martedì 4 maggio 2021

La loro abilità

 

Me lo ricordo, ancora non troppo tempo fa si sapeva ridere e far ridere. Era prerogativa dei grandi autori ed attori saper penetrare tutte le profondità sociali, le contraddizioni del vivere, trovare il punto di equilibrio tra il riso e l’offesa, tra la grazia e l’abisso. Oggi Rabelais, per dire un nome lontano, verrebbe purgato da giornalisti grandi firme e altri sfaccendati ai sensi del politicamente corretto, accusandolo di chissà quali nefandezze.

Eppure la libertà di esprimere le nostre opinioni è quasi illimitata. Quasi, però. Non riusciamo a stanare il presente a causa delle menzogne della nostra cultura, e non manca mai qualcuno che si senta offeso per qualche motivo. Anni di studio sugli umani mi hanno convinto che il vero problema non è capire le culture degli altri, ma la nostra, abilitata a nascondere e mistificare i suoi difetti e le sue assurdità.

Anche la “scienza”, che dovrebbe metterci d’accordo sullo stato del mondo, è assurta a “sacra verità”. Perfino l’alimentazione, per citare una banalità, non è un campo neutro nel quale si possa fare a proprio gusto. In gioco c’è un bel giro d’affari, si sa. Scienziati, politici, preti, media e molti altri gestiscono racconti assoluti che mescolano il naturale e il soprannaturale creando sempre nuovi miti e religioni.

Intanto, alla faccia del diritto ad avere un lavoro, centinaia di migliaia di persone hanno perso il loro. Molti altri questo dritto se lo sono visto confiscare d’autorità con motivazioni assurde. Il domani non promette bene, prevalgono gli appetiti brutali. Nessuno vale 100, 1000 o 2000 volte di più di chiunque altro, è pura violenza sociale. La loro abilità, bisogna riconoscerlo, è saperci intrattenere e farci scannare su altro.

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