domenica 26 agosto 2012

Con quale diritto e quale tribunale?


Ho seguito con interesse, quasi con un certo divertimento, il dibattito (si fa per dire) seguito alla condanna del presunto neonazista Brevik. C’è chi si duole della pena troppo mite e chi, per contro, la valuta come segno di temperanza e di forza. Sul suo blog, Gilioli lamenta che a fronte di 5.000 contatti su FB relativi all’argomento, solo 7 siano stati i commenti. La cosa non dovrebbe meravigliare.

È forse seguito qualche dibattito sui 34 minatori ammazzati, in Sudafrica, come neanche per le belve autoctone è permesso? E sulle migliaia di trucidati in Siria, vuoi dalle forze governative o dai “ribelli”, qual è il dibattito sviluppatosi sulla traccia di queste notizie? Eppure, in linea d’aria, la Siria non è molto più lontana dall’Italia della Norvegia, sarà forse che in Siria non abitano ariani?

Penso che il motivo principale sia ovviamente diverso e che riguardi una domanda fondamentale che viene elusa: chi dà il diritto agli Usa, alle potenze europee, alla Nato, di fomentare, sostenere e armare queste rivolte locali, di trucidare donne e bambini, sia direttamente o per interposizione fittizia, ora in Siria o come l’anno scorso in Libia e da un decennio in Afghanistan e prima ancora nell’ex Yugoslavia? Chi ha dato il diritto a Clinton, a Busch e a Obama di riprodurre con tale violenza la dottrina Eisenhower?

Quale tribunale si occuperà mai di questi assassini ?

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