I primi successi spaziali sovietici, a cominciare dal
lancio dello Sputnik nel 1957 e culminati nel primo uomo nello spazio, Gagarin,
nel 1961, furono visti dagli Usa come una minaccia mortale. I missili che
potevano mettere in orbita i satelliti avrebbero potuto trasportare armi
atomiche. Questo timore reale era presente non solo presso l’opinione pubblica.
Ricordiamo che Kennedy fece una campagna per la presidenza, nel 1960, basata
sul "divario missilistico" con l'Unione Sovietica.
Kennedy e il suo vicepresidente, Lyndon Johnson, che
ha continuato il programma spaziale dopo il 22 novembre 1963, erano interessati
esclusivamente ai benefici politici e strategici della sfida spaziale con
l'URSS. La Luna era una priorità per ragioni di pura supremazia, non avendo
nulla a che fare con il carattere storico dello sforzo o il suo significato
scientifico. Nel post precedente ho riportato in tal senso le parole
inequivocabili di Kennedy.
Il paradosso del programma Apollo fu che lo stesso
imperativo politico che lo aveva lanciato – il conflitto della Guerra Fredda
tra Stati Uniti e Unione Sovietica – creò le condizioni per la sua fine. Gli
enormi risultati tecnologici furono continuamente subordinati agli scopi della
guerra e della distruzione.
*
La NASA non aveva razzi per lanciare astronauti sulla
Luna, nessun computer abbastanza “portatile” da guidare un'astronave sulla Luna
[*], nessuna tuta spaziale da indossare a quello scopo, nessuna astronave per
far atterrare astronauti sulla superficie (per non parlare di una autoveicolo lunare
che poi percorrerà decine di chilometri in esplorazione), nessuna rete di
stazioni di localizzazione per parlare con gli astronauti lungo il percorso.
Nessun essere umano aveva mai aperto un portello nello spazio e ne era uscito;
nessuna astronave con equipaggio umano era mai stata nello spazio insieme o mai
tentato di incontrarsi con un altro veicolo spaziale.
Nessuno aveva una vera idea di nulla di tutto questo.
L’esperienza umana nello spazio fino a quel momento era limitata a un’orbita
terrestre del cosmonauta sovietico Yuri Gagarin e al volo sub-orbitale
dell'astronauta americano Alan Shepard, rispettivamente nell’aprile e nel
maggio del 1961.
Una volta in corso, il programma Apollo divenne una
vasta impresa sociale, assorbendo più della metà della spesa per ricerca e
sviluppo negli Stati Uniti, tre volte maggiore del Progetto Manhattan, dieci
volte di più dello sforzo economico richiesto per realizzare il Canale di
Panama, che non fu cosa di poco conto.
Nel 1964, 380.000 persone stavano già lavorando per
il progetto Apollo, che l’anno dopo poteva contare su 411.000 addetti. Nel
1966, quando le forze statunitensi in Vietnam raddoppiarono a 385.300, negli
Usa c'erano 396.000 persone che lavoravano ad Apollo.
Una volta che l'atterraggio sulla Luna fu compiuto,
dando agli Stati Uniti un’enorme vittoria scientifica e d’immagine sull'Unione
Sovietica, i leader dell'imperialismo americano persero interesse. Tutti e sei gli sbarchi sulla Luna avvennero in
un periodo di tre anni, durante il primo mandato di Richard Nixon. Con la
sconfitta che s’andava profilando in Vietnam e la crescente crisi economica
globale, Nixon declassò il programma spaziale, respingendo le proposte per una
base lunare permanente e qualsiasi altro volo verso la Luna. I suoi successori
hanno seguito l'esempio.
Questa storia suggerisce un altro paradosso: mentre
il programma Apollo portava avanti i progressi storici usando una tecnologia
che oggi sarebbe considerata primitiva, gli enormi sviluppi della scienza e
della tecnologia negli ultimi 50 anni non hanno portato a nessuna ripresa dell’esplorazione
con equipaggio del sistema solare. Gli orizzonti della NASA sono stati ridotti
all’orbita vicino alla Terra. Tutti gli sforzi si sono concentrati sullo Space
Shuttle, utile per consegnare satelliti di sorveglianza militari alle orbite
appropriate, e sulla costruzione della Stazione Spaziale Internazionale. Dopo i
disastri della Challenger del 1986 e della Columbia del 2003, il veicolo
riutilizzabile basato su quella che era una tecnologia antiquata, il programma fu
gradualmente eliminato. Oggi, gli astronauti, anche statunitensi, vengono
portati alla Stazione Spaziale Internazionale su razzi russi, mentre nuove grandi
imprese spaziali statunitensi rimangono sul tavolo dei progettisti.
L'attuale ripresa dell’attività spaziale attorno alla
Terra è il prodotto di forti tensioni geopolitiche. Gli Stati Uniti, la Russia,
la Cina, l’India, la Francia, la Gran Bretagna, persino Israele e l’Iran, sono
tutti impegnati nel lancio di missili potenziati e nella diffusione dei
satelliti. L’amministrazione Trump ha annunciato la creazione di un braccio
militare, la United States Space Force [**], per operare inizialmente come
unità dell'Aeronautica, ma chiaramente destinato a diventare una forza armata a
sé.
Come la “corsa allo spazio” degli anni '60, questa
sfida è guidata dalla competizione diretta delle potenze rivali che considerano
lo spazio come un nuovo “terreno” della prossima guerra mondiale.
*
Mezzo secolo dopo, gli sbarchi sulla Luna rimangono
un traguardo scientifico, tecnico e organizzativo, una dimostrazione
ispiratrice di due potenti verità pur nell'attuale momento storico
costantemente sotto attacco di tendenze reazionarie e irrazionali, ossia il fondamentalismo
religioso, quello economico e quello post- modernista: 1) la ragione umana è in
grado di comprendere il mondo attraverso lo sviluppo della conoscenza
scientifica, delle sue leggi e delle sue proprietà oggettive; 2) utilizzando la
tecnologia basata sulla scienza e con uno sforzo comune socialmente organizzato, l'umanità può sfruttare la natura per i
suoi scopi e raggiungere traguardi giudicati a priori quasi impossibili.
Immaginiamo dunque quali potrebbero essere i
traguardi, non solo “spaziali”, se l’umanità riuscisse finalmente a liberarsi
degli anacronistici Stati nazionali nelle forme nelle quali tutt’ora si
configurano e a organizzare un modo di produzione globalmente e socialmente
pianificato sui bisogni e il benessere dell’umanità intera e per scopi pacifici
e razionali [***].
[*] L’Apollo Guidance Computer, che gestiva la
navicella spaziale, fu il primo dispositivo di calcolo a utilizzare circuiti
integrati. Tutti i computer precedenti erano costruiti con transistor, troppo
ingombranti e inaffidabili per l'uso nello spazio. L'AGC aveva 73 chilobyte di
memoria (il nostro cellulare con un solo gigabyte è un milione di kilobyte),
inclusi solo 3.840 byte di RAM (memoria ad accesso casuale), meno del microonde
che oggi ci scalda la colazione.
[**] Anche la Cina ha la sua: Chinese People's
Liberation Army Strategic Support Force; e naturalmente la Russia: Russian
Aerospace Forces. Tra l’altro in spregio all’Outer Space Treaty (chi se lo
ricorda più?).
[***] Ricordiamo le parole di Gus Grissom, l’astronauta
morto assieme a due suoi compagni nel tragico incendio del gennaio 1967: “La
mia vita dipende da 150.000 pezzi di equipaggiamento, ciascuno comprato dal
miglior offerente”.
abolire gli stati nazionali è sempre stato il sogno di ogni imperialismo, non vedo obiezioni di principio all'ipotesi che gli stati nazionali possano cooperare. Sembra che nella storia i momenti di maggiore creatività siano coincisi con quelli di maggiore frammentazione politica: polis greche, comuni rinascimentali, stati nazionali europei prima della seconda guerra mondiale. Gli stessi enormi progressi verificatisi in entrambi i campi della guerra fredda sembrano deporre a favore di un sistema policentrico. Dopo la fine della guerra fredda in fondo nel mondo non è avvenuto più niente di veramente significativo, dal punto di vista dello sviluppo scientifico o sociale.
RispondiEliminaGuardo alla storia da una prospettiva diversa: inquadro la polis greca nella cultura e civiltà greca, nell’ellenismo; Roma nella cultura e civiltà greco-latina; i califfati nella cultura e civiltà araba; gli antichi stati cinesi nella cultura e civiltà cinese; eccetera.
EliminaDopo la fine della guerra fredda è cambiato quasi tutto, anche dal punto di vista dello sviluppo scientifico e sociale. Per quello scientifico è sufficiente prendere atto del mezzo col quale stiamo comunicando; da quello sociale, per esempio, basta chiedere a un cittadino dell’ex DDR.
.. polis greche, comuni rinascimentali, stati nazionali europei prima della seconda guerra mondiale..
RispondiElimina..e perché no ,anzi di più ,dopo la prima..
Esempi lucidi di cooperazione !
caino