martedì 18 luglio 2017

Quando volevano far piangere i ricchi



Il fascismo è come la guerra e la disoccupazione: il figlio maledetto del sistema capitalistico. Trova il suo fondamento economico nella crisi e quello ideologico nel nazionalismo: “Prima l’America”, “Prima la Francia”, “Prima gli italiani”, ecc.. E i media, che ruolo giocano? Molti di essi sostengono di essere l'antitesi del pensiero di destra. In realtà, se si conta il numero di apparizioni televisivi di Salvini, Di Maio, Meloni e di altri player né di destra né di sinistra, quindi gli articoli, le segnalazioni, i commenti, i media rappresentano oggettivamente i maggiori veicoli del loro successo. Trovano telecamere e microfoni sempre aperti.

Si tratta di un sistema subdolo di propaganda implicita laddove ogni discorso di questi personaggi diventa così integrato che alla fine appare come la verità con la quale viene quotidianamente e sistematicamente irrigato il corpo sociale. Il ritorno della peggiore destra è reale e l'avvento in un prossimo futuro del fascismo al potere in molte parti d’Europa diventa un’ipotesi credibile. Tutto ciò è da mettere in conto al fallimento del riformismo se soprattutto la classe media, stufa di vedersi ingannata dagli effetti di quella che chiamano globalizzazione, si rifugia nel nazionalismo.


Pertanto, il fallimento del riformismo, del collaborazionismo neoliberista, non significa soltanto il tramonto di un’idea di conservazione pacifica dell’esistente, dove lo Stato viene fatto apparire come strumento di regolazione del mercato (salutame à soreta), ma è causa non secondaria del ritorno del desiderio di fascismo. E del resto tutti quelli che dicono di stare sulla sponda sinistra di questa deriva – tipo i liberali Bersani, D’Alema, ma anche gli altri che ambiscono a dei sottosegretariati con autoblu e scorta – si propongono di gestire il potere sostanzialmente allo stesso modo. Ci ricordiamo di quando alcuni di questi ridicoli personaggi volevano far piangere i ricchi?

7 commenti:

  1. La sinistra ha cominciato la disintegrazione con la svolta della Bolognina, ringraziamo oggi chi e coloro di quell'azione furono gli artefici.

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  2. Circondati da quella "razza di asini e imbecilli assoluti", certi personaggi rischiano di passare ormai del tutto inosservati.
    In fondo oggi chi ricorda ancora tizi come Ebert e Noske,se non fosse che hanno fatto ammazzare Rosa Luxenburg.
    Di Adolf invece ,si ricordano tutti.
    Consoliamoci con Brecht :

    « Ora è sparita anche la Rosa rossa.
    Dov'è sepolta non si sa.
    Siccome disse ai poveri la verità
    I ricchi l'hanno spedita nell'aldilà »

    caino

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  3. Molti anni fa – oggi saranno quaranta – ero impiegato nell’aeroporto militare della Scuola di Volo Basico Avanzato di Galatina-Lecce e partecipai ad una conferenza tenuta dal comunista (-senza-virgolette) Luigi Pintor (a proposito: perché è scomparso in pianta stabile dal tuo blog, mentre ancora compare quel trafiletto tratto da Il Capitale, I, VII, 3 di Marx, cui, tu stesso, non ne tieni mai conto? Ah, già ma tu non mi puoi rispondere… ma non sarebbe una domanda superflua!) ed un contadino presente in sala lo corresse. Gli spiegò a… Pintor, qual era la differenza che passa fra un contadino e un bracciante. Lui non s’offese, anzi, davanti a tutto l’uditorio calorosamente lo ringraziò per quella lezione o… correzione!
    Allora alcuni… scampoli per te:
    • “L'umiltà è la virtù più difficile da conquistare; niente di più duro a morire del desiderio di pensar bene di se stessi.” Thomas Stearns Eliot;
    • “Noi sprechiamo la vita nei dettagli. Semplicità, semplicità, semplicità!” Henry David Thoreau
    • “La semplicità è la forma della vera grandezza.” Francesco de Sanctis
    • “La modestia è per il merito quello che sono le ombre per le figure di un quadro: gli dà forza e rilievo.” Jean de La Bruyère

    Non mi interessa che tu mi posti o che mi dia la tua… approvazione! Non puoi ritenerti di essere il padre del comunismo! Riflettici!

    Domenico Colitta

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    1. il caldo non scatena solo i piromani

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    2. Risposta...cinica Olympe.
      Non me la sarei aspettata in verità.
      SALUTI

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  4. Avevo scritto quanto sotto come riflessione al commento "DEL TOGLIERe..."
    Poi avevo lasciato perdere in quanto le difficoltà di comunicazione tra umani sortiscono effetti spesso inimmaginati da chi produce il messaggio.
    Purtroppo, frequentemente, in maniera deprimentemente opposta a quanto è nelle nostre intenzioni.
    Ma visto che da quel post gli strascichi... strascicano...vedo se, per qualche caso fortuito, qualche pensiero possa far balenare ipotesi di esiti mentali positivi.


    "Se rilegge il post alla luce del precedente, mi sembra che la questione Vygotskij non sia per nulla peregrina, anzi.
    http://diciottobrumaio.blogspot.it/2017/02/troppo-facile-dargli-del-matto.html

    Ma poi, imputare a qualcuno la colpa di non essere quello che noi vorremmo che fosse, invece di prendere ciò che lui effettivamente può dare per quel che è, non è un po’ strano?
    Non è come avercela con una bicicletta perché non è una motocicletta, o con una motocicletta perché non è una macchina, e avercela con una macchina perché non è un aereo?
    Certo con la moto non pedali e vai più forte della bici, con la macchina è ancora meglio perchè stai al coperto e puoi trasportare persone e cose, con l’aereo poi sei velocissimo e puoi passare anche i mari… ma prova un po’ad andare con un aereo su una pista ciclabile!
    Non è ancora un idealismo, cioè qualcosa di assolutamente opposto a ciò che dovremmo imparare dal materialismo?

    E poi non si diceva “Da ognuno secondo le proprie capacità, a ognuno secondo i propri bisogni.”. Leggendo l’affermazione in modo forse inconsueto, ma non così lontano almeno da una parte del suo significato, vedo che, in fondo, lei, come molti, ha dei bisogni ma cerca in altri la capacità di soddisfarli. E il peggio è che, a volte, nella storia, questa illusione si è concretizzata, e molti han dato deleghe per i loro bisogni di cui si sono in seguito amaramente pentiti.

    Con tutto il rispetto e la simpatia, ma se qualcuno avesse preteso da lei, con mille ragioni non trascurabili, che lei, come militare, si dichiarasse apertamente comunista o girasse le armi verso i suoi superiori?
    E per la sua stessa vita passata, non dovrebbe lei percepire che, a volte, in alcune circostanze, ci possano essere ragioni più che serie che esigano l’anonimato?

    Ma in fondo nelle sue parole leggo un grande amore per Olympe, un amore tradito perché Olympe non prende la testa di un’organizzazione politica.
    Però…anche la richiesta di un’organizzazione non è forse – ancora - la dimostrazione che gli assunti di Vygotskij sono effettivamente fondati, laddove si può osservare come chi proviene da un’ambiente super organizzato come quello militare, da quello modella la sua visione delle cose?

    Si fermi un attimo nel suo sdegno, che, pur sbagliando totalmente bersaglio, non ha motivazioni così banali ma risuona spesso anche da altri come richiesta inevasa di necessità di azione, e guardi di quanti strumenti per mille battaglie sia ricco questo blog…sta a tutti noi usarli."
    g

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  5. ...usarli secondo i nostri bisogni e le nostre capacita.g

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