martedì 16 novembre 2021

Chi oserebbe criticare un benefattore dell’umanità?

 



Bill Gates s’è costruito una leggenda come maggior benefattore dell’umanità. Possiede un patrimonio di circa 130 miliardi di dollari e attraverso la sua fondazione dona all’Organizzazione mondiale della sanità circa il 10% del budget dell’istituzione. È il maggior benefattore privato dell’OMS, e nella classifica assoluta viene solo dopo gli Stati Uniti e prima di GAVI Vaccine Alliance, a sua volta sostenuta dalla Fondazione Bill & Melinda Gates. Tra i finanziatori c’è anche il National Philantropic Trust, prodigo di consigli “che ti consentono di allineare la strategia d’investimento del tuo fondo con i tuoi obiettivi filantropici”.

Tutto bene? Non proprio secondo Lawrence Gostin, che nell’OMS non è proprio uno sconosciuto: “La maggior parte dei soldi che Gates garantisce all’OMS è legata a programmi specifici della fondazione. Ciò significa che l’OMS non può stabilire indipendentemente le priorità relative alla salute globale ed è in balia del privato. A differenza degli Stati, la Fondazione Gates ha poco controllo democratico”.

Gates ha dichiarato che quando era piccolo c’era un barile pieno di acqua e molto cibo a casa dei suoi genitori perché temevano l’inverno nucleare. Ma la minaccia è cambiata, avverte Bill: “Se qualcosa ucciderà più di 10 milioni di persone nei prossimi decenni, sarà probabilmente un virus altamente contagioso [...]. Non siamo pronti per la prossima epidemia”.

Con il virus Ebola, “siamo stati fortunati “ (noi, ovviamente), ha detto Gates, perché “l’Ebola non si diffonde nell’aria”. Inoltre, poche aree urbane sono state colpite. Ma Bill ha avvertito: “la prossima volta di sicuro non saremo così fortunati, potrebbe esserci un virus per cui le persone infette si sentono sane e volano o vanno al supermercato”. E poi ancora: “Guardiamo a un modello di un virus che si diffonde nell’aria, come l’influenza spagnola nel 1918, si diffonderebbe in tutto il mondo molto rapidamente e 30 milioni di persone morirebbero di questa epidemia ”.

Menagramo? Certamente, ma anche lungimirante, perché queste cose le disse nel 2015. Anche altri le dissero e scrissero, peraltro meglio di lui, ma Bill è tra loro l’oracolo più famoso e fa notizia anche quando fa il carino con le sue dipendenti.

La sua ex moglie, Melinda French, già sua dipendente alla Microsoft, in una lunga intervista a Les Échos pubblicizzava la sua iniziativa a favore di Gavi Vaccine Alliance, a cui attribuisce di aver “dimezzato la mortalità infantile”. Il suo modello è chiaro: gli Stati, nella migliore delle ipotesi, sono inutili e spesso rovinano tutto, quindi dobbiamo contare su “industria, ricerca e finanziamenti privati“. Gli Stati, sostiene Melinda, sono “sottoposti a una terribile pressione fiscale per soddisfare i bisogni dei loro cittadini”. Eppure non ci sono mai stati così tanti miliardari. Come spiegare questo paradosso, Melinda cara?

Sarebbe sufficiente ricordare alla miliardaria Melinda che nel suo paese, nel 1932, chi guadagnava più di 10 milioni l’anno era tassato al 50% e 113 milioni per raggiungere l’aliquota al 63% (i valori sono espressi in dollari odierni). Nel 1936 l’aliquota salì al 79% per redditi superiori a 410 milioni. Nel 1942, l’aliquota raggiunse il 50% con 700.000 dollari e dell’88% sopra gli 8,8 milioni di dollari. Nel 1944, il tasso raggiunse il picco, con il 94% sopra i 6,9 milioni. Si stabilizza poi intorno al 70%, ma con una soglia di reddito rilevante che continuerà a scendere. Alla vigilia dell’arrivo di Reagan alla Casa Bianca, l’aliquota per una singola persona supera il 70% da 460.000 dollari (1981).

Oggi siamo tutti più liberali e quella è cattiveria d’altri tempi. Nel 2013, il tasso massimo era del 39,6% per la fascia di reddito superiore a 480.000 dollari (contro il 70%, di trentadue anni prima). Per i numeri, cliccare qui. Sono sempre a lamentarsi i miliardari con le pezze di Gucci al sedere.

La fondazione di questi bravi ragazzi, Bill e Melinda, è finanziata da un fondo costituito dalle peggiori compagnie del pianeta: cibo spazzatura, industria petrolifera, estrazione mineraria, impero della neo-schiavitù Walmart, e anche società di armi. Il problema è che Gates promuove le multinazionali ovunque vada. Quando la Fondazione avvia un programma contro la malaria e l’AIDS, le società che conducono la ricerca fanno parte del fondo che finanzia la Fondazione. È vero che in Italia abbiamo un concetto assai vago e persino positivo del conflitto d’interessi, tuttavia si tratta proprio di questo.

In Africa la Fondazione Gates è di casa. Investe miliardi e nel 2006 ha lanciato con la Rockefeller Foundation la cosiddetta “Alleanza per una rivoluzione verde”. Alla fine degli anni Cinquanta e Sessanta, i soldi della Fondazione Rockefeller permisero la diffusione nei paesi africani di grandi macchine, grandi trattori, grandi tubature, grandi pompe per l’acqua, fertilizzanti sintetici e pesticidi. Tuttavia l’Africa è rimasta lontana dal grande sviluppo, e in genere i piccoli contadini sono stati rovinati. Anche questa virtuosa alleanza filantropica potrebbe essere un altro modo di Gates per guadagnare denaro.

All’inizio del secolo Microsoft negli Stati Uniti perde la prima causa. Il cosiddetto genio del computer era improvvisamente apparso per quello che è: un uomo d’affari spietato che rovina la concorrenza ogni volta che se ne presenta l’occasione. La “new economy” non è diversa dal precedente capitalismo. Dopo anni in cui era visto come l’araldo di un mondo nuovo deve essere stato uno shock per Bill Gates sentirsi dire dal giudice Thomas Penfield Jackson che, secondo lui, non c’è “nessuna differenza fondamentale tra Bill Gates e John D. Rockefeller o tra Microsoft e Standard Oil“.

È di pochi mesi fa la notizia che tre stronzi intendono trivellare la Groenlandia per estrarre le materie prime necessarie alla fabbricazione delle batterie per le auto elettriche. Come se la Groenlandia fosse roba loro. Chi sono i tre stronzi? Bill Gates, Jeff Bezos e Michael Bloomberg.

In realtà, il numero di problemi causati da Microsoft è così lungo che la pagina di Wikipedia, che li elenca, tiene occupati per parecchio tempo. Ma Bill Gates ha preso le distanze, adesso è un bravo ragazzo e un filantropo.

Altri due articoli interessanti su questo filantropo e la sua Fondazione si possono leggere qui e qui.

3 commenti:

  1. Contano su finanziamenti privati anche quando si trovano col sedere per terra ma sono "too big to fail" e allora esigono di essere salvati da quello stato che tanto vituperano ?

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  2. Che bello sarebbe avere sottomano questo post la prossima volta che qualcuno,di solito in in salotto in TV, magnificherà il Filantroppo ( due p messe apposta ). Ma non accadrà, solo nelle favole

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