Pensa un po’ se il presidente della Confindustria tedesca avesse detto che i sindacati proteggono i ladri e i fannulloni. E come avrebbe reagito il governo tedesco se la Volkswagen avesse minacciato di chiudere due fabbriche in Germania? E potrebbe un cancelliere parlare di “distruzione creatrice”? Assurdo pensarlo. Che sarebbe successo se le retribuzioni tedesche fossero risultate tra le più basse d’Europa, la disoccupazione giovanile al 30%, il precariato a quasi il 20% della forza-lavoro e si fossero bloccate le indicizzazioni per le pensioni sopra 1.400 euro lordi? Assurdo immaginarlo.
Si dirà: ma la Germania non ha il debito pubblico italiano. Infatti è più alto. Ma non in rapporto al Pil. Forse, ma questo non giustifica quello che sta facendo questo governo di fanatici e vanesi se non alla luce di altre ambizioni e progetti. E che questo sia un governo di destra se n’è accorto finalmente anche Alessandro Gilioli. Che cosa ci aspettiamo, che si mettano in orbace invece che in cashmere, che cantino faccetta nera? Questo governo è reazionario nei fatti e nelle intenzioni. Non è transitorio, ma l’espressione di un progetto che da molto tempo ci sta portando sempre più verso forme d’impronta autoritaria in gran parte inedite.
Il carattere reazionario di questo governo come di altri che l’hanno preceduto e per certi aspetti preannunciato, è anzitutto la conseguenza di un processo le cui cause vanno cercate nella nuova fase del capitalismo mondiale successiva al 1989, quindi agli accordi del Wto e all’introduzione della moneta unica europea. La novità consiste nel fatto che tale processo, a causa della crisi, ha assunto la necessità di un’accelerazione che porti a compimento la ristrutturazione complessiva delle forze sociali e produttive, per poi puntare verso la stabilizzazione del nuovo assetto.
I mezzi e le forme di realizzazione di questo progetto, per piegare le forze che ponessero resistenza, non sono più quelli caratteristici e anacronistici della vecchia reazione, non si tratta quindi di sopprimere le libertà di organizzazione, di stampa, di manifestazione, il diritto di sciopero e il suffragio universale. Nella maggioranza dei casi non c’è bisogno di ricorrere a forme di violenza aperta quando si controlla o si può condizionare o coartare in modo decisivo l’antagonismo politico, sindacale, sociale.
Il sistema, nel suo complesso, fa ciò che vuole del voto e della rappresentanza politica, controlla i media con i quali blandisce o terrorizza, circoscrive le manifestazioni entro precisi àmbiti, anche spaziali, ha sottomesso i sindacati (o ne inibisce la rappresentanze dei più refrattari nei luoghi di lavoro). Il nuovo fascismo pensa di essere ormai così forte che si può permettere perfino di far rimuovere dai luoghi di lavoro le bacheche di giornali peraltro innocui ma in sfregio alla memoria di ciò che essi sono stati e hanno rappresentato. Tutto questo sta avvenendo sotto i nostri occhi, un poco alla volta e quasi impercettibilmente, tanto che non sono pochi coloro che negano l’evidenza.
N.B.: la foto forse c'entra poco con il post, ma mi è piaciuta perché c'è Carlo Verdone in motocicletta.
N.B.: la foto forse c'entra poco con il post, ma mi è piaciuta perché c'è Carlo Verdone in motocicletta.
Abbi pazienza: mi spieghi l'arcano di confondere - credo volutamente - il sindaco Renzi con Verdone?
RispondiEliminaCose più serie: hai letto l'articolo di Krugman su Repubblica di oggi?
"E come avrebbe reagito il governo tedesco se la Volkswagen avesse minacciato di chiudere due fabbriche in Germania?"
RispondiEliminaE' già successo! Vado a memoria. La Repubblica Ceca offrì uno spazio alla BMW con tanto di optional, esoneri e confort: una vasta area compresa di tutto con tanto di accordo parafrasato. Al momento di lasciare la Baviera intervenne il governo. Me lo ricordo come se fosse oggi. lunghe trattative, incontri, veti reciproci e alla fine nessuno si era mosso altrove; la BMW è rimasta dov'era. Certo, anche i lavoratori pagarono un prezzo, ma neanche tanto alto: sono pagati comunque in base alla produttività.
Al posto della BMW nella stessa area in Repubblica Ceca arrivò la Toyota. Poi, non me ne sono più interessato, non saprei com'è andata a finire.
Quando si vogliono, le cose si fanno.
saluti
Gentile Olympe,
RispondiEliminaSono stracco.
Sembra che i peggio siano toccati a noi.
Per estirparli servono le leggi?
La tanto strombazzata normativa europea:
http://conventions.coe.int/Treaty/Commun/ChercheSig.asp?NT=174&CM=1&DF=&CL=ITA
Come si ricava dalla lista, la Grecia l’ha ratificata dal 2003. La Danimarca ancora no. Allora?
Sempre dalle mie (ex) parti si dice: Chi non si misura da sé ci vuole la pertica!
Per usarla come unità di misura oppure a mali estremi, come bastone.
Buonanotte.
Ettore.
N.B. Se Verdone è diventato sindaco, Grillo entrerà in parlamento?
nemmeno l'Italia l'ha ratificata
RispondiEliminagrillo ha buone probabilità di entrare in parlamento ma non combinerà nulla. per approvare le leggi ci vogliono i numeri, per cambiare realmente le cose non bastano né le une né gli altri
ciao
Cara Olympe post splendido come sempre, Mi ha molto colpito il passaggio sull'unità, sfregio a quello che è stato, ha proprio ragione.
RispondiEliminahttp://www.informarexresistere.fr/2012/02/25/monti-sta-per-firmare-un-trattato-illegale-quanti-italiani-lo-sanno/#axzz1nbMKsCdU
RispondiEliminaHo postato il tuo post sul mio profilo facebook e un mio "amico" irriducibilmente piddino ha così commentato:
RispondiElimina"Un articolo senza senso, che usa la germania come transfert copincollando come una decalcomania la situazione tedesca e la sua maturita' sulla situazione italiana . Gli operai tedeschi , si sono ridotti il salario e hanno guardato alla wolswagen come una cosa loro, come patrimonio nazionale da tutelare e considerare come perno dell'industria tedesca con indotti a cascata. Qui se guardi agli nteressi nazionali, apriti cielo diventi un conservatore reazionario, un servo, un collaborazionista. Qui se ti siedi ai tavoli sei tacciato di inciuciamento".
Mi tolgono le forze...
gli operai tedeschi si sono talmente ridotti il salario che guadagnano quasi il doppio di quelli italiani. gli operai italiani, francesi e spagnoli ecc. hanno pagato di propria tasca la riunficazione tedesca.
RispondiEliminainvece gli operai italiani sono dei ladri e dei fannulloni. qui se guardi agli interessi nazionali capisci che abbiamo svenduto tutto
non c'è nulla di peggio degli ex stalinisti che ti parlano puntandoti il dito
è gente che sa tutto e non cerca più nulla perché ha già trovato la sua verità, l'unica verità.
non li invidio, ma ti prego non mettermi in quel mondo a me alieno che è facebook
ciao
ps: vedo più tardi il sito che mi segnali. grazie