domenica 28 settembre 2025

Non è di grado zero

 

Passo per essere una specie di Cassandra, il che penso non corrisponda alla mia realtà personale. Per esempio, ritengo poco probabile, allo stato delle cose, una guerra nucleare. Poco probabile non significa impossibile.

Ciò che mi preoccupa è il fatto che non c’è consapevolezza su che cosa sia concretamente un’arma nucleare. Vene ne sono di diversa potenza, ma ciò di cui mi pare non si tenga in debito conto è che da tempo la potenza di tali ordigni non si calcola in chilotoni, bensì in megatoni. Per avere un raffronto immediato, un megatone corrisponde alla potenza distruttiva di oltre 70 ordigni di tipo Hiroshima. Oggi molti ordigni nucleari possono vantare la loro potenza in decine di megatoni.

È sufficiente uno solo di questi ordigni per cancellare per sempre, per esempio, l’Inghilterra, l’Île-de-France e dintorni, la Prussia o la Baviera, la Pianura Padana, le aree metropolitane di Varsavia, Kiev, Mosca, Leningrado, Washington D.C., New York, Tokio, Shanghai, eccetera. Un missile balistico intercontinentale a testate multiple, per esempio l’RS-28 Sarmat russo, con gittata di 18.000 km, è capace di raggiungere l’obiettivo una velocità di oltre 20.000 km/h trasportando fino a 15 testate nucleari ognuna da 750 chilotoni (50 volte la potenza di Hiroshima).

Lasciati da parte gli statunitensi, che sono una razza sincretica a sé (basti vedere la loro produzione cinematografica o il fatto che chiunque può acquistare un fucile mitragliatore), ciò che considero un ennesimo errore di portata storica è il fatto che l’Europa torni alla politica del riarmo. Ciò che dovrebbe preoccupare e allarmare l’opinione pubblica è il fatto che i Parlamenti votano massicci crediti di guerra, perché di ciò si tratta. Dunque, che i “volenterosi” leader europei siano in realtà desiderosi di piegare la Russia, costi quel che costi, senza aver proposto una seria trattativa con Mosca, né prima e né oggi. Seria trattativa con Mosca significa offrirle reali garanzie di sicurezza. Ma la follia più grande, ritengo, è quella di considerare la Russia al di fuori del contesto europeo, come qualcosa di estraneo alla nostra storia.

Noi ci comportiamo come giocatori d’azzardo, e precisamente come giocatori d’azzardo che barano pensando di avere in mano il gioco, di poter formare e modificare il mondo mutando le sue possibilità. Così pensiamo che diventi reale ciò che desideriamo. Ciò che dimentichiamo in questo nostro gioco con la realtà, è che il possibile è determinato secondo legge e il suo attuarsi può apparire solo nella forma del casuale. In ultima analisi secondo il grado di probabilità. Che per quanto riguarda un conflitto nucleare che annienta tutto e tutti, non è di grado zero.


1 commento:

  1. "... il possibile è determinato secondo legge e il suo attuarsi può apparire solo nella forma del casuale. In ultima analisi secondo il grado di probabilità. Che per quanto riguarda un conflitto nucleare che annienta tutto e tutti, non è di grado zero. "

    Cioè, la possibilità di vincere al superenalotto indovinando 6 numeri con una sola giocata è calcolabile ed è necessariamente 1:622.614.630? (1,6 per 10 alla -9). Aleatoria per la quantità di fattori in gioco è invece la probabilità che per errore o per decisione si scateni una guerra nucleare?
    Se ho ben capito la valutazione è tra 0,1 e 1%, con aumenti che dipendono dalla lunghezza del periodo considerato soprattutto in corso di conflitti prolungati. Con l'avvento della IA sarebbe aumentato il rischio di guerra nucleare per eventi accidentali ed errori o fraintendimenti (attacco convenzionale preso per nucleare) piuttosto che per decisione umana.
    Da quello che vado leggendo viene presa in considerazione - purtroppo direi, penso che aumenti il rischio - anche la possibilità di guerra nucleare parziale. E in caso di guerra nucleare sia parziale che globale ci sono individui e gruppi privilegiati che possono contare almeno su una prima sopravvivenza di qualche anno - la vita biologica, continuare a vivere, diventa un lusso riservato ai più ricchi e potenti, o agli incredibili Svizzeri, oltre a gruppi casuali che sopravviverebbero per il posto sperduto in cui vivono.

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