lunedì 19 marzo 2012

Si torni a dare il loro nome alle cose



«Chi gestisce la Fiat ha il diritto e il dovere di scegliere per i suoi investimenti e le localizzazioni più convenienti e non ha nessun dovere di ricordarsi solo dell'Italia». Questo ha detto testualmente il presidente del consiglio senza che nessuno, ai piani alti e bassi della politica, dei vertici sindacali confederali, i celebrati editorialisti, abbia eccepito alcunché.

Questo signore, che di nome fa Mario Monti, il quale si crede molto intelligente e anche spiritoso, a capo del governo senza che nessun cittadino l’abbia scelto e votato, ha scoperto una nuova categoria dei diritti: quella dei padroni che si atteggiano a superuomini e degli schiavi che servono loro come tappeti.

I padroni e i manager finanziari che stanno a capo della più grande azienda nazionale, peraltro strategica sotto molti profili, hanno diritto di fare quello che vogliono, mentre gli operai che rappresentano il lavoro, sul quale si dice sia fondata la repubblica e perciò la democrazia in questo paese, hanno solo doveri, primo tra tutti quello di sottostare a ogni sorta di vessazioni e d’insulti, al punto che i propri rappresentanti sindacali non possono entrare in fabbrica e, cosa altrettanto grave, essi stessi, se iscritti al sindacato, vengono discriminati e di fatto esclusi dal rientro al lavoro.

Questo stato di cose si può chiamare come si vuole, personalmente lo chiamo: FASCISMO.

2 commenti:

  1. Il grande capitale è da sempre internazionale. I lavoratori, viceversa, internazionali lo sono, purtroppo, solamente nell'utopia. Il grande capitale sovranazionale risiede in paesi ideologicamente e religiosamente nazionalisti e l'espansione risultante da questo connubbio è l'impero che conosciamo. Il nostro Paese è tra quelli piu'facilmente dominati e la nostra classe politica, eletta o non eletta , ne è la rappresentazione evidente: servi piu' o meno eleganti, piu' o meno sgangherati. Del fascismo manca la tragica ambizione autarchica e la falsa visione sociale che ne (s)qualificava la prospettiva. Rimane la stolida imbecillità dell'autoritarismo e la modestia sostanziale e contaddittoria delle idee maldestramente rappresentate e supinamente assorbite.
    Conscrit

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  2. Potrebbe pure essere peggio del fascismo. Mussolini prima del '22 qualche voto, a differenza di Monti, se non altro lo aveva racimolato. E dopo il '25 c'era una storicamente non irrilevante opposizione all'estero. Oggi non ne abbiamo una né fuori né dentro. Che dire poi degli scioperi del marzo 1943? Oggi probabilmente Goldman Sachs manderebbe l'esercito ad espugnare le fabbriche e gasare e macellare gli operai, tra gli applausi della stampa e sotto l'alto patronato del presidente della repubblica delle banche. E delle banane.
    mauro

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