martedì 20 luglio 2021

Non c'entra il gas

 


Era un criminale di guerra e un gran figlio di puttana, per dirla in modo corrente. Tuttavia nel 1918 gli fu assegnato il Nobel per la Chimica. Sua moglie, Clara Immerwahr, la prima donna laureata in chimica in Germania, pacifista e impegnata per i diritti delle donne, disapprovando ciò che stava facendo il marito come chimico, si uccise sparandosi con la pistola d’ordinanza di lui, promosso capitano per meriti di guerra.

Così sostengono alcune fonti, e ancora ieri sera questo racconto è stato ripetuto alla lettera in una trasmissione di Rai Scuola, con primo piano della divisa da capitano di Fritz Haber, la fondina e la Luger P08 (in realtà si intravede una Walter P38, evidente anacronismo).

Le cause della morte di Clara sono piuttosto controverse. Vero è che il marito avrebbe lavorato alla messa a punto di gas venefici per uso bellico, ma non c’è prova che operasse in tal senso prima ancora che scoppiasse il conflitto, e, ad ogni modo, Haber non era ancora stato chiamato alle armi e l’impiego del gas su cui lavorò, che in seguito prese il nome di iprite, avvenne un anno dopo la morte per suicidio di Clara (2 maggio 1914).

Molto più probabile è un’altra motivazione del suicidio, che si può rintracciare in una lettera privata di Clara a un’amica, nella quale scrive: “La vita che ne ho ottenuto è stata molto breve [...] e le cause principali di ciò è il modo oppressivo di Fritz di porre se stesso per primo a casa e nel matrimonio, cosicché una personalità meno violentemente auto-compiacente può solo essere distrutta”.

Non passa giorno che su Rai Storia e su Rai Scuola non si ascolti più di una favoletta a proposito dei più vari argomenti. Lo so, lo fanno apposta, per tenerci vigili e attivi. Grazie.


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