Non credo vi sia paese al mondo (dunque non solo in
Europa) dove i temi previdenziali siano quotidianamente e ossessivamente, da
anni ormai, all’ordine del giorno come in Italia. Nonostante vi sia stata una
riforma come la Monti-Fornero, o forse proprio per tale motivo essendo quella
riforma per molti aspetti iniqua. Si può dire, senza tema
di smentita, si tratti di un fenomeno mediatico che non è esagerato definire
come terrorismo previdenziale.
Ora è la volta dei cosiddetti vitalizi, dello
scandalo che essi giustamente suscitano nell’opinione pubblica, così come le
cosiddette pensioni d’oro, i molti osceni privilegi, tra i quali non andrebbero
dimenticati quelli dei quali godono molti giornalisti, magistrati, grand commis
di Stato, militari, piloti civili, manager, eccetera.
Però non è solo a quest’ultima querelle che mi
riferisco, bensì al diuturno e ossessivo stillicidio che riguarda, ripeto, i temi
previdenziali in generale e poi anche quello sul lavoro. Sul fatto, poi, che queste questioni vadano ad
incidere pesantemente sulla vita stessa di milioni di persone, sembra non sia
tenuto in conto dai media e dai politici ed esperti (che credono di essere la
luce della verità) che da mane a sera ne straparlano suscitando aspettative e
più spesso apprensione e timori. La previdenza, oltre che funzionare come
bancomat per i governi che hanno bisogno di tagliare la spesa pubblica (finora
a danno dei soliti noti), e le promesse di creare lavoro (la "crescita", le "startup"), sono un piatto succulento nel quale la politica e i media inzuppano il pane.
L’insipiente e criminale politica economica seguita
dai governi di cadaveri ne ha fatti anche troppi, e ipocriti sono i dibattiti
mediatici di circostanza, tra una réclame e l’altra, che seguono il suicidio che per qualche speciale motivo viene alla
ribalta. Ed è ignobile che si raccontino sempre le solite fole sul lavoro, la previdenza,
i tagli alla spesa sociale, che si ometta di dire che questa barbarie
civilizzata ha le proprie cause fondamentali non già nello sviluppo tecnologico,
nella disuguaglianza distributiva (che pure è un fatto, ma come conseguenza),
bensì nella tirannia dello scambio, che riesce benissimo a convertire anche il
sangue dei disperati in denaro.
cosiddetti vitalizi, dello scandalo
RispondiEliminaspecchietto delle allodole ( i pensionati normali) a cui verrà poi "spezzato il collo" senza che i VERI previlegii poi vengano realmente toccati.
Ricordiamoci infatti che l' infame "monti-fornero" prevedeva ANCHE tagli alle "superpensioni" poi tranquillamente cancellati da una "consulta" formata da futuri "superpensionati".
ws