giovedì 19 gennaio 2017

Un motivo in più



La neve. Questo fenomeno straordinario. Si potrebbe dire che è stata la natura a farsi sorprendere. Questo evento non era stato previsto fino al mese addietro. Una copiosa nevicata pari solo a quella, memorabile, del lontano 4 febbraio 2012. Tutta colpa della geografia, del fatto che la penisola è messa molto più di traverso di quanto si creda: Pescara più ad est di Trieste. E perfino della perfida Berlino! Un motivo in più per chiedere l’uscita dall’Europa. Quando arriva la buriana dal nord-est, un vento meschino carico di neve, va dritta-dritta a sbattere proprio dove meno te l’aspetteresti, sulla dorsale appenninica. Fortuna che non ha nevicato a Roma, altrimenti avrebbe chiuso il Parlamento fino a pasqua. Facile sarcasmo? Senz’altro, ma l’alternativa  è l’assalto alle armerie. Non altro.

7 commenti:

  1. van sempre distinte le cose imprevedibili da quelle prevedibili.
    Come per il 1917 va distinto colpo di stato da rivoluzione sociale.
    Per il primo serve prima di tutto una tecnica (bisogna saperla assaltare una armeria!), mentre per la seconda serve di tutto. Le condizioni necessarie al golpe non sono quelle della rivoluzione. Spesso le condizioni favorevoli al colpo di stato son presenti ma troppo diverse da quelle necessarie alla trasformazione sociale: è il caso dei paesi più arretrati come il nostro, dove in effetti prendere il potere è una barzelletta (il Mussolini arriva comodamente in treno alcuni giorni dopo...). Quindi, come abbiamo sperimentato fino in fondo, è facile che al colpo di stato non succeda alcuna rivoluzione, ma solo un periodo di opportunità... e, se le cose non sono mature, il trionfo degli opportunismi... Arroganza, tracotanza, imbecillità. Una malintesa dittatura del proletariato senza però combattere l'aristocrazia, l'opportunismo e la retorica... senza possibile dialettica, quindi una vera e propria autodittatura del proletariato, quindi epurazioni delle sue peculiarità, della sua soggettività ecc ecc...
    E' vero che solo quando il proletariato avrà il coltello dalla parte del manico, la pistola in pugno, la polizia e l'esercito sottomesse, allora si potrà iniziare a ragionare di rivoluzione in senso collettivo. Prima si passa per ridicoli - e se si insiste ancora, saranno polizia ed esercito a sottometterci per bene. Quindi vai pure all'armeria, se non nevica beninteso.

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  2. A Palermo 270 netturbini hanno potuto esibire un certificato medico che vieta loro di spazzare le strade; quando in Calabria oltre la metà del personale sanitario riesce a farsi trasferire dietro una scrivania e il 50 per cento dei dipendenti della protezione civile lavora al centralino; quando a Como gli operai assunti dal Comune diventano di colpo impiegati; quando a Pescara 50 infermieri e operatori socio-sanitari svolgono mansioni solo amministrative; quando a Firenze il 40 per cento dei vigili urbani passa più tempo in ufficio che in strada?
    (…) Che il 12% dei dipendenti della sanità pubblica, circa 80 mila persone, per lo più donne - è riuscito a farsi riconoscere una serie di limitazioni alla propria idoneità lavorativa, con punte del 24% tra gli operatori socio-sanitari, seguiti dal 15% degli infermieri. La metà di quegli 80 mila - dice una ricerca a campione targata Cergas-Bocconi - ha diritto a non sollevare i pazienti e a non trasportare carichi troppo pesanti (un lavoro burocraticamente chiamato “movimentazione di carichi e pazienti”). Un altro 13 per cento non può lavorare in piedi, il 12 non lo può fare di notte. Il resto viene esentato da una lunghissima serie di operazioni: essere esposti a videoterminali, a rischi biologici, chimici e allergie, stare a contatto con i pazienti, fare lavori che producono stress, operare in taluni reparti, e così via.

    (…) A Palermo sono tuttora circa 400 gli “inidonei temporanei”, tra autisti che non possono guidare, netturbini che non possono spazzare le strade, giardinieri che diventano improvvisamente portieri A Milano 4 dei 5 ispettori della società comunale Sogemi, che avrebbero dovuto controllare l'Ortomercato fra le tre di notte e le otto del mattino, hanno rapidamente ottenuto l'inidoneità al lavoro notturno.

    Sul numero dei forestali siciliani impegnati con i lupi sulle Madonìe si è già detto e scritto.

    Tutti questi li escluderei comunque dalla compagine rivoluzionaria perchè suppongo siano comodi così e le barricate è sempre meglio farle con il mobilio degli altri.

    Le future,futurissime e futuribili, generazioni che avranno attuato la palingenesi economico,sociale e magari etica dovranno scegliere tra un atteggiamento di bonaria clemenza o estrarre dalle proprie file un nuovo surrogato nostrano di Josif Vissarionovic Dzugasvili.

    Intanto per noi scriventi non è rappresentativo recarci in armeria con il deambulatore.





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  3. Le mie protusioni tra L5 e S1 non provocano bruciore,almeno quello no!:) Fortunata lei che ne è esente.
    Honny soit qui mal y pense.

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  4. Non è facile: siamo in Italia.
    Per assaltare un'armeria occorre:
    Compilare il mod.F/55 contenente la domanda di partecipazione
    Licenza di porto d'armi o copia di foglio di congedo militare.
    Elenco dei titoli abilitativi con elenco delle esperienze maturate nel campo
    Certificato di buona condotta rilasciato da ispettore di polizia penitenziaria
    Quattro foto a colori del candidato in tenuta di lavoro.
    La domanda va presentata tassativamente 30 minuti dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Trascorsi sei anni senza risposta è possibile presentare reclamo all'Autorità Competente dietro presentazione dei documenti di cui all'allegato AB33, come previsto dall'art. 1234 della Legge 247/1882, paragrafo 12, comma 3.


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  5. sarebbe più ortodosso pensare che a Brescia, rispetto che a Roma, ci sia la neve... ed invece, nonostante il freddo pungente, c'è un sole da occhiale protettivo per le cornee...

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