“Dio è
morto, Marx ha la febbre e io non mi sento tanto bene”.
Mezzo secolo fa non ero tra quelli che ripetevano
divertiti questa frase, consapevole che in una società disperata e inumana, la
miseria religiosa è insieme espressione della miseria reale e protesta contro di
essa.
Quanto a Marx, egli è incognito o frainteso da sempre.
Contrariamente a quanto siamo portati a credere, l’umanità
non è più sciocca, più fanatica, più rapace e più folle di quanto non sia dato
dalle condizioni oggettive, generali e particolari, in cui essa vive e opera.
Pensiamo agli sciocchi che vi sono anche tra le persone più sveglie e istruite;
ai fanatici anche tra i temperamenti più miti; agli sfruttatori anche tra i più
mugnificenti filantropi; ai folli anche tra i leader politici delle nazioni più
democratiche.
Poiché non abbiamo coscienza del movimento reale e
delle sue leggi, non abbiamo chiare le cause
dei problemi che affliggono le nostre società. In tal modo pensiamo di
risolvere i problemi affrontandone gli effetti.
Ecco dunque che ogni aspetto della crisi diventa insormontabile: dall’inquinamento
al clima, dalle risorse alla povertà, dall’economia alla demografia, eccetera.
È l’inganno delle rappresentazioni.
Repetita Iuvant
RispondiEliminaIo Marx l'ho masticato, e capisco quello che scrive. Ma chi diavolo mai capirà quello che scrive?
Se questo è un blog rivolto ai soli marxisti, lo dica chiaramente, cosi ci mettiamo l'anima in pace.
non si sopravvaluti e soprattutto non sottovaluti gli altri lettori di questo blog. questo blog è rivolto alle persone che vogliono ragionare con la propria testa e che non si arrendono davanti alla complessità dei problemi
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