«Il tipo di
lotta per la sussistenza che prese piede nel tardo diciassettesimo secolo
mostra bene il ruolo che il mutamento di interessi, opportunità ed
organizzazione esercita nell’alterare le modalità di lotta. L’interesse dei
poveri del luogo (e, in certo senso, anche dei loro padroni) ad ottenere una
priorità nel rifornimento del cibo stava crescendo nella stessa misura in cui
gli interessi della Corona e dei mercanti tendevano sempre più a svincolare
quella merce dalle pretese locali.»
Questo brano, tratto da La Francia in rivolta di Charles Tilly (p. 39), è assai
illuminante. In esso si parla di lotta per la sussistenza. In Italia, come
segnalava la stampa due giorni or sono, i poveri assoluti sono triplicati in
soli 11 anni. Questa tendenza, come mostrano i numeri, è in accelerazione. Ai
poveri assoluti devono sommarsi i poveri e basta, che sono milioni. È solo una
questione di tempo, la disoccupazione di massa è già un dato strutturale e
permanente, diventerà sempre più massiccia e non ci sarà welfare che possa
tenere, tanto più in un paese come il nostro dove il debito pubblico continua a
salire di quasi 200 milioni il giorno (*).
Quando sento dire che gli immigrati fanno i lavori
che gli italiani rifiutano, mi girano le scatole. Questo è voler dire che un
tempo i lavori più umili e faticosi venivano svolti più volentieri e non obtorto
collo. È il mercato, razza d’asini, che crea le condizioni oggettive
d’impiego della forza lavoro. Il flusso migratorio ha completamente alterato il
mercato del lavoro, con gli effetti ben noti. Il fatto che poi vi sia una
pletora di giovani che al momento trovano
modo di sfuggire i lavori più umili e faticosi, i meno tutelati e mal pagati,
ossia di sbarcare il lunario altrimenti, non inficia il principio generale.
L’Europa, ma il discorso vale anche per gli Usa, senza gli schiavi immigrati (turchi, asiatici, africani, europei dell’est) sarebbe con le sue merci finita fuori mercato da decenni. Ora, il mercato degli schiavi generici ha raggiunto la saturazione e la nuova immigrazione rimane sul groppone di chi non può impedirla (se non con misure drastiche e poco “umanitarie” e cattoliche), anche perché un imbecille assoluto (anzi, più d’uno) ha firmato certi noti accordi.
L’Europa, ma il discorso vale anche per gli Usa, senza gli schiavi immigrati (turchi, asiatici, africani, europei dell’est) sarebbe con le sue merci finita fuori mercato da decenni. Ora, il mercato degli schiavi generici ha raggiunto la saturazione e la nuova immigrazione rimane sul groppone di chi non può impedirla (se non con misure drastiche e poco “umanitarie” e cattoliche), anche perché un imbecille assoluto (anzi, più d’uno) ha firmato certi noti accordi.
(*) In una recente intervista a La Stampa, Pierluigi Bersani esprime la sua meraviglia per il fatto che in Italia non vi siano ancora delle rivolte. Gli attuali proletari mostrano incertezza per quanto riguarda le loro risorse, ma non sarà così per sempre. Le persone che non hanno mai agito pensano che si possa scegliere in piena libertà il momento dell'azione. Non è così.
per conto mio bisognerà sconfiggere il cieco punto di vista che lega l' affievolirsi della sovranità nazionale con l' impotenza delle classi dominate. preziose indicazioni dottrinali ci indicano che gli stessi motivi che instaurano il mercato interno evolvono nei motivi della sua stessa distruzione
RispondiEliminaaltra indicazione è che è nel partito internazionale di classe che gli interessi immediati dei dominati si possono ricomporre in unitarietà fattuale, fuori dal partito i vari proletariati nazionali si presentano con interessi contrapposti fra loro, com'è accaduto
questo ultimo punto richiede di avere idee assai chiare sui principi -sull'internazionalismo e sullo stato- cosa che a sua volta impone, come dici a volte, di fare i conti con quello che è stata la lotta di classe nel 900, anche quando sembrava di classe ma non lo era
serve, credo, una generazione che affronti l'argomento libera da tare ereditarie
già affrontare l'argomento è faccenda che appare improbabile, quanto ad affrontarlo liberi da tare ereditarie lo vedo solo come un nobile proposito
RispondiEliminaaltro che.. l' ho sparata grossa
EliminaDa oltreoceano:
RispondiElimina" La strada verso la catastrofe"
https://www.pandoratv.it
Una delle tanti catastrofi che ingombra la strada del nostro futuro.
Ma magari guardatelo domani e oggi godetevi la domenica,
ciao.g
ps. naturalmente lo stile è quello del complottismo ufficiale usa, ma i dettagli sono interessanti.
RispondiEliminaciao, grazie
EliminaCI PROVO LO STESSO… “COMUNISTA”!
RispondiEliminaUn mio commento di ringraziamento di oggi, 16 luglio delle 10:38, – postato e firmato questa mattina nel post “Faccia ridens”e rivolto al blogger Prof. Eros Barone – non ha ricevuto l’approvazione (l’”imprimatur”) del democratico padrone “comunista” di questo blog e quindi non è stato postato!
Plinio il vecchio
P.S. Se vorrò lo posterò nel blog del tuo amico Luigi Castaldi (Malvino) dove mi sembra… che esistono “migliori regole di… bon ton”!
marescia', questo è il mio blog, non la cesta della biancheria sporca della sua caserma
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