Ci sono i fatti e le loro interpretazioni, ma non di rado i fatti vengono semplicemente ignorati. Potrebbe mai un insegnante di un liceo americano affermare, per esempio: gli Usa hanno deliberatamente infranto gli accordi di Yalta e di Potsdam nel momento in cui hanno dato vita al governo tedesco occidentale, ossia facendo saltare il progetto che le quattro potenze governassero insieme una Germania unita? La storia non dovette aspettare in lungo, gli Usa preferirono spaccare il paese in due e tenersi tre quarti della Germania, la parte più ricca ovviamente, e farla diventare una propria provincia e facendo, nel contempo, del Giappone una propria colonia. Senza contare del resto d'Europa, di tutta l'America latina, del Pacifico, mentre in Africa ... .
Perché sorprendersi della reazione sovietica? Tra le altre cose, non dovrebbe essere dimenticato che gli Usa ebbero in Europa circa 200mila caduti e gli inglesi circa 230mila. Ai russi quella guerra con la Germania costò in vite umane e in distruzioni incommensurabilmente di più. Ma quest'ultimo è dettaglio.
Truman con solare faccia tosta diede per scontata la supremazia globale degli Usa, chiarendo che da quel momento essi potevano e volevano interferire nelle vicende politiche di ogni nazione del pianeta: "Io credo che la politica degli Stati Uniti debba consistere nel sostenere i popoli liberi che resistono ai tentativi di assoggettamento da parte di minoranze armate e pressioni esterne". Naturalmente senza far caso che anche gli Usa erano armati ed esterni e senza mai chiamare tale dottrina "imperialismo", quindi senza mai chiedersi nemmeno in ipotesi a chi avrebbe fatto comodo un impero mondiale verso cui esportare le proprie merci, ossia i propri "aiuti".
Quanto a decidere che cosa fosse un "popolo libero", tale concetto doveva semplicemente corrispondere agli interessi di Washington. A quel punto, possiamo immaginare che l'insegnante del liceo americano, rivolto ai propri studenti per l'ultima volta, si chieda se gli americani a loro volta siano mai stati liberi da una classe dominante che decide per la maggioranza del popolo imponendo "democraticamente" il proprio punto di vista con i mezzi che conosciamo e attraverso i quali mette in scena la propria legittimazione politica.
E, su quest'ultimo aspetto, il discorso vale per tutti i "popoli liberi".
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