sabato 23 luglio 2022

Il primo governo fascista

 

Tranquilli, è in arrivo un vaccino anche contro il caldo.

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È bastato poco per piantargli nella schiena tutti i coltelli che sono riusciti a trovare, ossia per mandare all’aria il governo di un uomo che ha dimostrato fino a che punto può arrivare il cinismo, l’indecisione e la spocchia, tanto da riuscire a far girare i genitali perfino all’apparentemente pacato presidente della repubblica.

Per quanto riguarda la ciurma social-liberale, sono lustri che il loro modello economico e sociale è Uber: pochi furbi strapagati, decine di migliaia di “collaboratori” subappaltati e sottopagati per eseguire e milioni di utenti intrappolati negli algoritmi delle app.

L’entità della disfatta politica e ideologica di tale accozzaglia priva di orientamenti politico-ideali, è mascherata nei sondaggi da quel 40 per cento degli intervistati che dichiara di mandare cordialmente a cagare tutti, in primis i social-liberali e i neodemocristiani.

Esploso e a pezzi quello che per due legislature fu il M5S, gli elettori si spostano prevalentemente a destra. Il “popolo” è stanco e brama l’uomo forte, accontentandosi anche di una donna che ogni mattina prova allo specchio l’aria granitica e truce.

Anche se dal suo curriculum pare che l’unico lavoro vero nella sua vita sia stato quello di baby-sitter, può reggere il confronto con molti altri parlamentari che nella loro di vita non hanno mai fatto un cazzo.

Le solite scimmie ammaestrate le chiedono di prendere le distanze dal noto retaggio. Pare non si rendano conto che è proprio puntando su quel retaggio, sulla scorta del truismo che “il fascismo ha fatto anche cose buone” e che le camice nere erano in definitiva dei “ragazzi turbolenti”, che coglie anche tra i moderati tanti suffragi elettorali.

Alcuni libri di storia (non quelli scolastici) ci ricordano che il primo governo fascista fu un esecutivo di unità nazionale, e fra coloro che votarono a favore ci furono: Giolitti, Salandra, Facta, Bonomi, Orlando, nonché Gronchi, futuro presidente della repubblica italiana, e un certo Alcide De Gasperi. Anche il presidente della camera, Enrico De Nicola, che diverrà in seguito il primo presidente della neonata repubblica italiana, diede il proprio voto favorevole al nuovo governo.

Come scrivevo qualche giorno or sono, trepido all’idea di vedere una neofascista alla presidenza del consiglio.


3 commenti:

  1. Sarà che con l’età si diventa sospettosi e cinici, ma al di là del particulare sul vitalizio, penso che anche questo, come la guerra in Ucraina, sia un Trappolone ben preparato e attuato. Ci aspettano tempi durissimi e prima che la gente apra gli occhi, la destra vuol provare, approfittando del rosatellum, a vincere le elezioni e gestire la situazione. Non c’è tempo per organizzare la Sinistra. E, in mancanza della maggioranza, possono contare sugli ascari: Calenda e Renzi.
    Mala tempora currunt sed peiora parantur.

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  2. La dittatura sanitaria non era abbastanza fascista?? E da quando parte l'emergenza fascista? Per prepararsi

    E allora è proprio la popolazione ad andare a destra: se la popolazione non vota un governo tecnico fascista allora diventa un pericolo fascismo. Il "pacato" Mattarella ha firmato tutto, dev'essere proprio "pacato". Ma in italiano il temine è un altro.

    Ma certo, anche Pasolini diceva che i massmedia non contano nulla: i partiti che non controllano televisioni in Italia stranamente esplodono e vanno in pezzi. Incredibile. Saranno le scie chimiche o i marziani. Ma forse i piduisti.

    Dar la colpa al popolo non è certo inqualificabile e antidemocratico, per chi ha formato quel popolo coi massmedia, la lottizzazione, la TV del partito idea bellissima poi ripresa da Berlusconi. Fazio e Burioni: l'uso del media per la propaganda non è certo lo strumento principe fascista, è scritto sui libri di storia.

    Non sono d'accordo solo su un dettaglio: una ciurma social-liberale, e mettiamoci pure europeista, non farebbe mai un nazipass fascista, ed era persino scritto sulla direttiva europea, nero su bianco. Mai recepita. Al contrario delle lettrerine.

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    risoluzione 2361/2021, adottata dal Parlamento Europeo che invita gli Stati membri e l’Unione Europea a:

    – 7.3.1 assicurare che i cittadini siano informati che la vaccinazione non è obbligatoria e che nessuno è sottoposto a pressioni, politiche, sociali o di altro tipo, a essere vaccinato se non lo desidera;

    – 7.3.2 assicurare che nessuno sia discriminato per non essersi vaccinato, a causa di possibili rischi per la salute o perché non ha voluto;

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    con le mani con i piedi con il culo ciao ciao

    MB

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