Colpa (retroattiva ) del No al referendum
Venerdì scorso, i lavoratori italiani erano quasi tutti in festa per l’Epifania. Questi sfaticati. Non così negli Stati Uniti, laddove si sgobba, secondo i rigidi canoni calvinisti (salvo il 4 di luglio, poi a novembre per fare la festa a decine di milioni di tacchini). A tale riguardo apro una piccola parentesi storico-bibliografica. La Religionis christianæ institutio, più comunemente nota come Institutiones, opera del Calvino, fu edita per la prima volta nel 1534, rielaborata nel 1559, ebbe un’enorme diffusione nel mondo protestante, non meno della bibbia nella versione ginevrina, tanto che nel 1617 nella sola Inghilterra ne erano state fatte più di 100 edizioni! Quest’opera codificava i vari aspetti della teoria politica dal punto di vista del riformatore religioso ginevrino. È dunque un’opera molto importante per comprendere il modo in cui influenzò profondamente i primi coloni della Nuova Inghilterra.
Bando
alle digressioni, veniamo ai numeri. L’US Bureau of Labor Statistics ha
registrato una crescita di posti di lavoro più lenta del previsto nel mese di
dicembre. Si sono aggiunti 156.000 posti di lavoro il mese scorso, la stragrande
maggioranza nel settore dei servizi con bassi salari. Thomas Perez, segretario
del Lavoro di Obama, ha salutato questo dato con la stessa enfasi con la quale qui da
noi si celebrano gli scostamenti decimali in qualsiasi settore economico. Perez
ha detto che ciò mostra la forza dell'economia americana. In realtà non vi è
stato alcun recupero per milioni di americani che, vivendo da stipendio a
stipendio e indebitati fino al collo, devono affrontare la costante minaccia
della perdita del lavoro. Come del resto accade in Italia.
Il
tasso di disoccupazione ufficiale resta inchiodato al 4,7 per cento (avercelo,
noi), e tuttavia bisogna considerare che negli Usa per figurare come “occupati”
è sufficiente lavare l’auto al vicino in cambio di due dollari. Intanto, la scorsa
settimana, Macy, grande catena di distribuzione, ha annunciato che stava
chiudendo 68 negozi e tagliando più di 10.000 posti di lavoro. Sears, da parte
sua, ha comunicato che chiuderà altri 150 negozi, mentre Kmart (qualche giorno
fa su Sky davano un film che mostrava le vendite televisive di Kmart nei primi
anni Cinquanta!!), dichiara che le vendite natalizie sono andate molto male. Kohl's e JC Penney già da tempo hanno proceduto a licenziamenti di massa.
Anche
qui da noi, nel Veneto, le cose non vanno per il verso giusto. Stefanel è in
liquidazione, e un altro notissimo marchio veneto non se la passa bene
nonostante il suo avveniristico maga-stabilimento di maglierie & affini. Chiude anche una storica fonderia, l’Anselmi, specializzata in ghisa sferoidale, eccetera. Insomma,
non solo l’innovazione tecnologica, ma soprattutto la concorrenza estera ci sta
tagliano le gambe (e non solo). Tutto ciò avviene mentre la politica è alle
prese con questioni di più grande momento, impegnata com’è ad escogitare il modo
migliore per truffarci e comunque illuderci con una nuova legge elettorale.
Per
finire, questa mattina è venuto a trovarci il nostro figliolo. Gli ho
illustrato la situazione aziendale dei dintorni. Egli, ricambiando, ci ha
descritto come funzionano, ad esempio, certi supermercati sperimentali negli
Usa. Si godono una vita di merda, ma lì è già domani.
E questo che cosa è se non capitalismo senescente? L'errore che fai è incolpare qualcuno. Non esistono colpevoli, tanto meno singoli individui. Semmai i colpevoli sono quelli che cercano i capri espiatori quando all'orizzonte c'è una terza guerra mondiale tra continenti. E nessuno, sottolineo nessuno, può prevedere sia quando essa si manifesterà, sia quando si estinguerà il capitalismo senescente, infine, quale reciproca azione si manifesterà tra l'una e l'altro. E come ciliegina sulla torta... la propaganda che avrà l'ingrato compito di mascherare tutto e trovare i capri espiatori del momento.
RispondiEliminaE chi mai ha parlato di “colpevoli” in capo alla dinamica di sviluppo oggettiva? Classe politica colpevole di parlare d’altro, a fronte dei problemi più urgenti, questo sì. Tuttavia critica, storico-materialistica, non significa colpevolizzazione dei rapporti sociali dati e delle dinamiche di sviluppo. Peraltro proprio sugli sviluppi mondialistici del capitalismo già nel Manifesto Marx è stato molto chiaro in proposito.
EliminaSul concetto di “senescente” , che reputo fuorviante, ti ho già risposto. E anche a proposito della possibilità di un conflitto mondiale ti ho già risposto (e dunque di tale risposta non hai tenuto alcun conto). Sul fatto che nessuno possa prevedere esattamente che cosa accadrà, anche del tutto incidentalmente, questa sera o tra cent’anni, è cosa ovvia che non vale la pena ripetere ad ogni piè sospinto come la scoperta del millennio. A me pare invece di cogliere chiaramente nelle tue parole la certezza che si produrrà inevitabilmente una terza guerra mondiale. Si vaticinò – lo ricordo molto bene – già agli inizi degli anni Sessanta l’alto grado di probabilità di una guerra.
Personalmente imposterei il tema in questo modo: la storia non si è mai trovata di fronte a un simile bivio, stiamo correndo senza semafori verso catastrofi (sociali, economiche, ecologiche, belliche, demografiche, migratorie, ecc.) che l’analisi ci permette di intravvedere fin d’ora. Sono d’accordo sul carattere necessario delle forme fondamentali fin qui assunte negli stadi succedutesi nel divenire della materia sociale. Tuttavia sappiamo, se non ci vogliamo esporre ad un naturalismo totalitario, che l’umanità non è una colonia di topi, anche se concedo che spesso e con sconforto siamo portati a sospettarlo. Davanti ad un precipizio sappiamo agire non solo d’istinto.
L'idea che l'etica calvinista e lo spirito del capitalismo siano collegate necessita di un passaggio per Max Weber. Troppo grande il salto fra l' Institutio calviniana e i tempi nostri. Purtroppo, Weber è inviso ai marxisti per varie ragioni, non ultima quella che in tutto un trattato sul capitalismo riesce a evitare qualsiasi riferimento a Marx.
RispondiEliminaUn altro "purtroppo" va però destinato all'analisi stessa di Weber, che è solo un elenco di opinioni personali, non suffragate da evidenze che non siano il richiamo ad alcune sette protestanti minoritarie negli stessi Stati Uniti. Direi che la migliore citazione che Weber fa a supporto delle sue tesi è l'autobiografia di Benjamin Franklin, il quale, però, non risulta essere stato uomo di principi etico-religiosi particolarmente saldi.
Curiosamente ma non troppo, fra i maggiori detrattori dell'idea di Weber ci sono i cattolici: vedasi il noioso ma illuminante saggio giovanile di Amintore Fanfani. E' illuminante perché delinea, ante litteram, la saldatura fra economisti/sociologi cattolici e marxisti, che sta nella condanna del capitalismo.
che cosa significa "condanna" del capitalismo? metterne in luce le contraddizioni? a me, per esempio, delle condanne morali ed etiche del capitalismo, per il suo carattere necessario in quanto formazione economico sociale, non so che farmene. Tuttavia ciò non significa porsi sopra una torre e guardare con asettica neutralità ciò che accade.
EliminaApprezzo sinceramente i tuoi contributi alla mia correttezza lessicale. In effetti "condanna" va senz'altro bene per un cattolico, meno per uno studioso che guarda i processi storici. Però se ci metto "avversione", suvvia, mi vorrai fare la ritrosa?
Elimina"che cosa significa "condanna" del capitalismo? metterne in luce le contraddizioni? a me, per esempio, delle condanne morali ed etiche del capitalismo, per il suo carattere necessario in quanto formazione economico sociale, non so che farmene. Tuttavia ciò non significa porsi sopra una torre e guardare con asettica neutralità ciò che accade." Perfetto, signora. Infatti la scienza, il marxismo, illustra e spiega ciò che è, ciò esiste e non solo: ciò che è reale. La scienza, appunto, non la morale. La quale piange su ciò che dovrebbe essere, ma non è. I cattocomunisti sono questo, erano questo. Ora lei, signora, non resta a guardare da una torre d'avorio. Bene. Cosa significa? Se non è un atteggiamento morale o etico, cosa è? Vuole finalmente schiodarsi dalla tastiera? Bene, io ho bisogno di lei. Saluti rossi.
RispondiEliminahttp://www.assistenzamica.it/index.cfm/it/
EliminaMi perdoni l'appunto sciocco: il terzo lunedì di gennaio molti lavoratori si riposeranno grazie al Martin Luther King's Day. Sarà che sono comunista, ma ci farei il cambio, anzichè dover assistere ogni 6 gennaio alla patetica isteria di adulti e bambini che festeggiano una vecchia signora che vola sulla scopa o l'"Epifania" di una proiezione delirante che chiamano Dio.
RispondiEliminaCon affetto,
Marcella
con simpatia, Olympe
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