sabato 29 luglio 2017

Venditori di pezzi della vera croce



L’ultima volta fu esattamente nell’agosto di ventidue anni fa, a Milano Marittima. Cazzo se passa il tempo. Presso una piccola libreria, all’aperto, presentava la sua ultima fatica letteraria davanti a un tutto esaurito di una quindicina di persone. Ben presto il discorso passò dall’utopico al prosaico: difendeva il suo buon diritto a riguardo dell’assegnazione di una casa da parte del comune. Era un tugurio con giardino, in pieno vento, che nessuno voleva. Così disse Mario che quella casa l’aveva mirabilmente ristrutturata a sue spese.

Fu a quel punto che con i miei ci alzammo per andare a prendere un gelato. Ricordo una superba coppetta allo yogurt. Quasi una novità allora, almeno per me. Lui no, è rimasto lo stesso tribuno proletario. Oggi rivendica il suo buon diritto a mantenere il proprio vitalizio con il calcolo retributivo. Minaccia ricorso nel caso passasse la legge. Dichiara di non sapere a quanto ammonti l’assegno, che in parte sostiene di versare alla sua fondazione. Argent de poche, ma vale la questione di principio. E Dio è testimone di quanto sia sempre stato uomo di saldi e alti principi.


Caro lettore, che cosa vuoi che commenti? Sono venditori di spine e di pezzi della vera croce. I veri colpevoli sono coloro che quelle vestigia se le sono comperate a prezzo pieno quand’erano già avanzi in liquidazione.

4 commenti:

  1. ... e di questi tempi ti aspetti qualche commento in merito?

    Plinio il vecchio

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  2. Comunismo ad personam.

    Già Musil, "Nell'uomo senza qualità", scriveva che i socialisti amano soprattutto stare nei salotti borghesi ( più o meno cito a memoria).
    E questo è successo quasi sempre: a mario, a quelli del manifesto,di lotta continua, del pd, dei sindacati, etc, etc.
    Ma al di là della riprovazione etica e politica ( e da un certo punto di vista, il mio, quasi anche estetica) bisogna guardare alle ragioni fondanti di tutto questo malessere schizofrenico.
    Infatti, se dal punto di vista delle pulsioni individuali il comunismo è per massima parte la necessità di un riscatto economico e sociale, come stupirsi che venga facilmente abbandonato se sulla sua strada si trova un modo differente di soddisfare velocemente e comodamente queste pulsioni?
    Certo predicare di giorno la giustizia sociale e l'eguaglianza, e di notte frequentare salotti, accumulare case e vitalizi qualche crisi d'identità (magari una volta l'anno) la deve procurare...o no? ciao.g

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  3. Sono quello che concordava con Plinio il vecchio.

    Mi dispiace che se la prende a male, però censurare un concordo, alla madonna! Non le si può dire niente allora?
    Buona domenica.

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