La prima guerra mondiale ha contato
circa diciotto milioni di morti dalla prima grande battaglia combattuta il 4
agosto 1914 fino all’armistizio dell’11 novembre 1918. Il trattato di pace di
Versailles, firmato il 28 giugno 1919, esattamente cinque anni dopo che l'erede
al trono austro-ungarico fu assassinato a Sarajevo, è stato il più grande
esempio di miopia politica dimostrata finora dal genere umano. Una generazione
più tardi, un’altra guerra mondiale causò 73 milioni di morti.
Prima che il trattato di
Versailles fosse firmato, e prima che la Società delle Nazioni fosse stata
creata, Gran Bretagna, Francia e Italia inviarono loro truppe in Russia per
combattere contro il governo rivoluzionario. Nella guerra civile russa
sostenuta dall’occidente vi furono almeno tre milioni di vittime. Poi venne
Hitler e la Russia contò 26 milioni di morti. In entrambe le guerre, la Russia fu
alleata alla Gran Bretagna, Francia e Stati Uniti e, in entrambe le guerre, la
Russia ha messo in campo il più grande esercito e sostenuto il maggior peso
della guerra in termini di vittime. Senza tale tributo di sangue, l’Europa non
sarebbe stata liberata dal fascismo.
Quali lezioni abbiamo imparato? Dalla
prima guerra mondiale, nessuna. E anche dopo la seconda, a guardare il mondo in
cui viviamo, sembra che siamo pericolosamente ritornati a 100 anni fa.
Mi riferisco ai diffusi bagliori
di guerra e alla situazione sociale in generale. Alle quotidiane stragi
d’innocenti che si vanno compiendo nel silenzio più colpevole di tutti, assecondando
gli interessi strategici degli Usa. Si pensi a cosa successe alla ex
Yugoslavia, alla situazione in Medio Oriente, oppure alle recenti manovre
politiche americane ed europee che hanno messo i russi e ucraini gli uni contro
gli altri pur avendo vissuto fianco a fianco per secoli come fratelli. Si spendono
ogni anno oltre 1.700 miliardi di dollari in armi, di questi 1.200 vengono
spesi dalla NATO, i cui paesi devono obbedientemente acquistare sempre nuovi sistemi
d’arma per compiacere la lobby degli armamenti.
Il sistema economico mondiale è
diventato oggi più che mai un grande casinò. I processi decisionali dei governi
e delle grandi istituzioni non hanno più nulla di democratico. I lavoratori
sono spogliati dei loro diritti faticosamente conquistati in secoli di lotte, sono
ritornati ad essere, a cominciare dai contratti e dall'orario di lavoro, semplicemente un fattore di calcolo
economico, e gli stipendi sono più bassi di quanto non fossero dieci anni fa. In
Europa milioni di giovani sono diventati la generazione dei 500 euro, ricevendo
salari risibili, e soprattutto non ci sono abbastanza posti di lavoro.
Viviamo in un mondo dominato dal
capitale, ossia sottomessi alla venalità di un’oligarchia del denaro, laddove è
stato messo in piedi un immenso circuito del consumo in cui la merce guadagna,
illusoriamente, di più dalla distribuzione che dalla produzione. Un sistema in
cui non deve sorprendere se un gigante farmaceutico introduce una malattia,
vera o presunta, al solo scopo di vendere i suoi prodotti, oppure si considera
del tutto lecito e anzi sano e doveroso licenziare migliaia di operai per
esportare le produzioni dove gli schiavi costano meno. Questo sistema economico
privo di qualsiasi pianificazione e controllo sta devastando e inquinando il pianeta
oltre la soglia di tolleranza, senza che nessuno intenda o possa seriamente
opporvisi. La terra e la natura non servono a nutrire i popoli ma a far
accumulare denaro. Questa economia snatura la stessa vita umana, disgrega e disorienta le
società mano a mano che si ritira dal settore delle produzioni per favorire
quello finanziario.
E tutto ciò avviene, nonostante le
fogne del liberismo preferiscano la menzogna redditizia, a conferma di due
scoperte scientifiche fondamentali di Marx, ossia la caduta tendenziale del
saggio di profitto e la pauperizzazione assoluta. Ma né Marx e nemmeno la
Storia trovano allievi, entrambi screditati e manipolati. Contando sul nostro
effimero edonismo, inducendo l’idiozia di massa, i padroni del mondo preparano altre
stragi, altre distruzioni, altre crisi di ogni tipo, altre scuse, altri capri
espiatori.
Cara Olympe, a me risulta che:"1.753 miliardi di dollari è la spesa militare 2012 nel mondo, secondo i dati del Rapporto Sipri. Poco meno di metà è realizzata dagli Usa (682 miliardi), l’Italia dovrebbe ridurre subito i suoi 26 miliardi di spesa".
RispondiEliminaSto preparando per il nostro Cineforum un Ciclo intitolato "Scienziati, Sregoni, Scoperte, Invenzioni", in cui cercherò di analizzare come, con la Magia prima, e poi con la Scienza, il Potere sia riuscito a Decervellizzare la plebe fino a fargli credere, con la parola Democrazia, di potere contare qualcosa.
PS. Quando Arrighi parla di Spostamento Geografico, intende un cambio di Potenza Dominante, che non avviene in modo indolore, ma attraverso una Guerra.
Saluti
sì grazie, come solito ho fatto pasticci con il dollaro
Eliminaciao
C'è da dire che è da qualche millennio che il genere umano si scanna e le lezioni non mi sembra siano servite alcunchè. Ora bisogna capire se ha ragione Machiavelli o Voltaire, l'uomo nasce predisposto o ci diventa?
RispondiEliminaContiamo sulla qualità umana dei prossimi sopravvissuti. So di esprimere un concetto non gradito, ma il Marx sociologo mi sembra un grande ottimista e una fiducia nel genere rapiens sconfinata.
Per ignoranza non riesco a comprendere l'uso della parola Scienza: da un lato è strumento del Potere per decervellizzare, dall'altro si parla di 'due scoperte scientifiche fondamentali'. Scienza perversa e Scienza costruttiva: è l'Ente in se stesso o l'uso ?
Anche se l'immissione da parte delle big pharma di nuove patologie potrebbe essere contestata (l'arrivo dell'aviaria p.e.con le tonnellate di vaccino già pronto qualche sospetto potrebbero indurlo - se poi mr.Dick Cheney 'sembra' fosse uno dei soci della ditta....), il ritocco dei valori al ribasso di alcune patologie da molti medici non è ben accetto - v.colesterolemia, pressione diat./sist.,ecc.)
Forse con un livello culturale più elevato la "Voglia di Capobranco" sarebbe meno sfruttabile dal Potere; lo stesso Potere che condiziona anche la SCIENZA, avendo la disponibilità economica che serve per fare ricerca.
RispondiEliminaSalve Olympe.
RispondiEliminaMi ritrovo ancora una volta a tediarla per ricevere i suoi preziosi consigli su alcune letture da intraprendere prossimamente, consapevole per esperienza del fatto che una buona dritta in questo campo può far risparmiare denaro, tempo e molti grattacapi.
Vengo al dunque.
- tra le numerose ricostruzioni storiche della prima guerra mondiale, quali consiglierebbe?
Ho preso in considerazione il libro di Melograni da lei citato, “Storia politica della prima guerra mondiale”: nonostante fatichi a digerire il curriculum e certe prese di posizione del suddetto su svariati argomenti storici, gli darò una possibilità.
Altri suggerimenti?
Conosce “La prima guerra mondiale” di Willmott?
E “La grande guerra degli italiani” di Gibelli?
Esiste una ricostruzione in chiave materialismo storico paragonabile a quella di Soboul per la rivoluzione francese?
- appurato che è meglio trascurare le “analisi” economiche di Hobsbawm, come le è sembrato nelle vesti di storico?
Mi riferisco ovviamente a “Il secolo breve”, prossima lettura in programma.
- pura curiosità dovuta ad una recente scoperta: ha letto “La scheggia” di Zazubrin?
Grazie per ogni indicazione che avrà la bontà e la pazienza di darmi.
rispondo dopo
EliminaLa bibliografia sulle guerre mondiali è sterminata. Per quanto riguarda la I GM, se non hai intenti specialistici, ciò che citi è sufficiente. Poi posso consigliarti due libri, uno vecchio e una recente:
Eliminafischer, assalto al potere mondiale, un libro che può insegnare ancora qualcosa su come è nata la faccenda; e quello di Thompson, la guerra bianca, riguarda il fronte italiano ed è fatto bene.
Se invece si vuole approfondire gli aspetti propriamente bellici, ci sono le relazioni ufficiali che però sono state pubblicate decenni or sono e sono quasi introvabili.
Vedrai che nei prossimi mesi e il prossimo anno usciranno parecchie cose sull’argomento.
Sul dopoguerra ottimo quello di macmillian, parigi 1919, e quello fondamentale di keynes sulle conseguenze economiche della pace.
ciao
Grazie infinite.
EliminaPrendo nota e mi metto alla ricerca.
Sappia che, nei post, troverà sempre un occhio attento a cogliere altri preziosi suggerimenti :)