martedì 25 maggio 2010

100 di troppo



100 “processi” canonici per pederastia, cioè per abusi sessuali sui minori, in dieci anni. Lo ha riferito il segretario generale della Cei, monsignor Mariano Crociata, incontrando i giornalisti durante i lavori dell'assemblea generale dei vescovi italiani, riuniti da lunedì in Vaticano.
Tolto ferragosto e natale, i tribunali ecclesiastici giudicano un caso al mese di abusi sessuali commessi da preti. Come succede per qualsiasi altra vicenda, ecclesiastica e no, i casi di abusi sessuali che arrivano ai tribunali sono una minoranza. Per le più diverse ragione, ma soprattutto perché le vittime non denunciano o quando denunciano le autorità tendono a minimizzare o a coprire (la casistica, al riguardo, è ampia, ridondante).
Secondo Crociata, questo è «un dato che indica il quadro complessivo della situazione», ricordando comunque – ha aggiunto – che «anche un solo caso, come ha detto il cardinale Bagnasco, è sempre di troppo».
Ecco il punto: anche un solo caso, è troppo. Qui siamo, ufficialmente, a cento volte di più.
Sarebbe interessante saper quanti sono stati i condannati e a quali severe pene canoniche. Quindi se sono ancora preti in servizio e, in caso affermativo, dove si trovano ora ad agire questi malviventi, se per caso non siano ancora in strutture ecclesiastiche a contatto con bambini e ragazzi o se lo saranno in futuro.
Inoltre, chissà se la pletora di “giornalisti” presenti durante i duri lavori dell'assemblea generale dei vescovi italiani, riuniti da lunedì in Vaticano, ha posto a monsignor Mariano Crociata questa semplice domandina: visto che Bagnasco ha detto recentemente, a parole, che c’è l’obbligo di denuncia, sarebbe interessante sapere quanti dei colpevoli, dopo il “processo” canonico, sono stati finalmente ed effettivamente assicurati alla giustizia ordinaria per gli adempimenti di legge.

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