mercoledì 8 febbraio 2012

Il rapporto



Se ne parla poco e non è casuale poiché riguarda il nostro futuro, anzi il presente. Il fiscal compact (a questo punto del post ho già perso metà dei lettori), approvato il 2 febbraio, cioè il “pacchetto” di coordinamento delle politiche economiche e soprattutto fiscali che dovrebbe portare a migliorare la cosiddetta governance dell’eurozona. Non voglio farla troppo tosta: in primo luogo si tratta, per quanto riguarda il nostro portafoglio, di portare il deficit (cioè il “rosso” annuale) sostanzialmente in equilibrio con un discostamento massimo dello 0,5%. Insomma far la spesa ma senza altri debiti. Poi la riduzione del debito pubblico in rapporto al Pil: dovrà scendere ogni anno di 1/20, cioè da circa il 120% attuale al 60%.

Non sarebbe difficile ridurre tale rapporto se ci fosse una crescita del Pil di circa il 2 - 2,5% annuo e poi, a scalare, fino a circa l’1,25%. Il debito rimarrebbe sostanzialmente lì, granitico, ma crescendo il Pil cambierebbe il suo rapporto. Insomma, una soluzione contabile in presenza di una crescita del Pil che per ora è solo aleatoria. Ecco perché rompono tanto i maroni con la “crescita”, mica perché sono preoccupati dei disoccupati (che favoriscono la riduzione dei salari).

Non avendo tali presupposti di crescita non resta che aumentare le tasse o farne pagare un po’ agli evasori. O entrambe le cose, così come si sta già facendo (tasse) o tentando (certi evasori). Chiaro che il peso più grosso sta dalla parte di nuove tasse e tagli alla spesa sociale. Perciò la faccenda ci riguarda direttamente.  Per non meno di vent’anni.

Ma ciò che ci dovrebbe preoccupare ancora di più, ma è chiaro che i media ora sono pieni di neve come prima erano colmi di croceristi naufraghi e tra un po’ saranno stracolmi di Iran, è il saldo di bilancio, cioè il fatto che lo Stato non potrà più fare la spesa a credito. Come fai a incrementare la “crescita” se non la puoi sostenere con politiche espansive? Perciò, come misura per la crescita, ieri sera su La7 Bersani parlava di favorire i lavori di ristrutturazione delle abitazioni. Per i quali però ci vogliono soldini (traduco per i lettori di espressione veneta: skei). Tanti. A volte c’è da chiedersi se siano stupidi, e invece sono arciconvinti che lo siamo noi.

Intanto ho notizie dirette di chiusure massicce di stabilimenti, soprattutto piccoli e piccolissimi. Anche la situazione sociale in Romania, dove produciamo non piccola parte delle merci, è piuttosto agitata.

Più tardi, se potrò, racconterò di una grande base Ufo che si troverebbe …. Intanto alcuni alieni sono stati avvistati dalle parti di piazza Colonna a Roma. Non stavano spalando la neve.

1 commento:

  1. In effetti la notizia è di quelle importanti (e che quindi vengono nascoste). 20 anni di povertà assicurata. Un radioso futuro....alle nostre spalle.
    Sarà per questo che si è parlato tanto di figli che lavorano vicino a mamma o di posti fissi monotoni?
    Fumo tecnico?

    RispondiElimina