Fateci caso, quelli che dicono che il lavoro non è una merce, poi parlano di “mercato del lavoro”. Il termine mercato non è altro che un sostituto di: capitalismo. E che cos’è il capitalismo se non un sistema di estorsione e rapina?
Come ogni altra merce, anche il prezzo della forza-lavoro è soggetto alla “libera fluttuazione” tra domanda e offerta? Solo teoricamente, in quanto la “libera fluttuazione” dei prezzi è in gran parte un mito, roba per apprendisti mascalzoni che si abbeverano a The Road to Serfdom.
Per i cosiddetti “consumatori” ciò funziona solo quando vengono soddisfatte condizioni che nella realtà non sono mai soddisfatte, a cominciare dalla possibilità di acquistare un sostituto del bene il cui prezzo sta esplodendo. Ciò però non esiste, o lo è in modo molto imperfetto, esempio per le materie prime, come ha dimostrato la crisi petrolifera del 1973 o quella recente del gas.
E poi ci sono mercati assurdi, creati dal nulla. La cosa peggiore è l’elettricità (il mercato dell’energia elettrica e del gas in Italia è stato liberalizzato, per effetto del recepimento delle direttive europee, a partire dal 1999, con il Decreto Bersani). Ecco un bene necessario, addirittura vitale, che è di fatto un monopolio. Ebbene, in nome della libertà di scelta del consumatore, questo essere astratto, magico e onnipotente, si è deciso politicamente di creare un “mercato” artificiale dell’energia.
Si trattava di consentire a qualsiasi operatore privato di insediarsi sul mercato della distribuzione dell’energia e di far sì che questi nuovi utenti delle reti di distribuzione beneficino di un diritto di accesso “libero, trasparente e non discriminatorio”. Viene da ridere (da piangere) solo a sentirlo dire. In realtà, lo smantellamento dei monopoli pubblici della distribuzione vigenti in molti paesi europei ha avuto esattamente l’effetto opposto. Con la fine del mercato tutelato, i prezzi di vendita dell’energia elettrica ai privati sono aumentati, soprattutto in Italia.
Come si vede dalla tabella, il prezzo in Italia è quasi un terzo più alto della media europea. Nel giugno 2014 in Italia era a 81.6 e ora è a 105.24. Lo stesso aumento dei salari e pensioni?
Del resto è nella natura stessa di questo sistema economico tutelare gli interessi dell’offerta piuttosto che della domanda. Il diritto di accesso “libero, trasparente e non discriminatorio” è semplicemente il grimaldello ideologico-giuridico per agevolare la rapina.
In questo mercato, i fornitori, che vendono tutti la stessa merce, ricorrono all’avvelenamento
delle persone vulnerabili, in particolare gli anziani, per vendere loro contratti a basso costo.
E dal lato del consumatore è una gran rottura di coglioni un grattacapo sapere se cambiare fornitore o meno. In realtà
basta andare sul sito dell’Arera per rendersi conto che non esiste di fatto una reale
concorrenza.
Ce lo dice, a proposito del gas (ma vale anche per l’elettricità) lo stesso Besseghini, presidente di Arera: “Non basta la concorrenza per abbassare i prezzi: il mercato del gas è concentrato”, ovvero è un mercato sotto monopolio privato. L’Arera comunica: Elettricità: bollette in calo del 19,8% nel secondo trimestre 2024. Nel mercato tutelato!
Arera calcola che nel 2024 i clienti in tutela pagheranno l’energia in media 33 centesimi al kilowattora; i clienti sul mercato libero nel 2024 pagheranno l’energia 38 centesimi al kilowattora. Salvo complicazioni.
Esiste anche un mercato del voto se non erro.
RispondiEliminaMilioni di persone vanno a votare per un parlamento senza poteri (chi legifera è la Commissione Europea).
CAPRE!
Se fossi come Woody Allen nel film "Il dormiglione", mi sveglierei da un lungo sonno e direi: "impossibile. L'energia elettrica è stata nazionalizzata nel 1962" . Poi mi renderei conto che oggi l'Enel si occupa di ecologia e di decarbonizzazione. Non può certo correre dietro a quegli obiettivi da anni '60, come l'energia accessibile a tutti a prezzi bassi. Inoltre c'è di nuovo concorrenza, e ai prezzi ci pensa quella.
RispondiEliminaP.S. La tua piattaforma mi segnala con sottolineatura il termine "decarbonizzazione". Di' che si aggiorni, cazzo.
Correggi l'inizio del penultimo capoverso.
RispondiEliminaCiao bella
cazzo, m'era sfuggito. grazie
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