Mario Monti è in viaggio premio a Washington, dopo aver messo in opera con stoica imperturbabilità i più grossolani atti di violenza contro i salariati. Lasciando la patria, ormai sicura, ha dichiarato di voler cambiare lo stile di vita degli italiani. Marchionne si è detto entusiasta, non solo perché risiede all’estero con i suoi milioni di euro, ma perché per italiani s’intende in tali casi sempre coloro che per sopravvivere sono costretti a lavorare a comando.
L’ex ministro dell’economia, sostituito ora da un banchiere, in televisione declama le sue note virtù di vaticinatore. Aveva previsto tutto, l’aveva anche detto in giro e scribacchiato qua e là. Aveva previsto ciò che era già successo, e cioè che con gli accordi del WTO s’è chiuso il cerchio e la vittoria è in mano al capitale che in tempo reale decide della vita e della morte di chiunque. Povca puttana.
Dice che solo la divisione bipolare aveva impedito che si realizzasse ciò che accadde dopo e che perciò – si potrebbe soggiungere – era già in premessa almeno un secolo fa. Non serve leggere Negri, basta aver annusato quanto scriveva Lenin. Ma riferirsi al rivoluzionario e teorico russo costituirebbe un'ammissione assai più compromettente poiché contrasterebbe con la posizione di classe di Tremonti, e perciò preferisce citare un cane morto che non fa paura a nessuno. Del resto, lo possiamo immaginare il superministro del governo Berlusconi che verga, nelle sue lettere da lontano a madame Christine Madeleine Odette Lagarde, nata Lallouette, il nome vituperato di Vladimir Ilic come maestro di pensiero?
Sostiene Tremonti che prima o poi i conti con la Storia torneranno, i politici si metteranno di buzzo buono per disegnare nuove regole da imporre alla finanza, al capitale. Dopo che la proprietà statale, industriale, immobiliare e demaniale in genere è stata trasformata in puro e semplice articolo di commercio? Dopo la distruzione dell’industria strategica nazionale, del commercio al dettaglio, dei piccoli produttori agricoli, della pesca e del trasporto? Dopo che in tal modo tutti i fattori della ricchezza di un paese sono finiti e stanno finendo in mano al grande capitale, ossia dopo che la proprietà privata è diventata sempre più rara e quella concentrata si contrappone sempre più ai non proprietari?
Sarà, ma chi crede al Monti o Tremonti che sia, o ci fa oppure s’illude.
L'Italia è patria dei Badoglio, ma chi avrebbe mai osato pensare che ne sarebbero saltati fuori così tanti... e tutti insieme?
RispondiEliminaPeccato che la peggiore qualità italica, traditori della Patria, abbia offuscato per sempre tutte quelle che ci rendevano orgogliosi del nostro Paese!
Le jeux sont fait rien ne va plus!!
Complimenti, un articolo che picchia dove si deve picchiare, con osservazioni condivisibili. Ma ho l'impressione che i conti con la Storia, anche dopo la trasformazione di tutto in bene materiale o immateriale soggetto alle leggi di mercato (che poi non è così lontano dalla realtà presente), non torneranno così facilmente o automaticamente.
RispondiEliminaPer avere un'idea più chiara di quali prospettive ci attendano, in ambito di sfruttamento e devastazione dei beni comuni, aspetto di finire la lettura del libro cheho attualmente sul comodino (Collasso, di Jared Diamond).
http://diciottobrumaio.blogspot.com/2011/05/experimental-rat.html
RispondiEliminaSì, hai ragione: la sua analisi si concentra quasi esclusivamente su fattori naturali e non tiene conto o quasi dei rapporti sociali. Questo però non mi impedisce di apprezzarne il valore dei contenuti, che non fanno che confermarmi, nella mia chiave di lettura, che il capitalismo, l'accumulazione, il mercato, non sono naturali, così come le disuguaglianze e le ingiustizie da questi prodotte.
RispondiEliminaInfatti, il problema dell'impossibilità di uno sviluppo e di una crescita economica infinita in un mondo con risorse finite, tanto caro ai decrescitisti, è uno dei due talloni d'Achille del sistema di produzione attuale (l'altro è l'ingiustizia dello sfruttamento): il capitalismo è ingiusto e insostenibile non solo per i suoi aspetti sociali (sfruttamento, mercificazione di tutto, logica del profitto) ma anche per quelli ambientali, e non necessariamente la risoluzione degli uni implica la risoluzione degli altri.
Ecco perché ritengo molto utile la lettura dei saggi di Diamond, accanto agli altri più prettamente politici (che servono per l'altro tallone).
In ogni caso, avevo già notato la sua tendenza a non nominare il capitalismo e avevo fatto queste stesse tue considerazioni.
Le mediocri sgangherate personalità politiche del precedente governo, ancorchè elette democraticamente (o quasi), erano le controfigure, alcune patetiche altre burlesche, di quelle che oggi, con sedicente sobrietà, dirigono e amministrano il nostro Paese. Lo amministrano e lo dirigono per chiamata diretta. Non c'è piu' spazio per inutili ipocrisie formali. Il lavoro da svolgere è sporco, i predecessori non si sono voluti compromettere o non lo hanno saputo fare. Non è il tempo degli schifiltosi alla Tremonti o dei rozzi stile La Russa ed il citare i dimenticati cattivi maestri non restituirà credito a nessuno. Svendere al grande capitale internazionale, il piu' rapidamente possibile, quanto rimane della richezza nazionale: questo è il dettato. E' stato scardinato, con un lavoro lento ed implacabile, il criticabile ma sicuramente originale sistema economico italico fondato principalmente sul capitale pubblico, sulla piccola proprietà privata a carattere familiare e su uno stato sociale diffuso e sostanzialmente funzionante. Ma la responsabilità dell'attuale incolta atonia politica nostrana, della trentennale accidia partecipativa dei cittadini, viene da molto lontano e da fonti facilmente individuabili. Alcune illusorie o consolatorie. Altre, le piu' pericolose, da assodati e assoldati interessi in malafede. Ma leggere nelle sue puntuali note una critica, tra l'altro, alla distruzione della nostra industria strategica, pone finalmente il problema, a mio giudizio, nella corretta prospettiva disillusiva. Aprire gli occhi, se possibile, perchè non tutti i giuochi sono fatti ed il peggio potrebbe ancora non essere giunto.
RispondiEliminaConscrit
Monti, come in tutte le investiture che si rispettino, è passato prima dal Pontefice e, oggi , ha ricevuto la benedizione dall'uomo più potente del mondo (ancora per poco .....)
RispondiElimina"dopo che la proprietà privata è diventata sempre più rara e quella concentrata si contrappone sempre più ai non proprietari?"
RispondiEliminaNel senso che 147 gruppi di multinazionali controllano una larga fetta del mercato, e la piccola proprietà privata, va sempre di più sparendo? ho capito bene?
Saluti
@ monsieur: infatti si tratta di ltture molto interessanti. la mia contrarietà alla cd decrescita riguarda la sua formulazione (reazionaria) e NON al fatto che lo "sviluppismo" capitalistico risulti (insopprimibile per il sistema) irrazionale. lo dico in senso generale e non a te
RispondiElimina@ conscrit: temevo di averti perso nelle brume russe. "incolta atonia" mi sembra perfetto, se non c'è copyright lo prendo a prestito per un'altra volta
@ karuna: ancora per poco? ciò che conta è la continuità del potere, non chi lo incarna
@: anonimo: ies, capire bene
saluti a tutti
@olympe: come sempre un articolo illuminante .riguardo al potere quel " ancora per poco "non era riferito a chi lo incarna fisicamente ma allo Stato che lo detiene e, a mio parere ,non so per quanto tempo ancora gli States ne saranno i detentori.
RispondiEliminasublime il commento di conscrit (tutto). sulle caricature che, fino ad oggi, ci hanno governato ,se non fosse per Floris e Formigli che ,ogni settimana, ce le ripropongono come i peperoni , ce le saremmo già dimenticate perchè più una cosa è intollerabile e più veloce è il processo di rimozione . se poi penso che il sistema elettorale attuale le ha imposte facendo credere al popolo di essere stato l'artefice della loro elezione e che per lunghi terribili anni abbiamo sentito ripetere che loro dovevano continuare a governare perchè così avevano deciso la maggioranza degli italiani, allora mi viene da pensare che la nomina diretta del governo Monti assieme a quella del governo che l'ha preceduto è l'ennesima presa per i fondelli , cruda rappresentazione di quanto noi non si conti un bel niente .
@Olympe de Gouges
RispondiEliminaMa infatti sulla decrescita sono d'accordo con te. Anzi, già una volta era capitato che ne parlassimo (qui)