No, non ho acquistato il libro, e non solo
per il prezzo eccessivo in rapporto al mio interesse per l’argomento
trattato, ma perché ho potuto soddisfare la mia curiosità consultandolo in rete
(nell’edizione napoletana del 1771).
Non bisogna lasciarsi trarre in inganno dal
titolo, si tratta altresì di un trattato di medicina generale tradotto dal
francese, nel quale si descrivono le malattie, non solo comuni, e i relativi
rimedi. La strada è lunga ma in fine al libro si arriva dove si parla “del
delitto di Onan”, non solo di quello maschile ma finanche di quello femminile,
che l’autore chiama “onania Inglese”, che dà luogo, tra l’altro, a nanismo e
problemi alla “spina dorsale” e “ineguaglianze di struttura”.
Non mancano riferimenti all’”infame” pratica
del lesbismo, troppo comune tra le donne della Roma antica, “Ma non per questo il pericolo è minor in ciò di quello, che
negli altri modi della polluzione, e le conseguenze ne sono egualmente terribili”. Te pareva, nuove sofferenze si mascherano sotto antichi piaceri.
Naturalmente e più in generale viene richiamato
il ruolo di attenzione che debbono prestare “Padri e Madri” per quel che si fa
nei “più rimoti angoli della casa”. Precisamente “quell'attenzione che discuopre
la tana del cervo sfuggito di sotto
agli occhi di tutti , il quale non è difficile a prenderlo quando vivamente si voglia”.
Noi sappiamo, dice l’autore passando alla
pratica maschile, “da Galeno che Diogene lasciavasi commettendone il medesimo
delitto”. E poi si dilunga nel descrivere “le dannose conseguenze per la
perdita di questo umore”. E però, dice il medico scrittore, non si tratta tanto
“della quantità della evacuazione”, ma nella maniera in cui avviene tale “dispersione
di capitale”. Lo chiama proprio così, in alternativa, l’”umore”, scusandosene:
“mi si permetta ancora questa espressione, che il mio soggetto le licenze di
tal sorta autorizza”.
“Una quantità troppo considerabile di seme – prosegue il dottor Tissot – nel natural
vaso sparso mette de' mali molto noiosi; ma essi
son ben più grandi, quando la stessa quantità resti dissipata
co' modi alla natura contrari. Gli accidenti, che quelli provano, onde con un
naturale accoppiamento le proprie forze distruggono;
son terribili quelli poi, che la volontaria
polluzione seco mena, sono d'assai
più spaventevoli”.
Leggere le descrizioni dei sintomi e dei
rimedi è di buon godimento per chi vuole scansare le dissipanti polluzioni, volontarie e no, della politica politicante.
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