mercoledì 12 febbraio 2025

L'insonnia genera mostri

 

Donald Trump soffre d’insonnia. Rilegge il discorso razzista e protezionista pronunciato da Charles Lindbergh l’11 settembre 1941. Si addormenta per metà, poi sogna per metà. Poiché è padrone del suo Paese e quindi del mondo, il sogno diventa realtà.

Non gliene frega niente degli organismi e delle leggi, nazionali o internazionali. Gli Stati Uniti non vogliono più essere il “gendarme del mondo”, ma semplicemente i padroni del mondo, senza buttare i loro dollari per “promuovere l’equità marxista”. Trump vuole diventare un proprietario terriero che fa ciò che vuole nel suo giardino (*).

Gaza, radere al suolo ciò che non è stato ancora raso al suolo, svuotare la Striscia dei suoi sopravvissuti come si svuota il secchio dell’umido, costringerli nei paesi vicini, che gli piaccia o no (urleranno, ma lui è un grande negoziatore, come dice Meloni). Pulire tutto e poi ricostruite un enorme resort sul mare dove noi bianchi andremo tutti, in un mondo pacifico, senza arabi poveri (tranne gli operai e i lacchè), per prendere il sole e divertirci: Gaza Beach. Campi da golf, hotel, resort, ristoranti, bar, slot machine, cinema, escape room, torri (le più alte del mondo), passaggi sotterranei riqualificati e dedicati alla sorveglianza, attività per bambini, ecc. Tutto è pulito, felice, vivo, illuminato giorno e notte come Las Vegas. C’è un parco sul tema della Bibbia, un altro su quello delle Mille e una notte, forse un altro sulle Crociate, ma anche no, le Crociate sono l’Europa, e l’Europa è finita. Nelle strade, sotto i droni, incontriamo Ponzio Pilato, gli apostoli, il ladro di Baghdad. Mangiamo hot dog sul Monte degli Ulivi.

Quanto al suo compagno di cocktail, Elon Musk, questi vorrebbe acquistare OpenAI, la società dal suo ex amico e nuovo nemico, tale Sam Altman. Gli ha proposto un assegno da 97,4 miliardi di dollari per prendere il controllo del gioiello tecnologico. Un’offerta ovviamente rifiutata dal principale interessato, tanto poco desideroso di rinunciare al suo bambino quanto di rimettersi in gioco con il suo vecchio fidanzato.

Il caso potrebbe sembrare aneddotico. Una guerra di ego tra miliardari che non sanno più cosa fare dei loro soldi e soprattutto del loro tempo. Un rancore latente tra due ex compagni incapaci di parlarsi se non attraverso tweet offensivi. E ciò potrebbe ricordare qualcosa a molti e moltissimi.

Allo stesso modo in cui Donald Trump, con le sue dichiarazioni idiote sulla Striscia di Gaza, che stanno irritando i simpatici compagni di Hamas, ora restii a rispettare l’accordo trappola e liberare gli ostaggi, Musk ha appena iniziato una corsa folle. Sia chiaro: quest’uomo non è sano di mente. Infatti passa per essere geniale. I soldi gli hanno dato alla testa, e il potere conferitogli dal nuovo Presidente gli ha ormai arrostito il cervello. Dopo aver licenziato gente a destra e a manca da X e poi dipendenti pubblici americani, accompagnato da una squadra di adolescenti, chi può dire che Musk accetterà il “no” di Altman?

Il duo più potente del mondo è a caccia di un modo per prendere il controllo di una delle più grandi aziende di intelligenza artificiale del pianeta. E una volta fatto? Basta con l’IA “frugale”, con l’IA “costruttiva” e con tutti gli aggettivi rassicuranti che il summit sull’IA di Parigi ha cercato di attribuirle. Per chi volesse saperne di più sulla IA (ma attenzione, si tratta di un articolo, quindi di molte parole da leggere!) segnalo: https://dl.acm.org/doi/pdf/10.1145/3699525.

(*) E del resto il “popolo” lo vota, così come vota i fascisti un po’ dovunque. Basta con la democrazia politica (che non esiste), e basta anche con la democrazia sociale, quel poco o tanto di welfare che ha permesso finora la pace sociale.

5 commenti:

  1. https://www.officinadeisaperi.it/materiali/gli-usa-la-lotta-globale-per-legemonia-e-il-miraggio-dellintelligenza-artificiale-da-sinistrainrete/

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  2. Oltre all'inquietante, c'è anche qualcosa di patetico nel personaggio Musk.
    Tra le varie cose si è vantato di essere un grandissimo videogiocatore di giochi di ruolo, probabilmente per ingraziarsi i tanti nerd in giro per la rete, ma il fatto era che pagava altri giocatori per fare crescere di livello il suo personaggio del gioco, il "lavoro" non era suo ma fatto da altri. Trovo patetica una persona che per farsi amare dalle masse si riduce a certi imbrogli ridicoli.
    Saluti,
    Carlo.

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  3. Ogni qual volta penso che ci sono sempre squadre di adolescenti ad oliare bene certi ingranaggi, provo sempre grande angoscia.
    Un saluto,
    Dario

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