domenica 10 settembre 2017

L'antagonismo completo



Già da due domeniche il tema dell’editoriale di Eugenio Scalfari è la povertà. Domenica scorsa lanciava delle peregrine proposte per risolverlo, oggi prosegue nella sua disanima sulle cause del pauperismo. Stando bene attento, ovviamente, nell’evitare di chiamare le cose con il proprio nome, come se la povertà fosse il portato di chissà quale naturale destino.

La società di classe e le condizioni nelle quale avviene l’estorsione della ricchezza sociale prodotta e la sua distribuzione non sono mai chiamate in causa da Scalfari & C. per ciò che esse realmente sono.

Come quando, per esempio, gli operai diventano invendibili perché trasformati dalle macchine in popolazione superflua, cioè non più immediatamente necessaria per l’autovalorizzazione del capitale. In tal caso la causa non è da ricercare nell’impiego specificamente capitalistico della forza-lavoro, bensì nel progresso tecnologico (e nella difficoltà degli operai di adeguarsi a esso!)

Ecco dunque proclamato l’antagonismo tra l’operaio e la macchina, e non tra l’operaio e lo sfruttamento capitalistico. Ciò che il modo di produzione capitalistico conferisce in genere alle condizioni di lavoro e al prodotto del lavoro nei riguardi dell’operaio, diventa una figura estraniata, mentre in realtà si evolve con le macchine e la tecnologia in un antagonismo completo.


L’ideologia borghese nel capovolgere i termini della realtà è in ciò insuperabile. Tutta la storia della manifattura e dell’industria è percorsa di questi orrori: “Le ossa dei tessitori di cotone imbiancano le pianure indiane”, poteva scrivere a suo tempo il governatore generale inglese nel 1835.

3 commenti:

  1. Nelle prediche di questo "prete del capitale" mi impressiona l' età del' officiante, un'età in cui riflettere sul proprio imminente distacco dovrebbe essere più forte di ogni residuo richiamo "mondano". Non c'è dubbio c' è della luciferina fede in questo ultranovantenne
    ws

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  2. Credo che Scalfari sia la prova vivente dell'esistenza del bispensiero orwelliano. La domanda da porsi al limite, è se mente sapendo di mentire (e basta) oppure se mente sapendo mi mentire ma considerando la sua fede come l'unico strada percorribile perchè, si sa, i comunisti mangiano i bambini...

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  3. e pensare che le macchine, porelle, starebbero dalla nostra parte
    quando skynet prenderà coscienza di sè forse non sarà così male come dicono

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