martedì 13 novembre 2018

Sfida imperiale


Il Sole 24ore ha pubblicato un lungo estratto della prefazione di Romano Prodi a un libro dell’economista Ignazio Musu sulla Cina. Romano Prodi conosce bene la Cina con la quale ha stretti rapporti.

Apre citando Il Gattopardo di Giuseppe Tomasi, dicendo che in Cina si sta facendo l’esatto contrario di quanto raccomandava il principe di Salina. In Cina non si cambia tutto per lasciare tutto com’è, come accadeva (e accade) a Palermo (a Roma, soggiungo, nemmeno si finge); a Pechino si lascia tutto com’è ai vertici del potere politico per cambiare in modo radicale, veloce e senza precedenti tutta la Cina.

Questo sostiene il professor Prodi, il quale c’informa che la Cina è prima per “reddito prodotto”. Sapevamo. Bisognerebbe aggiungere che ha anche più del quadruplo della popolazione statunitense e quasi il triplo di quella della UE. Vero che verso la fine dell’articolo chiarisce che il reddito pro capite cinese è “una frazione di quello americano”.

D’interesse è invece la notizia che il divario salariale tra Cina e Italia s’è drasticamente ridotto. Sapevamo anche questo, del resto i salari netti italiani sono al palo da tempo immemorabile. Prodi ci dice che in Cina è in atto una dura lotta contro l’endemica corruzione. E anche questo è noto. Infine scrive che la Cina ha bisogno di riforme, dalle banche alla sanità pubblica passando per la scuola. Non accenna a diritti civili e amenità del genere.

Altro fugace accenno di Prodi riguarda la situazione demografica cinese, presente e futura. Su quest’aspetto il libro di Kissinger sulla Cina è molto esaustivo. Soggiungo una cosa che non è mero dettaglio: la Cina appartiene ai cinesi. I bianchi negli Usa entro pochissimi anni saranno una minoranza. Avere lo stesso colore della pelle non è fondamentale, ma averlo diverso non è nemmeno nulla. Né in Europa, come sta emergendo, e tantomeno negli Usa, dove la cosa è nota da molto tempo.

Insomma, Prodi non ci dice nulla che non possiamo apprendere da altre fonti, che non sia già opinione comune. Soprattutto non può dirci ciò che più c’interessa o dovrebbe interessarci, poiché è un economista e dunque esula dalle sue competenze informarci a che punto è nell’Impero di Mezzo la preparazione per affrontare la guerra con l’Impero americano.

4 commenti:

  1. Ma non capisco il riferimento a Kissinger.

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    1. hai ragione. intendevo dire che Prodi non ha detto nulla di nuovo sulla questione e rinvio a Kissinger che invece nel suo "Cina" (un libro da leggere) tocca le chiappe alla tigre anche su questo tema.

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  2. Che il paese di mezzo sia in grande espansione e che la ricchezza stia aumentanto , beh nessuno lo nega.
    Che stiano proprio così bene...
    Tra le diverse mancanze del Sig. Prodi , ora possiamo constatare anche il non aver visitato il paese di cui parla.

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  3. Penso che la Cina sia ancora parecchio indietro rispetto agli usa.
    E penso anche che gli usa scateneranno la guerra prima che lo sia.

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