe invece trarre spunto da un’opera molto nota fino a una certa epoca e poi dimenticata, e cioè dal Codice della natura, o il vero spirito delle sue leggi, in ogni epoca sempre trascurato o misconosciuto, pubblicata a Liegi nel 1755, laddove si legge:

"Ogni cittadino contribuirà da parte sua all'utilità pubblica secondo le sue forze, i suoi talenti e la sua età; è su ciò che saranno regolati i suoi doveri, conformemente alle leggi distributive".

Il Codice della natura è attribuito a Etienne-Gabriel Morelly, abate, circa 1717 -1778, teorico di un comunismo utopistico ugualitario, autore di molti scritti. Della sua biografia non si sa nient’altro.

Per uno studio cronologico dei rapporti di Marx con la letteratura, rinvio a un libro utilissimo: Siegbert Salomon Prawer, La biblioteca di Marx, Garzanti, 1978. Prawer non cita il Codice della natura come fonte della frase di Marx o di altre citazioni, ma non fa cenno nemmeno agli Atti degli apostoli (vedi p. 355).

François-Noël Babeuf dichiarò pubblicamente di aver assorbito il suo comunismo dal Code de la nature; anche Charles Fourier potrebbe aver attinto dalla stessa fonte il piano per i suoi falansteri cooperativi. Si trattò davvero di un testo che fece epoca.

Nel capitolo del Manifesto dedicato alla letteratura socialista e comunista, segnatamente nella parte della sua critica al socialismo e comunismo critico-utopistico, Marx non fa alcun riferimento al Code. E però conosceva Morelly (nella grafia lo rese come Morelli) come si evince dal suo taccuino del 1845, dove traccia un Piano della Biblioteca dei più eccellenti scrittori socialisti stranieri (MEOC, IV, Appendice I).

Tuttavia la critica scientifica di Marx al modo di produzione borghese deve ben poco, anzi nulla, alle teorie socialiste o comuniste pregresse, anche se sul piano ideologico gli “utopisti”, fusi, trasformati e trascesi nella sua sintesi giovanile, gli indicarono la direzione verso cui muoversi a riguardo del “problema sociale”, ossia a riguardo della lotta di classe come problema empirico e politico.

Morelly è citato da Engels nell’Anti-Dühring (MEOC, XXV, pp. 15 e 17) e conseguentemente nella trasposizione de Il socialismo dall’utopia alla scienza. L’Anti-Dühring e la Dialettica della natura sono lavori che i borghesi colti di ogni epoca si pregiano di ignorare dall’alto della loro stanzetta eburnea, prigionieri volontari del loro pregiudizio.

(*) “Jeder nach seinen Fähigkeiten, jedem nach seinen Bedürfnissen!”.

(**) Engels pubblicò l'opuscolo di Marx e contro il parere dei capi della socialdemocrazia tedesca, attenuando alcune asprezze del testo marxiano (Die Neue Zeit, n. 18, Band 1, 1890-1891). Queste “asprezze” furono poi ripristinate nelle edizioni oggi disponibili (cfr. MEW, Band 19, Dietz Verlag, Berlin, 1973; Editori Riuniti, varie ediz.).

La Critica al programma di Gotha contiene anche una frase lapidaria che, si può dire, riassume tutte le critiche linguistiche rivolte da Marx ai suoi avversari in tutte le sue opere: “Meinte man das, so mußte es gesagt werden”, ossia: “Se si intendeva questo, bisognava dirlo”.

6 commenti:

  1. devo dire che ho sempre trovato sconcertante questa frase di Marx, insieme alla disinvoltura con cui viene citata. È un esempio unico di ambiguità. "Ognuno secondo le sue capacità", è una cosa che potrebbe dire benissimo qualsiasi schiavista; "a ognuno secondo i suoi bisogni", quali bisogni ? Chi decide quali sono quelli la cui soddisfazione è opportuno garantire ?
    Io la cambierei così: "Ognuno secondo i suoi desideri, ad ognuno secondo alcuni bisogni fondamentali (salute, istruzione, reddito etc.)

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    1. Girerò il commento a Marx, può essere che risponda

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    2. Ah, dimenticavo, ma lei ha letto testo e contesto? Sennò Marx mica le risponde

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    3. ho letto di volata. Certo, mi piacerebbe approfondire ma sa, il lavoro, gli impegni, la pigrizia...La mia impressione (sicuramente superficiale) è che Marx, quando la scrisse, avesse in mente un tipo di società non troppo dissimile dall'attuale che però, a quei tempi, doveva sembrare quasi un miraggio.

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  2. Una frase bellissima che esprime l'essenza dell'esistenza: Altruismo, Empatia, Pace, Partecipazione, Rispetto, Solidarietà.

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    1. anche a me sembra una bella frase se non la riferiamo ad un contesto economico ma, per esempio, ad una classe scolastica. Riferita ad un contesto economico mi sembra una descrizione abbastanza precisa della società attuale.

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