giovedì 27 giugno 2024

Sputiamogli in faccia

 

Domenica prossima si terranno le elezioni legislative in Francia. Fate le vostre puntate! Oppure: ce ne può fregare di meno? I più grandi ciarlatani sono in scena per la in campagna elettorale. Lo scioglimento dell’Assemblea nazionale da parte di Macron il narciso ha stuzzicato l’appetito. Molti di loro, di destra o di sinistra, attraverseranno le tangenziali per la prima volta per entrare nei quartieri popolari.

Le “sinistre” si sono unite in un Nuovo Fronte Popolare (NFP), tipici i loro “coffee meeting” dal titolo “Far vincere la sinistra”. La crème de la crème, la sinistra del caviale, un’accozzaglia dell’ego, candidati che cercano uno stipendio – e che stipendio! – per i prossimi cinque anni. Tutta questa mobilitazione perché il Raggruppamento Nazionale, ossia i fascisti mascherati Saint Laurent, è alle porte del potere.

Questa è la quarta volta che viene messo in piedi un fronte popolare o repubblicano contro i fascisti. La prima fu nel 2002, quando dietro Jacques Chirac arrivò Jean-Marie Le Pen. Al secondo turno la sinistra si rassegnò a votare per Chirac. La stessa situazione si è ripetuta nel 2017 e nel 2022 tra Emmanuel Macron e la figlia di Jean-Marie, ossia Marine Le Pen. Quante volte verrà usata questa trappola per costringere i francesi a votare alla cieca per i candidati presentati sotto quell’etichetta?

A differenza dei casi precedenti, questa volta non si vota per un presidente, ma per i deputati. Gli elettori non dovranno scegliere tra due candidati, ma tra 4.011 candidati sparsi su tutto il territorio nazionale, in 577 circoscrizioni elettorali. Niente a che vedere con il 2002, 2017 e 2022. Il “fronte” quindi non ha motivo di esistere! Al primo turno si potrà votare per chi si vuole. Forse la questione si porrà solo al ballottaggio del 7 luglio.

C’è dentro di tutto, perfino il Pôle de renaissance communiste en France (PRCF). Il loro slogan? “Porre fine a Macron-Le Pen e all’Ue-Nato”. La possiamo immaginare la Francia, oppure l’Italia o la Germania, fuori dalla Ue e della Nato? Programma elettorale irrealistico, ma che assumerebbe un altro significato se fosse lo slogan di tutto il NFP. Questo Fronte popolare non ha nulla a che vedere con quello del 1936, che fu un vero e proprio movimento popolare sostenuto dagli scioperi. Oggi è solo una macchina elettorale che non reggerà un minuto (un solo minuto!) dopo le elezioni.

La domanda che la sinistra francese (e quella italiana!) non si pone realmente e radicalmente è come si sia arrivati a questa impasse, a giocarsela con i fascisti. È una sinistra che non si vergogna per il suo cinismo, la disonestà intellettuale, per i suoi incessanti tradimenti degli ideali di un tempo, vale a dire quelli socialisti e comunisti. Non rappresentano più nulla, non meritano nulla. Non spetta agli elettori, per tenere lontano lo spauracchio dei fascisti e i loro orrori di casting, rimediare agli errori di certa gentaglia, che nemmeno si preoccupa che decine di milioni di persone non vanno più a votare perché li schifano. Meritano solo di essere sputati in faccia, se anche questo gesto non rischiasse di dare loro un valore che non hanno.

6 commenti:

  1. In UK sono ancora più inguaiati, poveretti.
    Pietro

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  2. Una vecchia foto, https://gasparri.vado.li/

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  3. Una sola considerazione su un argomento, anzi due, solo sfiorato, uscita da UE e NATO.
    L'uscita dalla UE ci potrebbe in breve una elevata inflazione, non fatico anche a pensare a politiche economiche molto aggressive da parte della UE o singoli membri.
    L'uscita dalla NATO, a parte il fatto di aver tempi tecnici molto lunghi (non penso che gli USA lascerebbero le basi dall' oggi al domani, essendo utili per le due guerre in corso), porterebbe probabilmente a situazioni pesantemente eversive. Io non penso proprio che non esista al momento un qualcosa di simile a 'Gladio'. Avremmo di nuovo le bombe sui treni, nelle piazze. Rischieremmo di vivere una 'Maidan alla cacio e pepe'.
    È un po' come essere membri di una cosca mafiosa, uscirne non è per niente facile e può costare molto caro.

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  4. Forse l'Italia fuori dalla Nato non è proponibile adesso, sarebbe invece più realistico una Nato fuori dall'Italia. Non è solo questo paese che rappresenta per sua natura e storia, la testimonianza artistica e culturale dell'uomo, tuttavia, solo pensare alle innumerevoli basi militari sparse per tutta la penisola e isole, potrebbe farci pensare nel caso di guerra ad un futuro miserabile, ad un deserto di fatto e di concetto, ad una vergognosa eredità da lasciare a coloro che oggi hanno ...cinque anni? Battersi quindi per una Nato fuori dall'Italia, potrebbe essere un inizio, non buono, certo, perchè egoista, nazionalista, ma l'italiano del resto cosa potrebbe essere e fare oggi?
    Ste

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