mercoledì 7 dicembre 2022

Consigli amichevoli per il XXI secolo

 


Firenze, nov. 1966. Saragat Giuseppe.

In Francia è già una realtà. Presto lo scopriremo anche noi: vivere a “bassa energia” è la sfida dei prossimi mesi e anni. Probabilmente anche del secolo. Le prevedibili restrizioni e l’aumento dei prezzi ci costringono a immaginare la nostra vita quotidiana con meno chilowattora. Cosa accetteremo per amputare quello che chiamano il “nostro stile di vita”?

Ancora una volta siamo in una trappola, caduti come mosche in una bottiglia che non sanno trovare la via d’uscita.

Coloro che usciranno vivi da questo secolo saranno quelli che non hanno paura di alzarsi dal letto con la nebbia che gli esce dalla bocca. Quelli a cui non dispiace lavarsi in acqua fredda o mangiare tonno direttamente dalla scatoletta. Non sarà Elon Musk e qualche altro miliardario idiota che salverà l’umanità, ma i “barboni”, perché sanno sopravvivere con una scatola di cartone, coperte, una pagnotta e un litro di pseudo vino in cartone.

Che cos’è essenziale? Lavarsi, ma solo a rate: prima le ascelle, i piedi, i genitali e il culo. Il resto aspetterà. Per dormire bene, le galline saranno le tue muse: ti alzerai all’alba, ti coricherai con il crepuscolo. Un buon piumone non ha eguali: dopo i primi venti minuti il calore del corpo lo trasforma in un igloo, e ti addormenti lì come un bambino, con meno 5°C all’esterno e 10 e lode in casa.

Per il cibo andrà bene quello in scatole di latta, per scaldarle basterà una candela e la tua pancia sarà piena per tutta la giornata. Per il divertimento, dimenticate i computer: una partita a scacchi può essere giocata in due, il poker in quattro. Per i nerd, consiglio dei libri (terapia progressiva). Per il sesso non c’è bisogno di elettricità, gli ormoni ti daranno l’energia di una centrale a carbone. Un bel cazzo e una bella figa risveglieranno i tuoi sensi e ti faranno scoprire che puoi fare un sacco di cose sottozero e senza elettricità. Mangiare, dormire, pensare e scopare, finalmente possiamo fare tutto questo senza bruciare un chilowattora.

Perché un’invenzione così banale come una bobina di filo di rame che ruota in mezzo a dei magneti e produce corrente è diventata fonte di preoccupazione? La capacità di adattamento indica il livello d’intelligenza di un individuo. Il nostro sembra ridursi di giorno in giorno, il che significa che non siamo così intelligenti come vorremmo credere.

In realtà, il nostro livello di consumo energetico non è stato progettato per soddisfare i nostri bisogni, ma quelli del capitale, che ha bisogno di milioni di consumatori per accumulare sempre più profitti. È il consumo che fa il guadagno, mi ripete il droghiere mettendo tre fogli di carta per due fette di crudo. Un individuo che vive con bassi consumi di energia, al freddo, è un asociale che non porta abbastanza denaro nella grande macchina degli affari. È solo per questo motivo che nella legge di stabilità vi sono misure per garantire a tutti noi di trascorrere l’inverno al caldo (salvo l’iva al 22% sul pellet, ma al norde ci hanno li sordi e il sogno ricorrente dell’autonomia).


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