giovedì 14 aprile 2011

Il putsch di Alberto Asor Rosa



I processi in Italia hanno tempi biblici prima di arrivare a sentenza, anche solo di primo grado. Il nostro paese non ha meno giudici e meno risorse degli altri paesi europei [*], però scrive ancora con la penna d’oca, e ciò fa comodo a parecchi magistrati e naturalmente a molti avvocati (numericamente pletorici). Non parliamo poi delle cause civili. Ma queste sono solo scuse. La prescrizione breve approvata ieri sera dalla Camera serve solo a Berlusconi.

Resta il fatto che una seria riforma, soprattutto procedurale, non la vuole nessuno o quasi della classe dirigente e digerente italiana. Non la magistratura, non gli avvocati e figuriamoci la politica. Alberto Asor Rosa, su  il manifesto di ieri, scrive in riferimento a quanto avviene: «quando è evidente che si tratta soltanto delle ovvie e necessarie increspature superficiali, al massimo i segnali premonitori, del mare d'immondizia sottostante, che, invece d'essere aggredito ed eliminato, continua come a Napoli a dilagare».

Scrive ancora il professor Asor Rosa, trattando più in generale della situazione istituzionale italiana: «si tratta di una crisi strutturale del sistema, uno snaturamento radicale delle regole in nome della cosiddetta «sovranità popolare», la fine della separazione dei poteri, la mortificazione di ogni forma di «pubblico» (scuola, giustizia, forze armate, forze dell'ordine, apparati dello stato, ecc.), e in ultima analisi la creazione di un nuovo sistema populistico-autoritario, dal quale non sarà più possibile (o difficilissimo, ai limiti e oltre i confini della guerra civile) uscire».

Quindi propone un putsch guidato dall’alto, presumibilmente dal Quirinale. Ma leggiamone il dettaglio: «Ciò cui io penso è invece una prova di forza che, con l'autorevolezza e le ragioni inconfutabili che promanano dalla difesa dei capisaldi irrinunciabili del sistema repubblicano, scenda dall'alto, instaura quello che io definirei un normale «stato d'emergenza», si avvale, più che di manifestanti generosi, dei Carabinieri e della Polizia di Stato congela le Camere, sospende tutte le immunità parlamentari, restituisce alla magistratura le sue possibilità e capacità di azione, stabilisce d'autorità nuove regole elettorali, rimuove, risolvendo per sempre il conflitto d'interessi, le cause di affermazione e di sopravvivenza della lobby affaristico-delinquenziale, e avvalendosi anche del prevedibile, anzi prevedibilissimo appoggio europeo, restituisce l'Italia alla sua più profonda vocazione democratica, facendo approdare il paese ad una grande, seria, onesta e, soprattutto, alla pari consultazione elettorale».

Asor Rosa sembra dimenticare che l’attuale legge elettorale è stata votata e approvata dal Parlamento, nessun organo costituzionale preposto l’ha dichiarata illegittima, le forze politiche d’opposizione, che l’avevano duramente avversata a parole, hanno avuto due anni di tempo per riformarla, ma ciò nonostante non si sono nemmeno sognati di farlo. Quanto al conflitto d’interessi il centrosinistra ha avuto almeno sette anni per scrivere due righe in gazzetta ufficiale, ma non l’ha fatto; anzi, a sentire l’on. Violante, è stato garantito, a suo tempo, a Berlusconi, il mantenimento di tale vistosa anomalia. Chiedo: in ordine a questi due fatti, per quale motivo dovrebbero intervenire le forze di polizia per “congelare” le Camere e provocare un possibile conflitto armato in Italia?

In merito all’immunità parlamentare, prevista dalla Costituzione (art. 68), essa è stata rimossa dall’ordinamento e un certo Bettino Craxi ha vanamente atteso che almeno un galantuomo si alzasse alla Camera per dire di “non aver preso finanziamenti illeciti”. E se proprio vogliamo insistere sui capisaldi dell’ordinamento repubblicano, partiamo dal primo articolo della Costituzione, laddove afferma che la Repubblica è fondata sul lavoro. È inteso che si tratti del lavoro di milioni di precari, avventizi, cassaintegrati e disoccupati, cioè del massiccio impiego del caporalato legale e del largo abuso dei cosiddetti “ammortizzatori sociali”? E paladina di queste leggi mi pare sia stata, a suo tempo, proprio l’attuale opposizione di centro-sinistra, centrale nel processo di ristrutturazione sociale. Vogliamo parlare dell’articolo 11? I primi bombardamenti sul suolo europeo, su infrastrutture civili di un paese sovrano dopo l'ultimo conflitto mondiale, sono stati autorizzati da un governo di centro-sinistra. I soldi per le bombe da sganciarsi in Oriente e ora in Africa sono stati approvati anche dal centro-sinistra.

Quanto (e concludo) alle cause di affermazione e di sopravvivenza della lobby affaristico-delinquenziale, Asor Rosa si rende conto di quali esse siano effettivamente? E pensa che sarà sufficiente, anzitutto a fermare il banditismo economico su scala nazionale, l’intervento di polizia e carabinieri? Caro Professore, lasci perdere le prove di forza (ne abbiamo perse tante) e goda la pensione che nonostante tutto le viene accreditata regolarmente e puntualmente il giorno 16 di ogni mese e che proprio modesta non è.

2 commenti:

  1. Quale sarebbe la regola che avrebbe dovuto guidare quel congiuntivo (non utilizzato)?

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  2. sì, ha ragione, è un indicativo presente

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