lunedì 12 luglio 2021

Ciò che ci aspetta

 

I ministri delle finanze e i banchieri centrali che rappresentano le maggiori economie del mondo, riunitisi a Venezia nel fine settimana, hanno firmato un accordo con l’obiettivo di abbattere le pratiche elusive delle multinazionali che spostano i profitti verso giurisdizioni con tassazione bassa o inesistente.

Secondo l’intesa raggiunta, i redditi delle società con oltre 750 milioni di fatturato sarebbero tassati con un’aliquota effettiva almeno del 15% da parte dei Paesi in cui le multinazionali hanno sede. Per le multinazionali più grandi una tassazione del 20-30% riguarderebbe i margini di profitti eccedenti il 10%.

Alcuni paesi a tassazione più bassa sono contrari all’accordo, inclusi i membri dell’Unione Europea, Irlanda, Ungheria ed Estonia. Il loro sostegno è necessario per ottenere l’approvazione dell’accordo da parte dell’UE, dove è richiesto un voto unanime.

Ancora in fieri gli aspetti tecnici dell’accordo sulla riforma dell’architettura fiscale internazionale, che dovrebbero essere definiti nel prossimo vertice che si terrà a Roma il 30 e 31 ottobre prossimi.

Quanto i paesi del G20 rispetteranno poi effettivamente gli impegni presi dal Finance Track con questo accordo? Non c’è ancora accordo sugli aspetti tecnici, che vanno ad incidere su aspetti civilistici del tutto eterogenei dei diversi Paesi, e non è difficile immaginare che le multinazionali, anche se fosse raggiunto un accordo sull’armonizzazione dei sistemi fiscali, riusciranno comunque ad aggirare gli ostacoli.

Un solo esempio delle difficoltà: l’approvazione della minimum tax per gli Stati Uniti potrebbe richiedere modifiche ai trattati esistenti, dunque un voto di due terzi al Senato, che è diviso 50-50 tra repubblicani e democratici.

Di là di questi aspetti, vediamo come un’intesa su molte questioni che stanno da decenni nell’agenda del G-7 e del G-20 non riescano a trovare soluzione. Prevalgono le contrapposizioni tra le grandi potenze economiche e militari, certi equilibri si rompono con maggiore facilità, lo scontro si fa sempre più aspro e ci si prepara alla guerra.

Ogni epoca, scriveva Marx, si pone solo i problemi che può risolvere, e questo è vero; e oggi siamo giunti precisamente al punto in cui non è più possibile risolverne nessuno senza risolverli tutti.

Superata la soglia di sostenibilità oltre la quale ogni equilibrio viene rotto, nel processo storico avviene un salto di binario. Attenzione: nessun passaggio d’epoca è avvenuto stabilendo in anticipo e in dettaglio il “dopo”. Ciò che ci aspetta è terra incognita.

P. S. : Un risultato utile il G20 veneziano l’ha comunque avuto. A sentire i gondolieri, a farsi placidamente cullare per i canali della città in questi giorni c’erano quasi solo gli sherpa designati dai rispettivi ministeri economici.


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