I media raccontano, specie dopo le fatali Idi di marzo,
che il partito di Grillo-Di Maio sarebbe un eterogeneo contenitore di elettori delusi
del centro-sinistra e del centro-destra. Il Movimento 5 stelle (che già nel
nome veicola un’idea post ideologica) è stato paragonato, da commentatori
definiti autorevoli, a una Democrazia cristiana in versione post confessionale.
Seguendo i flussi elettorali non v’è dubbio che le cose stanno così, cioè che
c’è stato un travaso consistente di voti non solo dal centrodestra ma di milioni di voti soprattutto dal Pd.
Che i 5 stelle siano una formazione politica post ideologica
è una trivialità. Ogni attività umana, ogni militanza politica, è ideologicamente condizionata. In altri termini, non esiste idea o atto politico che non sia espressione di una coscienza, e questa è data, come qualsiasi altra idea e pratica sociale, da un dato ambiente ideologico. Definirsi a-ideologici o post ideologici è una forma di falsa coscienza.
Che i 5 stelle siano orientati anche
a sinistra ne sono convinti tutti, ma è ancora tutto da dimostrare. A tal fine
sarebbe sufficiente ricordare che cos’è stato il fascismo prima del 1922, cioè repubblicano e anti-sistema. O anche l'atteggiamento dei partiti socialisti europei nel 1914 e seguenti, cioè in occasione del primo conflitto mondiale con il quale ebbe fine per tanta parte la civiltà europea (suggerisco il recente e avvincente Prima dell'alba, di Paolo Malaguti, per smentire un'immagine che ancora e nonostante tutto persiste a riguardo di quella tragedia).
Non intendo affermare che
il partito 5 stelle sia collocabile, oggi, nell’alveo di una
forma specifica di fascismo, e tuttavia non pochi tratti ideologici, organizzativi e operativi fanno propendere che si tratti di una formazione politica incline all’autoritarismo. Per tacere della Lega che qualcuno a suo tempo definì "una costola della sinistra".
Non bisogna aver letto nemmeno un buon libro, uno solo, per intuire che le opinioni degli uomini mutano in corrispondenza ai loro interessi e alla loro posizione sociale, e dunque in attitudine delle circostanze.
Non bisogna aver letto nemmeno un buon libro, uno solo, per intuire che le opinioni degli uomini mutano in corrispondenza ai loro interessi e alla loro posizione sociale, e dunque in attitudine delle circostanze.
Si deve tener conto che nessuno è
in grado di dire oggi quali saranno gli sviluppi politico-istituzionali quando
si manifesteranno talune condizioni, per es.: 1)
quando deflagrerà la prossima crisi economico-finanziaria, che sarà
probabilmente più acuta di quella innescatasi del 2008, e i cui prodromi si stanno
già delineando nelle posizioni protezionistiche che finiranno per ridurre gli
scambi e inasprire la contesa; 2) quando la questione
sociale non sarà più governabile con i mezzi ordinari del welfare e della
propaganda, ossia quando il fronte della borghesia non sarà più in grado di gestire “democraticamente” lo Stato; 3)
quando la Cina (o la Russia) sarà costretta, oppure si sentirà e crederà di essere pronta, a
lanciare la sua sfida a tutto campo
agli Usa (e viceversa); 4) quando venissero
a congiuntura queste e altre condizioni destabilizzanti.
L’involuzione autoritaria è la forma stessa che
assume il potere nella crisi: non ne è un aspetto ma la sua sostanza.
*
Sarebbe il caso di leggere, per ciò che va prefigurandosi un po’ ovunque a livello
planetario, un vecchio libro tutt’ora assai istruttivo al riguardo: Come si diventa nazisti, di William
Sheridan Allen. Nel saggio si racconta la storia di una cittadina della Germania
durante gli anni della repubblica di Weimar e i primi tempi del terzo Reich, di
quali furono le basi sociali del nazionalsocialismo e le debolezze sociologiche
della socialdemocrazia.
È un ottimo libro che può servire per comprendere uno
dei maggiori problemi politici e morali non solo del Novecento, e cioè
come un sistema democratico precipiti in una dittatura o prenda la strada di un
progressivo e latente autoritarismo (l’infatuazione per il leaderismo a questo
porta). È un libro oggi utile per capire che congetturare sulle posizioni
ideologiche di certi movimenti politici basandosi sui flussi elettorali ci
porta fuori strada.
"O anche l'atteggiamento dei partiti socialisti europei nel 1914 e seguenti, cioè in occasione del primo conflitto mondiale con il quale si chiuse per tanta parte la civiltà europea."
RispondiEliminaLa scorsa settimana, in una puntata di Passato e Presente, Emilio Gentile senza troppi giri di parole imputava a Lenin ed alla rivoluzione bolscevica la crisi e progressiva dissoluzione del partito socialista italiano (e quindi anche l'avvento del fascismo, niente di meno!). Tanto per rimanere in tema di ideologia e analisi fantasiose, piegate ad una narrazione che tanto piace alle anime belle socialdemocratiche, sempre innocenti di fronte alle tragedie che il loro opportunismo provoca.
ho visto fino a un certo punto, poi ho spento. Gentile&Mieli fanno una coppia perfetta.
EliminaC'è uno stallo evidente, accordi di legislatura (anche per spartire lo spartibile e governare il governabile, com'è accaduto nella pregressa) non sembrano possibili e l'unica possibilità, al momento, stante le cose, pare essere un governo di "solidarietà" nazionale, ammesso e non concesso si accordino su quale emergenza essere solidali e "combattere".
RispondiEliminaci sono due elementi fondati comuni tra grillismo e fascismo : l' essere nati " movimento" anti-politico e avere "radici" che portano alla City. Questo però non significa che il grillismo avrà , consolidatisi al potere la stessa evoluzione del fascismo anche se di sicuro l' M5 passerà per una fase iniziale "liberale" e "filoinglese" come lo fu il fascismo iniziale .
RispondiEliminaws
la post ideologia sottende che ci sia un qualcosa, l' economia politica capitalista, che ideologico non è poichè in quanto tale è l' unica ed eterna soluzione ai nostri problemi di approvvigionamento, non contempla transitorietà se non al proprio interno, non è un peculiare rapporto sociale disteso nel tempo - e con ciò destinato ad esaurirsi
RispondiElimina1929 Grande Crisi, 1939 Grande Guerra!
RispondiElimina2008 Grande Crisi, 2018 Grande Guerra?
http://www.ilsole24ore.com/art/mondo/2018-03-28/cos-e-guerra-commerciale-trump-e-chi-puo-vincere-114650.shtml?uuid=AEnHzEPE