lunedì 3 maggio 2021

«Le cose sono unite da legami invisibili»

 

Abbiamo un nuovo caso Galileo Galilei a quanto pare. Lo afferma, a leggere le cronache, il diretto interessato, ossia il prof. Andrea Crisanti, direttore del Dipartimento di Medicina Molecolare di Padova, il quale ha dichiarato all’Adnkronos: “Non ci voglio credere e mi sembra assurdo. È dai tempi di Galileo che una procura non si occupa di giudicare un articolo scientifico”.

A presentare l’esposto in Procura è stato un altro professore dell’Università di Padova e attuale direttore generale di Azienda Zero della Regione Veneto, Roberto Toniolo.

Sia Toniolo che Crisanti, oltre ad essere docenti nella stessa università, sono anche dipendenti della Regione Veneto.

Motivo dell’esposto? Crisanti aveva sollevato “critiche sui test rapidi usati in Veneto”, scrive l’agenzia di stampa.

Come si dice in questi casi, attendiamo fiduciosi le decisioni della magistratura, senza condannare o assolvere preventivamente. Invece un collega di Crisanti, scrivendo su carta intestata dell’Università di Padova, ha tenuto a precisare la sua “stima e rispetto scientifico” per Crisanti, stigmatizzando che mai si sarebbe aspettato che “chicchessia” si sentisse diffamato dai “risultati dell’attività scientifica”.



Basta apporre di questi tempi grami l’etichetta “scientifico” e si può far passare di tutto.

Secondo l’esposto presentato, la questione non riguarda l’attività scientifica o un articolo scientifico di Crisanti. Si tratta di decine di dichiarazioni rilasciate alla stampa in molti mesi dal prof. Crisanti che screditano “lo sforzo della Regione, mettendo in cattiva luce la reputazione di Azienda zero, il braccio operativo della sanità veneta e centrale acquisti per tutto il comparto sanitario della Regione. All’esposto sono allegate le fotocopie di decine di articoli di stampa e agenzie in cui Crisanti denunciava le misure inadeguate adottate per contrastare il diffondersi della pandemia da ottobre a febbraio”.

Inoltre, va precisato che quei test rapidi non sono usati solo in Veneto (vedi BUR del 31 ott.2020), ma sono utilizzati in tutta Italia su indicazione dell’Istituto Superiore di Sanità (vedi qui). Non solo in Italia, bensì in tutto il mondo.

Mi pongo una domanda che non riguarda Crisanti e la sua sovraesposizione mediatica, bensì certi media: da dove promana questa loro spasmodica attenzione sull’operato della Regione del Veneto in tema di Covid? Rispondere a questa domanda significa dare risposta a molte altre domande.


9 commenti:

  1. per via dei risultati funesti.
    e per contrasti politici, che vanno dall'autonomia regionale alle differenze con Lombardia.
    Tu cosa pensi?

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    1. e per il consesso interno di primedonne pronte a tutto - invidie, delazioni, ripicche, coperture, cordate, ricatti ecc

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    2. non voglio eludere la domanda, ma non conoscendo di prima mano la situazione lombarda non ho elementi di merito; né voglio fare confronti, che si prestano sempre a interpretazioni di comodo (non le tue).

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    3. ti chiedo tua opinione su attenzione mediatica a regione Veneto. Perché secondo te?

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    4. Zaia ha già risposto su questo punto: state tranquilli, non mi muovo dal Veneto fino a quando non scade mio mandato. non so se gli hanno creduto, ma tranquilli non stanno.

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  2. non solo le cose sono unite da legami invisibili, anche le persone. E non dico dove stringono i legami.

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  3. Invidia. E' un sentimento che nessuno vuole confessare, ma è umano, tanto umano. Quel Lopalco, che culo. Trovarsi le elezioni in tempo di pandemia, mentre tutto il Paese pende dalle nostre labbra catastrofiste. Che culo, quel Lopalco. A noi altri tocca aspettare indefinitamente, proprio perché abbiamo diffuso messaggi catastrofisti. Roba che intanto ci finisce la pandemia, e tutti si dimenticano di noi. E poi Olympe domanda da dove promana il nostro nervosismo.

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    1. sull'invidia ho in mente da 50anni di scrivere un libro, anzi una collana di libri, per categoria sociale.

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  4. Ma, cara Olympe, questo è ancora nulla. Vedrai fra qualche anno, quando la fame di stipendiati inutili porterà a una sanità provinciale, comunale o rionale. Il rag, Rossi del secondo piano accuserà l'ing. Brambilla del piano terra di avergli indebitamente sottratto la quota mensile di aspirine del condominio di Corso Garibaldi 33.

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