sabato 10 marzo 2018

Pasti gratis



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Anche se la cronologia non corrisponde esattamente, il Novecento è finito trent’anni or sono, e forse più. Il capitalismo ha vinto dappertutto, anche e soprattutto dove era stato dichiarato estinto. Eccezione fatta per sparuti gruppi politici semiclandestini, o singoli soggetti isolati, da allora nessuno ha più messo in dubbio, pur criticandone alcuni fenomeni contraddittori, i fondamenti sui quali poggia tale sistema economico.

Dal canto suo anche il riformismo pensava di aver vinto, anzi di essere il vero protagonista di tale vittoria. I fatti si sono incaricati di smentire l’ipotesi e di spegnere man mano ogni entusiasmo. Tutto ciò perché il capitalismo obbedisce a leggi che se forzatamente piegate ad altri scopi, prima o poi si rivoltano prendendosi la loro rivincita. Sono in molti a sottovalutare questo aspetto fondamentale del sistema, compresi i nuovi stregoni della politica.

Esempi chiarissimi anche in Italia, anzi, soprattutto da noi, dove si continua a ragionare come se non fossimo parte di un sistema e potessimo decidere autonomamente, come se non fossimo ostaggio anzitutto di un debito pubblico enorme, dunque di un sistema finanziario al quale non importa nulla delle promesse elettorali, e di un sistema di scambi nel quale la nostra fragile struttura produttiva è come canna al vento.

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È poco probabile tornare presto alle urne. Non conviene anzitutto ai nuovi eletti. Non viene voglia, vinto un biglietto alla lotteria, di rinunciare al premio per questioni di principio. Questa prosaica considerazione dovrebbe spingere verso un compromesso, al fine di mantenere il seggio per quattro anni e sei mesi. Tuttavia grande è l’incertezza sotto il cielo di Roma.

La possibilità di entrare nella stanza dei bottoni ha già stimolato in Di Maio e Salvini una salivazione pavloviana. Di Maio tende la mano al Pd, che nega la disponibilità alle nozze. Tutti sanno di una baldracca aperta ad ogni avventura, che fa la riottosa per alzare il prezzo.

Per quanto riguarda segnatamente il destino personale di Renzi non è pensabile nelle vesti di Cincinnato. Sarà tentato d’imitare Macron, senza essere l'Emmanuel. È l’uomo e il politico più detestato d’Italia, tanto che se al suo posto ci fosse stato er Canaro della Magliana, il Pd avrebbe perso meno voti. Come si muove fa danni, e però potrebbe tentare il colpo, per poi formare con i legionari fedeli un triumvirato con Berlusconi e la Lega.

Invece un governo dove ci stanno dentro tutti o quasi non lo vedo, anche se non si può escludere esca infine dal cilindro quirinalizio. Di Maio e Salvini devono portare all’incasso qualcosa. Soprattutto il primo, deve inventarsi un qualche modulo da compilare per pasti gratis e abbonamento alle partite.

3 commenti:

  1. beh , premesso che è "matematica" che il capitalismo ci "ucciderà" tutti " prima o poi " ,c' è una bella differenza tra il tentare di resistergli o meno; morire prima" o "poi" fa la bella differenza che nel frattempo "vivi".
    ws

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  2. Muoia Sansone con tutti i filistei!

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