venerdì 3 marzo 2017

Anche il sangue dei disperati


Non credo vi sia paese al mondo (dunque non solo in Europa) dove i temi previdenziali siano quotidianamente e ossessivamente, da anni ormai, all’ordine del giorno come in Italia. Nonostante vi sia stata una riforma come la Monti-Fornero, o forse proprio per tale motivo essendo quella riforma per molti aspetti iniqua. Si può dire, senza tema di smentita, si tratti di un fenomeno mediatico che non è esagerato definire come terrorismo previdenziale.

Ora è la volta dei cosiddetti vitalizi, dello scandalo che essi giustamente suscitano nell’opinione pubblica, così come le cosiddette pensioni d’oro, i molti osceni privilegi, tra i quali non andrebbero dimenticati quelli dei quali godono molti giornalisti, magistrati, grand commis di Stato, militari, piloti civili, manager, eccetera.

Però non è solo a quest’ultima querelle che mi riferisco, bensì al diuturno e ossessivo stillicidio che riguarda, ripeto, i temi previdenziali in generale e poi anche quello sul lavoro. Sul fatto, poi, che queste questioni vadano ad incidere pesantemente sulla vita stessa di milioni di persone, sembra non sia tenuto in conto dai media e dai politici ed esperti (che credono di essere la luce della verità) che da mane a sera ne straparlano suscitando aspettative e più spesso apprensione e timori. La previdenza, oltre che funzionare come bancomat per i governi che hanno bisogno di tagliare la spesa pubblica (finora a danno dei soliti noti), e le promesse di creare lavoro (la "crescita", le "startup"), sono un piatto succulento nel quale la politica e i media inzuppano il pane.


L’insipiente e criminale politica economica seguita dai governi di cadaveri ne ha fatti anche troppi, e ipocriti sono i dibattiti mediatici di circostanza, tra una réclame e l’altra, che seguono il suicidio  che per qualche speciale motivo viene alla ribalta. Ed è ignobile che si raccontino sempre le solite fole sul lavoro, la previdenza, i tagli alla spesa sociale, che si ometta di dire che questa barbarie civilizzata ha le proprie cause fondamentali non già nello sviluppo tecnologico, nella disuguaglianza distributiva (che pure è un fatto, ma come conseguenza), bensì nella tirannia dello scambio, che riesce benissimo a convertire anche il sangue dei disperati in denaro.

1 commento:

  1. cosiddetti vitalizi, dello scandalo
    specchietto delle allodole ( i pensionati normali) a cui verrà poi "spezzato il collo" senza che i VERI previlegii poi vengano realmente toccati.

    Ricordiamoci infatti che l' infame "monti-fornero" prevedeva ANCHE tagli alle "superpensioni" poi tranquillamente cancellati da una "consulta" formata da futuri "superpensionati".
    ws

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