giovedì 6 maggio 2021

Macché

 

Nelle elezioni regionali di Madrid (14% dei 47 milioni di abitanti della Spagna) del 4 maggio, il Partito popolare di destra (PP) ha sconfitto il Partito socialista spagnolo (PSOE), ed è stata una debacle per Podemos, il cui segretario generale, Pablo Iglesias, già rivoluzionario, ha annunciato la sua decisione di ritirarsi dalla politica. Il ministro Ione Belarra si sta preparando a succedergli (*).

Il PP ha ottenuto più seggi rispetto ai tre partiti di sinistra messi insieme, il che gli consentirà di governare comodamente e senza bisogno di Vox (partito di destra cristiano-monarchico) per ogni legge. Il blocco di destra è nettamente rinforzato e occupa 78 seggi (65 del PP e 13 di Vox) contro i 58 di sinistra (24 di Más Madrid (scissione di Podemos), 24 di PSOE e 10 di Podemos).

Il PP ha prevalso in 175 delle 179 circoscrizioni locali di Madrid, comprese le “periferie rosse” che da lungo tempo votavano per il PSOE e i suoi alleati. Solo due anni fa la differenza tra i due blocchi era di quattro parlamentari, adesso è di 20 sul totale di 136 seggi.

Il presidente regionale in carica del PP, Isabel Díaz Ayuso, ha diretto la sua campagna elettorale con lo slogan “Comunismo o libertà”. Anche in Spagna, e non solo in Italia, c’è molto comunismo, com’è noto. Il leader del partito nazionale Vox, Santiago Abascal, e il leader Vox della regione di Madrid, Rocio Monasterio, stanno negoziando con Ayuso se Vox entrerà a far parte di un governo regionale di Madrid guidato dal PP.

Un peso importante per questo risultato è stato dato anche dalle condizioni di vita di molte persone nelle fasce popolari a causa delle misure di blocco delle attività per l’epidemia virale. Tuttavia è innegabile che già prima la tendenza elettorale era inequivocabilmente questa. Se la sinistra è senza popolo, se nuove formazioni come Podemos e M5S fanno il pieno di voti e poi falliscono, qualche domanda seria bisognerà pur farsela. Macché.

(*) Iglesias ha dichiarato di non sapere ancora quale sarà il suo destino. Suggerisco: potrebbe seguire l’esempio di Veltroni, trasferirsi in Africa; di Letta, trovarsi uno stipendio a Parigi e farsi dimenticare; oppure fare la cocotte di uno sceicco non è un’opzione da buttar via.


3 commenti:

  1. (Il commento che segue è un po' ellittico, ma so che colmerai facilmente i vuoti)
    Per mio gusto, avrei messo la citazione alla lettera di Michele in questo post, invece che in quello più sotto. Perché quella lettera parla di un escluso dall'ascensore sociale. Qual è il collegamento con la sinistra? Mi spiegherò esprimendo un'esigenza. Il curriculum che è richiesto ai politici di pubblicare, insieme alla dichiarazione dei redditi, andrebbe esteso ai figli. Diteci cosa fanno i vostri figli, e che scuole hanno fatto o stanno facendo. Si scoprirà perché, a differenza di Michele, non hanno bisogno di suicidarsi.
    (Come ogni misurazione, ce lo insegna Heisenberg, è imperfetta: infatti, non vale per i grillini)

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    1. ho messo il rif. a Michele in relazione ai media, non tanto alla sedicente sinistra. eh, la meritocrazia, lungo discorso.

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  2. Gli spagnoli di Madrid sono mooolto particolari,per questo eleggono ,ormai da più di 25 anni ,rappresentanti che si sono contraddistinti per arraffare sempre tutto quello che hanno potuto .Nel loro caso il motto dei madrilegni è :panem,birra e calamari fritti.... il resto non conta,che vogliamo fare

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