Ritorno brevemente sull’articolo di Salvatore Rossi
di ieri. La cosa che di quell’articolo mi trova meno d’accordo, di là delle
cifre e delle considerazioni, sta nel titolo. Quel riferimento
all’assistenzialismo tout court che può dare, mi rendo conto, anche fastidio. Chiaro
che il Sud non è solo assistenzialismo (quanto ad assistenzialismo – pur con un
impiego delle risorse incomparabilmente migliore – le due province autonome di
Trento e Bolzano non scherzano). Il Sud personalmente lo conosco molto bene, starei
per dire benissimo. È fatto prevalentemente di tanta brava gente – non è un
modo ruffiano di dire – che lavora e spesso si spacca la schiena. Persone che
pur di lavorare sono emigrate, come del resto è capitato anche a generazioni di
Veneti e Friulani. Ma il Sud è anche, ben lo sappiamo, indolenza e
rassegnazione. Quest’ultima è facile da condannare, ma lì le cose non sono per
nulla facili, il rischio è alto per chi si oppone ad un certo andazzo. Poi
viene anche il secolare assistenzialismo, che però va inquadrato storicamente e
nelle realtà concrete. Soprattutto – e qui riprendo quasi alla lettera un
commento al post di ieri – la miope borghesia meridionale ha preferito rimanere
sul cavallo della rendita e del finanziamento pubblico – quindi passibile di
ampi storni – invece di rischiare una fondata e duratura evoluzione del proprio
contesto produttivo e sociale. La politica nazionale ha seguito lo stesso
ragionamento conservativo, anche per ragioni elettorali, favorendo uno status
quo già allora insostenibile, e dunque l’assistenzialismo camuffato da pubblico
impiego, da finanziamenti a fondo perduto, pensioni di invalidità, contributi
previdenziali fittizi a go-go, ecc..
Questa mattina, di getto, su un tema di discussione
di per sé infinito e quanto mai controverso, volevo aggiungere questo.
In che senso conosce molto bene il sud. Ci ha vissuto?
RispondiEliminaSaluti
anche
EliminaMai che si dilunghi. Ma di che ha paura?
Eliminadegli anonimi impiccioni
EliminaAvrà le sue ragioni per carità.
EliminaPerò un gestore anonimo di blog come lei, che accusa l'interlocutore di...anonimato, fa scompisciare dalle risate.
Tanti saluti
la cosa sta in termini molto diversi: lei vuole sapere della mia vita privata.
Elimina"Il Sud personalmente lo conosco molto bene, starei per dire benissimo. È fatto prevalentemente di tanta brava gente – non è un modo ruffiano di dire – che lavora e spesso si spacca la schiena. Persone che pur di lavorare sono emigrate, come del resto è capitato anche a generazioni di Veneti e Friulani."
EliminaCome vede, qui non si sta parlando della sua vita privata. La domanda era mirata per sapere, lei su quali basi esprime simili opinioni, e non certo per conoscere la sua vita privata.
E visto che non ci tiene, stavolta non la saluto affatto.
ultimo e poi chiudiamola qui.
Eliminalei mi ha chiesto se ho vissuto al Sud. Le ho risposto affermativamente. Ma a lei non basta. Che cosa vuole sapere? Dove, quando, per quanto, con chi e perché? No, bello mio, questo riguarda la mia sfera privata.