Il discorso pronunciato ieri da Donald Trump alla
sessione di apertura dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York può
ben dirsi senza precedenti sia per l'ONU e sia per la presidenza americana.
Neanche Chruščëv, pur con ben altre motivazioni, era arrivato a tanto.
Parlando davanti a un consesso creato apparentemente
per salvaguardare l'umanità “dal flagello della guerra”, il presidente
americano ha apertamente abbracciato una politica di genocidio dichiarando che
“Gli Stati Uniti hanno grande forza e pazienza, ma se costretti a difendere se
stessi o i loro alleati, non avremo altra scelta se non quella di distruggere
completamente la Corea del Nord”. Quindi di essere “pronto, disponibile e
capace di distruggere totalmente la Corea del Nord” e i suoi 25 milioni di
abitanti.
E che gli Stati Uniti sappiano creare dei pretesti ad
hoc per un attacco “preventivo” non è cosa nuova e di cui stupirsi: dal
Tonchino alle armi di distruzione di massa di Saddam, passando per le decine di
guerre che costellano la loro storia recente e passata, possiamo essere certi
che questo fascista non avrebbe esitato un attimo ad attaccare la Corea del
Nord se essa non avesse confine con la Cina.
Al centro del discorso di Trump è stata come sempre la
promozione dell’ultra nazionalismo: “America First”. Il presidente americano ha
presentato il nazionalismo come soluzione per tutti i problemi del pianeta. “Lo
Stato-nazione rimane il mezzo migliore per elevare la condizione umana”, ha
proclamato in un discorso in cui le parole "sovrano" e
"sovranità" sono state ripetute 21 volte.
Trump ha chiarito che la sua amministrazione è
disposta a combattere contro qualsiasi nazione che non si pieghi al diktat di
Washington. Tanto è vero che oltre a minacciare l'incenerimento della Corea del
Nord perché sperimenta missili balistici e armi nucleari, ha minacciato di
abrogare l'accordo nucleare del 2015 con l'Iran. Ha quindi messo gli Stati
Uniti sulla via della guerra contro l'Iran, il cui il governo ha descritto come
una “corrupt dictatorship,” un “rogue state” e un “murderous regime”.
Se Trump crede che l’Iran sia un medio paese
mediorientale, una landa semi-desertica, torni a scuola. L’Iran ha una
superficie pari a Regno Unito, Francia, Spagna e Germania messi assieme, e con
quasi 80mln di abitanti, ed è uno dei paesi più montuosi del mondo, con vette
che sfiorano i seimila metri, ricoperto da foreste con un clima molto piovoso,
un territorio ideale per la difesa da attacchi esterni e per praticarci la
guerriglia.
Alla vigilia del discorso di Trump, un funzionario
senior della Casa Bianca ha detto ai giornalisti che il presidente americano
aveva trascorso parecchio tempo a riflettere sul carattere “profondamente
filosofico” del suo discorso. Non gli manca il gusto per l’ironia. Totalmente involontaria.
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